Bari, sesso o denaro per superare l’esame: il professore Fabrizio Volpe rischia 6 anni

La Procura di Bari ha chiesto una condanna di 6 anni di reclusione per il professore Fabrizio Volpe, docente del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bari imputato con l’accusa di tentata concussione e violenza sessuale ai danni di una studentessa nel 2014. Il professore avrebbe infatti chiesto rapporti sessuali o somme di denaro in cambio del superamento degli esami.

La studentessa a giudizio come persona offesa ha deciso di ritirare la sua costituzione di parte civile, l’altra presunta vittima ha scelto di non costituirsi. In concomitanza con l’avvio delle indagini l’Università, costituita parte civile nel processo, aveva sospeso il docente, rientrato in servizio dopo aver vinto il ricorso dinanzi al Tar. Si tornerà in aula il 26 settembre.

Nuove analisi per scongiurare l’intervento, Maddalena ringrazia tutti: “Pregate per me andrà bene”

Vi proponiamo un video amatoriale registrato da Elena in ospedale. Maddalena in queste ore si sta sottoponendo a diverse analisi nel tentativo di individuare la causa dell’infezione e il batterio che le ha causato il rigonfiamento e i dolori accusati tre giorni fa, .mentre si trovava a casa di Quinto Potere. Si stanno effettuando tutti gli accertamenti del caso prima di prendere la decisione di riportarla in sala operatoria. Maddalena ha voluto recapitare un messaggio a tutta la famiglia di Quinto Potere che si è stretta in queste ore attorno a lei. Forza Maddalena!

Università di Bari, studenti maltrattati durante gli esami: nel mirino tre professori del corso di Lingue e Lettere

Torniamo ad occuparci della bufera che vede coinvolta l’Università di Bari. Sarebbero tre i professori del corso di Lingue e Lettereche sono finito sotto la lente d’ingrandimento del Garante degli studenti per presunti maltrattamenti a danno di alcuni studenti. Diversi hanno infatti segnalato alcuni problemi, dalla difficoltà di superare determinati esami agli insulti ricevuti durante le sedute.  “Io ufficialmente non so ancora nulla, vorrei avere nota dagli studenti. Se le cose stanno come dicono i ragazzi prenderemo provvedimenti. Sono molto dispiaciuto che non mi abbiano contattato personalmente per una questione così importante”, ha commentato il rettore Stefano Bronzini ai microfoni de La Repubblica.