In merito al rischio di mancato finanziamento del Parco della Rinascita da realizzarsi sul sito dell’ex Fibronit, gli uffici tecnici comunali precisano che il Comune di Bari è assolutamente in linea con la tempistica prevista dalle procedure a valere sui fondi PNRR.
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La nota dei senatori Melchiorre e Zullo: “Il Governo Meloni ha proposto lo spostamento, e non il definanziamento come falsamente viene detto, della fonte di finanziamento dal PNRR ad altre fonti nazionali che non hanno il vincolo obbligatorio del 30 giugno 2026”.
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“Lo temevamo già da qualche giorno. Il susseguirsi delle notizie riguardanti lo stralcio dai fondi PNRR delle risorse destinate alla realizzazione del Parco della Rinascita sull’area della ex Fibronit di Bari, pare ormai cosa fatta. Malgrado da più parti venga la rassicurazione che questi fondi saranno sostituiti da altri di cui, peraltro, non si conosce né l’origine né i tempi della loro assegnazione, la preoccupazione resta molto alta”. Inizia così il comunicato del Comitato cittadino Fibronit-Bari.
“È difficile da accettare che, all’indomani di interventi già appaltati e aggiudicati, vengano stralciate le risorse economiche previste. Tutto questo malgrado non vi siano motivi validi se si considera che sono stati rispettati i tempi per la progettazione preliminare e la recente assegnazione della progettazione esecutiva alla quale seguiranno gli interventi per la realizzazione del parco – si legge nella nota -. E allora ci rivolgiamo a tutti i rappresentanti istituzionali della nostra città, prescindendo dal loro colore politico, affinché facciano scudo davanti a questa scelta arbitraria e illegittima da parte della compagine governativa e si attivino per evitare questa ingiustizia nei confronti della nostra città”.
“Avete una grande occasione: dimostrate ai cittadini di avere a cuore la loro salute e il loro benessere prescindendo da meri interessi partitici o, peggio, economici. Non dimenticate che quell’area porta sulle sue spalle oltre 700 morti e che il Parco della Rinascita è il risarcimento minimo nei confronti di questi uomini e di queste donne che hanno pagato con la vita la vicinanza con l’ex fabbrica di cemento amianto – aggiungono -. I cittadini baresi per oltre 25 anni si sono battuti perché quell’area non fosse ulteriore oggetto di paura e di morte. Hanno combattuto, hanno lottato con tutte le loro energie e non si fermeranno sino a quando non otterranno il loro Parco della Rinascita. È la vostra occasione di dimostrarci di cosa siete capaci. Non sprecatela”.
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“Sarà il parco più grande della città con circa 13 ettari di verde e avrà al suo interno uno spazio per i bambini, un’area per concerti ed eventi, luoghi per lo sport” ha sottolineato Decaro.
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Su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, la giunta ha approvato oggi il progetto di fattibilità tecnico-economica relativo alla realizzazione del parco multifunzionale “della Rinascita”, nell’area dell’ex Fibronit. Il progetto che sarà realizzato nell’area verde nel sito di interesse nazionale è stato, infatti, sottoposto a un processo di verifica da parte dell’agenzia regionale ASSET, in base a un protocollo sottoscritto tra Regione e Comune, con la successiva validazione da parte degli uffici tecnici comunali. L’importo complessivo ammonta a 16.439.500 euro, di cui 3 milioni e 500mila euro rivenienti da fondi regionali e la restante parte finanziata dal PNRR (Missione 5 “Inclusione e Coesione” – Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore” – Investimento 2.1 “Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale”).
“L’obiettivo che dobbiamo centrare, proprio per rispondere alla tempistica dettata dal PNRR, è quello di chiudere la procedura entro il prossimo 30 luglio, con l’individuazione dell’aggiudicatario – commenta Giuseppe Galasso -. Per questo domani partiranno le richieste di offerta per la gara pubblica negoziata a cura della Stazione unica appaltante. Si tratta di un appalto integrato, per cui l’oggetto della gara conterrà anche la definizione della progettazione definitiva ed esecutiva. Il cantiere, nel suo complesso, dovrà durare circa 700 giorni, quindi poco meno di due anni ma, così come accade in caso di finanziamento riveniente da fondi PNRR, è previsto un premio di accelerazione secondo il quale l’aggiudicatario, se dovesse riuscire ad accorciare i tempi di esecuzione rispetto al cronoprogramma, potrà conseguire una premialità giornaliera dell’1×1000 per ogni giorno risparmiato, con un tetto massimo che non può superare il 10 per cento dell’importo totale. Per quanto riguarda i tempi d’attesa prima dell’avvio concreto delle lavorazioni in cantiere, dobbiamo far riferimento a tre scadenze: la prima riguarda la presentazione del progetto definitivo, che deve avvenire entro 60 giorni dall’aggiudicazione, cui seguirà l’acquisizione di alcuni pareri fondamentali per l’esecuzione dei lavori e, una volta acquisiti i pareri, parte il terzo step che prevede altri 45 giorni per la redazione della progettazione esecutiva. Entro il 30 settembre del 2024, inoltre, sarà necessario aver speso il 30 per cento dell’importo del finanziamento complessivo, così come stabilito dal PNRR. Verosimilmente nel primo semestre del prossimo anno dovremmo vedere avviati gli interventi di realizzazione di quella che diventerà una delle aree verdi più grandi della città di Bari”.
