La Regione Puglia impugna il bilancio dello Stato, Emiliano alla Meloni: “Tolti soldi degli indennizzi per i vaccini”

“Abbiamo deciso d’impugnare dinanzi alla Corte costituzionale il bilancio dello Stato per il 2025, nella parte in cui addebita alla Regione Puglia il pagamento di indennizzi in favore di soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati (c.d. indennizzi emotrasfusi), per una competenza chiaramente statale, con un onere annuale regionale di circa 22 milioni di euro”.

Lo dichiarano il presidente Emiliano, il vicepresidente Piemontese e l’assessore Amati. “La problematica, seppur risalente nel tempo, ha subito negli ultimi anni un notevole aggravio anche in considerazione della pretesa, avanzata dai Ministeri dell’Economia e della Salute, di escludere tali risorse dal Fondo e dalla perimetrazione sanitaria”, aggiungono.

“Un’ingiustizia che pesa in termini vitali sul bilancio della Regione, già impegnato per contributi alla Stato per circa 66 milioni quest’anno, per circa 97 milioni per il 2026, 2027 e 2028, e 107 milioni per il 2029”, concludono Emiliano, Piemontese e Amati.

Il Pd chiude le porte, Maurodinoia: “Sottoposta ad una quarantena. Passo in opposizione ma grata ad Emiliano”

Anita Maurodinoia ha lasciato il Pd. La consigliera regionale, che ha perso l’incarico di assessore regionali ai Trasporti dopo l’indagine per corruzione elettorale nell’inchiesta che vede al centro il marito, Sandrino Cataldo, ha comunicato nella giornata di ieri la sua decisione. La Maurodinoia passa all’opposizione, anche per volontà dello stesso partito che ha bocciato una sua eventuale ricandidatura.

“Passo in opposizione non a un governo che, con orgoglio e capacità, ho contribuito a costruire (come le opere realizzate dimostrano e che alcuni, bontà loro, mi riconoscono), né tantomeno a un presidente al quale sarò sempre grata per la sua umanità e fiducia. Quindi, all’opposizione, con la coscienza pulita, con il coraggio delle proprie idee, delle proprie scelte e con la libertà di votare anche a favore di provvedimenti proposti da chiunque, ma che siano nell’interesse dei pugliesi. Senza pregiudizi. Ma, tutto al più, come il buon senso insegna, in serena ed ottimista attesa di giudizi”, le parole riportate in una nota.

“Non ho esitato un attimo, quando sono stata coinvolta come indagata nella vicenda giudiziaria dello scorso anno a rassegnare volontariamente e con effetto immediato le dimissioni da assessore regionale, pur ritenendomi estranea ai fatti contestati. Scelta sostenuta sia per fiducia nella Magistratura, sia per evitare ombre e difficoltà al Presidente Emiliano e al partito in cui sono stata eletta – ha aggiunto -. A volte è più difficile restare che andarsene soprattutto quando in determinate situazioni, invece di aspettarti un ambiente solidale, ti ritrovi circondata da un clima asfissiante tra l’altro appesantito da veleni, ostacoli, freni ed impedimenti ammantati dalla più bieca ipocrisia. Sono stata sottoposta a una quarantena insostenibile: esclusa da incontri, riunioni, iniziative e commissioni consiliari. Un isolamento che, di fatto, conferma un giudizio che, a quanto pare, i colleghi del gruppo e del partito hanno già sentenziato, a differenza di chi, invece, per legge, deve ancora farlo”.

Caso Olivieri, il viceministro Sisto contro Emiliano: “Gli chiederò di nuovo i danni dichiarazioni diffamatorie”

“Quasi un anno fa ho già chiesto al presidente della Regione Michele Emiliano un risarcimento danni per diffamazione, ma vedo che insiste: quanto ha affermato ieri è molto grave, temo che ne dovrà rispondere ancora”. Il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, risponde duramente al governatore della Regione Puglia.

“Vedo che il centrodestra barese continua a servirsi delle bugie di un criminale reo confesso che loro stessi hanno reclutato nella loro coalizione, dando credito a una storiella ridicola, quella della trappola elettorale che fu costruita invece, da Sisto e D’Attis come è a tutti noto”, aveva detto Emiliano commentando le parole in aula di Giacomo Olivieri.

