Michele D’Atri, ex sindaco di Grumo Appula, e Marilena Cavallo, ex segretario comunale, sono stati assolti dall’accusa di falso ideologico dal Tribunale di Bari. Secondo la denuncia dell’opposizione, la Cavallo avrebbe attestato falsamente la presenza di due consiglieri a una seduta del 22 gennaio 2019 e non avrebbe riportato le contestazioni sollevate dai due consiglieri in un’altra seduta del 14 dicembre 2018. D’Atri, assieme a Cavallo, è finito a processo per un verbale di deliberazione relativo all’acquisto di servizi socio-assistenziali per la piscina comunale, facendo risultare “un parere unanime” nonostante l’opposizione del sindaco di un altro Comune. Gli imputati sono stati assolti in quanto il fatto non costituisce reato e perché il fatto non sussiste.
“Finalmente, dopo tanto tempo, si chiude una vicenda assurda nata a seguito di una denuncia formalizzata dall’opposizione. La sentenza, considerata mette in evidenza la correttezza delle procedure poste in essere dal sottoscritto. Questo lungo iter processuale, durato cinque anni, fa pienamente luce sulla regolarità e la correttezza degli atti e delle procedure adottate – le parole di D’Atri -. Con molto rammarico e grande tristezza penso che questo fare opposizione oltre che a danneggiare la comunità privandola di un’opera importante, rallentandone l’iter amministrativo, ha leso la mia persona con le reiterate denunce arrecandomi solo danni e fastidi. Rimane comunque l’amarezza per un’opera non realizzata, quale sarebbe stata la costruzione di una piscina comunale, che avrebbe creato un grande sviluppo alla nostra comunità ed ai paesi limitrofi. Sono stati messi in atto tutti gli espedienti per ostacolarne la costruzione privando il territorio di qualcosa di veramente importante per lo sviluppo futuro della nostra Comunità. Una certa opposizione a discapito della democrazia e di quanto scelto dagli elettori ha cercato con questi metodi di sovvertire il responso popolare non rendendosi conto che con questo modo di fare ha danneggiato la nostra Città”.