IL PROGETTO DEL PARCO DELLA RINASCITA
Sono quattro le porte di accesso al parco previste su via Caldarola, mentre su via Amendola, oltre la sede della linea ferroviaria, sarà montata successivamente una passerella ciclopedonale di attraversamento che arriva fin dentro il parco, rappresentandone di fatto il quinto ingresso.
Il percorso partecipativo
Il percorso partecipativo ha rappresentato un momento di confronto importante con diversi soggetti e realtà della città, in particolare il Comitato “ex Fibronit” che, unitamente agli organi tecnici e istituzionali e ai progettisti incaricati, ha fattivamente collaborato alla gestione della fase di progettazione partecipata giungendo a “spazializzare” le esigenze e i desideri espressi dalle varie componenti della cittadinanza.
Quattro le aree tematiche affrontate:
a) valenza simbolica parco
b) qualità dell’ambiente
c) attività ricreative e benessere
d) sicurezza e fruibilità.
Le aree fruibili
Sull’intera superficie saranno distribuite tutte le funzioni che il parco intende offrire. Le radure presenti rappresentano delle “piazze” collegate da un percorso pedonale che attraversa longitudinalmente il parco. Le funzioni accolte nel parco sono legate alle attività di fruizione: lo spazio per i bambini, l’area dei concerti e degli eventi, le aree per gli animali, i luoghi dello sport – tennis, bocce, basket, calcetto -, l’area del gusto e infine gli orti sociali. Luoghi ricostruiti nelle forme compatibili con la normativa generale e le impostazioni gestionali, nell’intento di garantire una complessiva vitalità e attrattività del parco, nel rispetto delle prerogative ambientali e di contesto. In queste aree si alternano pavimentazioni in pietra, in terra stabilizzata e spazi erbosi. Gli alberi sono posati in vaso, raggruppati per creare zone di ombra e di riposo. Nelle aree fruibili, subito dopo l’area eventi, sarà collocata in futuro la discesa della passerella, che scavalca il sedime ferroviario, e che collega il parco con via Amendola. Lungo il percorso pedonale l’area fruibile in adiacenza al fabbricato “Bricorama” si restringe notevolmente per poi allargarsi nuovamente in una zona, in cui sono stati inseriti gli orti sociali, le aree sportive e dello street food. Ampie aree del parco saranno destinate a “forestazione urbana” e saranno interessate principalmente da alberature autoctone del paesaggio pugliese. In queste aree la scelta delle specie vegetali di progetto è finalizzata essenzialmente alla creazione di veri “boschi urbani”, dove si potrà mai passeggiare e gustare l’ombra e il verde.
Il muro di recinzione perimetrale lungo via Caldarola
La tecnica di bonifica in sopraelevato impone la presenza di una parete in cemento armato, ad altezza variabile, che si sviluppa lungo via Caldarola per circa 850 mt e a cui si aggiungono altri 100 mt per la parte della strada collocata sotto il ponte di San Pio, in linea d’aria quasi un chilometro di muro. L’intero sviluppo murario è stato trattato come sostegno per un’opera di architettura del verde che tende a coprire la massa muraria in cemento armato. La tecnica del muro verde prevede l’impiego di piante con crescita ascendente e discendente, fontane verticali.
Criteri impiantistici
Il parco sarà dotato di tutti gli impianti tecnologici necessari per il suo utilizzo: illuminazione ordinaria, d’accento e di sicurezza; impianti di comunicazione e di segnalazione (controllo accessi; antintrusione; TVCC); reti idriche (irrigua, antincendio, idropotabile); impianti per il drenaggio, lo smaltimento e il recupero delle acque piovane; impianti in dotazione alle utenze civili a servizio del parco urbano. Saranno previste, inoltre, tutte le predisposizioni di passaggio per usi esterni al parco. Tre aspetti sono stati presi in considerazione in modo particolare: il sistema di irrigazione delle masse arboree previste, il sistema di illuminazione e quello di videosorveglianza, quest’ultimi due in analogia a quanto si sta realizzando sulle aree verdi della città.