“In gioco c’è la mia onorabilità e quella del vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia On. Mauro D’Attis – aggiunge Sisto -. Emiliano allora dichiarò sostanzialmente che io e D’Attis eravamo i soggetti destinatari della campagna elettorale a suon di voti comprati da Giacomo Olivieri. Bene, all’epoca ho avviato una richiesta di danni, attivando la mediazione civile nei confronti di Emiliano per le sue dichiarazioni lesive della mia reputazione e onorabilità. Il governatore non ha inteso presentarsi davanti al mediatore, disertando la seduta. Di qui la mia decisione di insistere per un risarcimento per diffamazione”.

“A distanza di quasi un anno, commentando questa volta ciò che Olivieri avrebbe dichiarato in aula in sede di interrogatorio, Emiliano insiste con dichiarazioni che si pongono sulla medesima linea di quelle di un anno fa. Si tratta, anche qui, di affermazioni infondate e offensive nei miei confronti, per le quali, evidentemente, mi toccherà ulteriormente insistere con le appropriate azioni nelle sedi giudiziarie competenti”, conclude Sisto.

Olivieri in Tribunale: “Avevo un patto con Emiliano contro il centrodestra”. Emiliano attacca: “Ridicolo lo querelo”

Le parole del governatore della Regione Puglia in relazione ai commenti di esponenti del centrodestra e alle dichiarazioni fatte in tribunale da Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale arrestato e a processo con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso, nell’ambito dell’inchiesta codice interno.

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Esposto di Emiliano sul falso nella legge di Bilancio, la Digos negli uffici della Regione Puglia: atti acquisiti

Dopo l’esposto, con l’ipotesi di falso, presentato nelle scorse settimane dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alla procura di Bari – in riferimento al caso della legge di Bilancio promulgata con un emendamento che era stato bocciato per errore – ieri gli uffici del Consiglio regionale pugliese hanno consegnato all’autorità giudiziaria la documentazione inerente le contestazioni rilevate dal governatore.

I poliziotti della Digos si sono presentati negli uffici di via Gentile. In particolare la documentazione è riferita all”emendamento Laricchia, riguardante le nomine negli enti regionali, che nella seduta del 18 dicembre scorso era stato inizialmente respinto in aula sulla base di una interpretazione dello Statuto poi riconosciuta erronea dall’Ufficio di presidenza.

Ieri gli uffici del Consiglio, si legge in una nota, hanno consegnato tutti gli atti che ricostruiscono l’iter legislativo/amministrativo, “peraltro già interamente pubblicati sul sito istituzionale”.

Emergenza idrica, Emiliano scrive alla premier Meloni: “Una condotta per portare in Puglia l’acqua del Molise”

Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una nota al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e ai Ministri competenti, tra cui Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti), Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza Energetica), Tommaso Foti (Affari Europei, Sud, Politiche di Coesione e PNRR), Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Nello Musumeci (Protezione Civile), Roberto Calderoli (Affari Regionali), Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze), oltre che al Commissario Straordinario nazionale per la scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua, per affrontare la grave crisi idrica che sta colpendo il Sud Italia e la Puglia in particolare.

La comunicazione è stata indirizzata anche all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, al Presidente della Giunta Regionale del Molise, al Consorzio per la bonifica della Capitanata e all’Acquedotto Pugliese, coinvolgendo in conoscenza anche il Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Loredana Capone, e i Consiglieri regionali della Provincia di Foggia.

