Corruzione in Puglia, a processo i fratelli Pisicchio: Regione e Comune di Bari si costituiscono parti civili

La Regione Puglia e il Comune di Bari sono state ammesse come parti civili nel processo a carico dell’ex assessore regionale Alfonsino Pisicchio, del fratello Enzo e di altri 12 imputati accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta, falso, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed emissione di fatture false.

A deciderlo è stato il gup di Bari Nicola Bonante che ha respinto le eccezioni presentate dai difensori di alcuni imputati. Il Comune, che si è costituito nei confronti dei due Pisicchio, dell’ex responsabile unico del procedimento Francesco Catanese e dell’imprenditore Giovanni Riefoli, chiederà oltre un milione di euro tra danni d’immagine e patrimoniali.

La Regione si è costituita nei confronti di Alfonsino Pisicchio e di alcuni altri imputati, ma non di Enzo. Ad Alfonsino Pisicchio sarà chiesto un risarcimento dei danni non patrimoniali di 50mila euro.

Nella prossima udienza del 9 aprile, su richiesta di alcuni difensori, si discuterà anche di un’eccezione relativa alla genericità di alcuni capi d’imputazione.

Finanziamento di 3 milioni a società veneta, il gip: “Enzo Pisicchio sfruttò relazioni con l’assessore Borraccino”

Il faccendiere Enzo Pisicchio e l’imprenditrice coindagata Giacoma Punzo, per far ottenere un primo finanziamento di 3 milioni di euro (di complessivi 6 milioni) alla società veneta Nir hanno “sfruttato e vantato relazioni esistenti con Antonio De Vito e Cosimo Borraccino, all’epoca dei fatti rispettivamente direttore generale della società regionale ‘Puglia Sviluppo’ e assessore pugliese allo Sviluppo Economico”. Borraccino, che non è indagato (così come De Vito), alle ultime regionali si è candidato con il partito dei Pisicchio, ‘Senso Civico’, ma non è stato eletto, tuttavia è stato nominato dal governatore Michele Emiliano consigliere delegato del presidente per l’attuazione del Piano per Taranto.

Borraccino – è scritto negli atti – fu “proponente e relatore della delibera di Giunta regionale n.700 del 9 aprile 2019 con la quale la Nir srl fu ammessa al contributo agevolatore” sulla base di una polizza fideiussoria che la Procura ritiene falsa. Enzo Pisicchio e suo fratello Alfonsino, ex assessore pugliese all’Urbanistica, sono stati arrestati il 10 aprile scorso assieme ad altre tre persone per aver pilotato cospicui finanziamenti regionali ad alcune imprese in cambio di varie utilità (tra cui numerose assunzione di famigliari e militanti politici) e attraverso polizze fideiussorie false fornite da un sedicente broker.