Si è interrotta dopo 28 ore la traversata a nuoto di 50 miglie marine dell’avvocatessa 36enne australiana Eva Buzo, attivista per i diritti umani, che ieri mattina si era immersa nelle acque di Otranto per raggiungere a bracciate Valona, in Albania, paese di suo nonno. L’impresa di Buzo aveva lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della tratta degli esseri umani. L’attivista è stata costretta a interrompere a due miglia dal Karaburun, il punto distante 10 miglia dalla spiaggia di Valona, omologato come traguardo dell’impresa. La lunga permanenza in acqua le ha causato un’inizio di ipotermia, e la salsedine un forte arrossamento della gola e l’ingrossamento della lingua, con difficoltà respiratorie. Nonostante volesse continuare il suo staff glielo ha impedito recuperandola e portandola su un gommone sino a Valona, dove la attendeva un’ambulanza che l’ha condotta in ospedale. A farle visita anche l’ambasciatrice italiana in Albania. Dopo le cure prestate dai sanitari, nel pomeriggio la 36enne è stata dimessa dall’ospedale.