Nella lettera, il Presidente della Regione ha evidenziato la necessità di interventi urgenti per razionalizzare l’uso delle risorse idriche e ha avanzato una proposta per la realizzazione di opere di collegamento all’invaso del Liscione, con l’obiettivo di ottimizzare la distribuzione dell’acqua tra Molise e Puglia. Di seguito il testo della comunicazione inviata:

“L’intero Paese e la Puglia, in particolare, stanno attraversando un momento particolarmente critico nella disponibilità della risorsa idrica a fini civili, agricoli e industriali. Le particolari condizioni climatiche e meteorologiche degli ultimi mesi hanno aggravato, infatti, il problema strutturale dell’approvvigionamento idrico delle regioni del Sud. In questo contesto, è nota a tutti l’opportunità derivante dall’utilizzo delle risorse idriche dell’invaso del Liscione, le cui disponibilità eccedenti l’utilizzo attuale non sono utilizzate, ma finiscono inutilmente in mare. Appare imprescindibile definire, sotto la regia dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, un quadro complessivo delle disponibilità e degli utilizzi attuali e potenziali della risorsa idrica, partendo da un’analisi storica e da una valutazione parametrica degli utilizzi comuni. Al fine di utilizzare più razionalmente ed efficacemente le risorse dell’invaso, è necessaria la realizzazione di due determinanti opere di collegamento a valle dello stesso. La prima riguarda un percorso di circa 18 km verso sud, che consentirebbe di ampliare le aree molisane che possono beneficiare della disponibilità idrica dell’invaso. Un ulteriore collegamento di circa 5 km consentirebbe di convogliare le risorse idriche, eccedenti le esigenze del Molise, verso il nodo di Finocchito, incrementando così la disponibilità idrica dell’intera Capitanata. Il tutto, ovviamente, prevedendo adeguati ristori a favore della regione Molise.

Queste due opere, situate tra le due regioni, sancirebbero, ancora una volta, l’intelligente collaborazione interregionale per la gestione di una risorsa tanto preziosa quanto scarsa, evitando l’attuale spreco verso il mare.

Da tempo, la regione Puglia, in collaborazione con l’Acquedotto Pugliese e con il Consorzio per la bonifica della Capitanata, ha avviato attività di progettazione per la parte di propria competenza. È, dunque, auspicabile che questo intervento, di assoluta priorità strategica per due regioni del Sud, sia inserito dal Commissario Straordinario nel Piano idrico nazionale. In tal modo, si potrebbero soddisfare bisogni essenziali dei cittadini e delle imprese, rafforzando la resilienza del nostro sistema idrico. Alla luce dei confronti già da tempo avviati con il Commissario Straordinario, con l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e con le realtà territoriali locali, è fondamentale che sia convocata una Conferenza di servizi, nell’ambito della quale individuare strategie condivise da tutti gli attori coinvolti. La regione Puglia è disponibile a contribuire, anche in termini finanziari, alla realizzazione delle opere, nonché in termini di competenze progettuali. Confidando in un tempestivo accoglimento della proposta, mi auguro che la prossima settimana sia convocato un incontro istituzionale ai massimi livelli, al fine di definire, in modo stringente, strumenti, risorse e tempi necessari per la realizzazione di questo intervento tanto atteso sul territorio. Il successo dell’operazione rinnoverebbe lo spirito di una strategia condivisa, come avvenne con la istituzione dell’Acquedotto Pugliese, la cui visione lungimirante continua a portare benefici alle popolazioni interessate. La collaborazione tra Governo, regione Molise e regione Puglia può rappresentare un modello innovativo ed efficace di sinergia tra Soggetti istituzionali, nell’interesse esclusivo della tutela dei cittadini e delle imprese.”

Autonomia differenziata, il referendum della Puglia è inammissibile. Emiliano: “Resta effetto demolitorio”

“L’inammissibilità del referendum non scalfisce l’esito del risultato raggiunto dalla Puglia insieme alle altre Regioni che ha già prodotto un effetto demolitorio della legge Calderoli”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dopo la decisione della Corte costituzionale di ritenere inammissibile il quesito referendario per l’abrogazione della Legge dell’autonomia differenziata.

“La decisione della Puglia di impugnare la legge Calderoli dinanzi alla Corte costituzionale – prosegue – si rivela oggi una scelta ancor più saggia e lungimirante. Come è noto, la legge è stata già ampiamente rimaneggiata dalla sentenza n. 192 del 2024 della Corte costituzionale che ne ha dichiarato illegittime ampie parti ed altre le ha reinterpretate in senso conforme alla Costituzione, rendendola sostanzialmente inapplicabile così com’è”.

