Tentata estorsione con metodo mafioso, 3 arresti a Brindisi: tra loro un poliziotto – I NOMI

Tre persone, tra cui un poliziotto in servizio a Brindisi, sono state arrestate nell’ambito di un’inchiesta su una presunta tentata estorsione ai danni dei titolari di un’ attività di gastronomia nel capoluogo messapico.

In carcere con l’accusa di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso Bryan Maggi e Davide Di Lena, entrambi di 34 anni; ai domiciliari il vice ispettore Ilario Zippo, 51 anni, che risponde invece di accesso abusivo alla banca dati Sdi delle forze dell’ordine. Ai tre è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip del tribunale di Lecce su richiesta della Dda dopo le indagini svolte da polizia e guardia di finanza.

Una delle due vittime avrebbe denunciato di aver subito minacce e la presunta richiesta estorsiva di 20mila euro da Maggi e Di Lena. La stessa vittima si sarebbe rivolta al poliziotto indagato per ricevere informazioni su una serie di persone, già note alle forze dell’ordine, per intervenire in sua difesa dopo le minacce. Dall’attività investigativa emerge che già in passato il poliziotto avrebbe fatto accesso alla banca dati, non per ragioni d’ufficio.

Estorsioni a Bari, salumiere fa arrestare il suo aguzzino ma 20 giorni dopo torna libero: “Mancano gravi indizi”

Giovanni Belviso, il 47enne barese arrestato dalla Polizia con le accuse di estorsione aggravata e usura nei confronti di un titolare della salumeria situata in via Fanelli, è tornato libero. Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso presentato dalla difesa e ha revocato la misura cautelare per mancanza di gravi indizi.

La vittima ha raccontato di essere stata minacciata dall’uomo per sei mesi. Alla base un debito di 700 euro contratto a novembre 2023, l’aguzzino pretendeva indietro 7mila euro. Il commerciante avrebbe anche riconosciuto parte della cifra (circa 3mila euro), ma nel mese di maggio le minacce e gli episodi violenti sono diventati più insistenti. Belviso lo avrebbe riempito di telefonate (l’accusa di stalking avanzata dalla Procura non è stata approvata dal gip), in un’occasione lo avrebbe fermato per strada e strattonato. La vittima ha pensato anche ad un gesto estremo, prima dell’ultimo tentativo disperato. Si è così rivolto alle Forze dell’Ordine con la prima denuncia il 13 maggio scorso, organizzando una trappola al suo aguzzino. Uscito dal negozio con le banconote in tasca (4 banconote da 50 euro segnate), Belviso è stato fermato dai poliziotti e arrestato in flagranza di reato. Circa 20 giorni dopo è tornato però libero.