“Sono quindi molto orgoglioso che la Puglia per prima abbia trovato la strategia giusta per depotenziare totalmente l’autonomia differenziata. Dopo la sentenza della Corte costituzionale, infatti, il 116 comma 3 Cost. non può più servire a spaccare l’Italia in violazione del principio di solidarietà”, aggiunge.

“Quel che ne è residuato – conclude Emiliano – è un testo così monco da rendere necessario ricominciare il lavoro normativo, restituendo centralità al Parlamento che, se proprio lo vorrà, dovrà ripartire dai principi costituzionali in tema di regionalismo differenziato che ora sono nitidi, perché la Corte, finalmente, li ha chiariti”.

Emiliano a processo per diffamazione, Capone testimonia in suo favore: scontro congelato. In aula anche Decaro

Hanno confermato in tribunale «l’irritualità» del comizio tenuto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, il 13 settembre 2018, davanti alla sede del movimento politico «Riprendiamoci il futuro», nel quartiere Libertà di Bari. Un comizio che sarebbe avvenuto senza un previo incontro istituzionale con le autorità locali, per di più in un periodo in cui, in quel quartiere, c’erano stati recenti episodi di tensione tra cittadini e stranieri. A parlare, sentiti come testimoni nel processo in cui il governatore pugliese Michele Emiliano è imputato a Bari per diffamazione nei confronti di Luigi Cipriani, responsabile del movimento «Riprendiamoci il futuro», sono stati la presidente del Consiglio regionale pugliese Loredana Capone, il deputato del Pd ed ex capo di gabinetto di Emiliano, Claudio Stefanazzi, e l’ex sindaco di Bari ed europarlamentare Antonio Decaro.

Capone, all’epoca assessora regionale, ha riferito dello “stupore» provato da Emiliano per la circostanza che, nonostante l’arrivo del ministro, non fosse stato organizzato un incontro istituzionale, ma ha anche aggiunto di «non ricordare» se l’incontro si sia verificato dopo il comizio. Stefanazzi ha invece parlato del «disappunto» del presidente anche per «il fatto che il ministro facesse visita in un quartiere in cui c’erano state tensioni nella convivenza tra extracomunitari e residenti». «Mi è sembrata una provocazione», ha aggiunto Stefanazzi riferendosi alla visita di Salvini nel quartiere.

«Non ricordo se dopo quel comizio» Emiliano e Salvini si sono incontrati, ha detto invece Decaro, che ha anche definito «un incontro di cortesia» quello avvenuto tra il ministro e le autorità locali nella Fiera del Levante quella stessa mattina. Emiliano è finito a processo per le frasi pronunciate, quella sera, nel corso di una trasmissione televisiva su Rete 4: «Anziché incontrare la comunità nel suo complesso, Salvini – è la frase contestata a Emiliano – è stato invitato da un circolo politico, che noi chiamiamo circoli della birra, circoli abbastanza equivoci nelle relazioni con la criminalità organizzata, quindi ha commesso un’imprudenza». Cipriani, difeso dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto, lo denunciò. Il prossimo 3 aprile è previsto l’inizio delle discussioni: Emiliano è difeso dall’avvocato Gaetano Sassanelli.

“Falso nella legge di bilancio”, esposto di Emiliano in Procura. Capone: “Sono basita convocherò i capigruppo”

“Sono basita, più che altro”. Così la presidente del Consiglio Loredana Capone ha risposto ai cronisti che le chiedevano di commentare la decisione del governatore Michele Emiliano di fare un esposto in procura per denunciare un possibile “falso” nella legge di bilancio approvata dall’aula lo scorso 18 dicembre.

La versione finale del bilancio contiene un emendamento sulla trasparenza delle nomine che era stato bocciato (secondo la presidenza del Consiglio “per un errore formale”) e poi reinserito con una correzione fatta dall’Ufficio di Presidenza a seguito di un’istruttoria. Capone ne ha parlato a Lecce, a margine della conferenza stampa di presentazione della Focara di Novoli.

“Ho seguito il voto dell’aula – ha aggiunto Capone – convocherò la conferenza dei capigruppo per martedì prossimo in maniera tale che il Consiglio regionale riprenda i suoi lavori alacremente”.