Nella 87esima puntata della rubrica “Lo dice il medico”, in collaborazione con Dike Medicina, il dottor Pasquale Bacco ci parla dell’abuso di farmaci.
Furto di farmaci e dpi all’Oncologico di Bari: l’ex primario Vito Lorusso riprova a patteggiare
Vito Lorusso, l’ex primario dell’Oncologico di Bari accusato di essersi appropriato di farmaci e dpi del reparto dove prestava servizio, ritenta la strada del patteggiamento.
Già nei mesi scorsi la difesa aveva presentato la richiesta, rigettata dal gup nell’udienza preliminare in quanto ritenuta non congrua. I legali hanno reiterato la proposta ottenendo questa volta l’ok della Procura, con modifica del capo d’imputazione da peculato in ricettazione.
Il giudice si è riservato, stralciando la posizione dell’ex primario, e deciderà alla prossima udienza del 25 settembre. Lorusso si trova in carcere dopo aver patteggiato una pena di 5 anni per aver chiesto soldi ai pazienti con l’obiettivo di saltare le liste d’attese.
Resta coinvolto anche nell’inchiesta codice Interno: per favorire l’elezione della figlia avrebbe stretto un accordo con Massimo Parisi, fratello del boss ‘Savinuccio’: in cambio dei voti alla figlia avrebbe curato un nipote del capoclan, poi deceduto.
In totale sono 12 gli imputati, tra cui medici, infermieri e operatori sanitari, accusati di peculato e autoriciclaggio per essersi impossessati di dpi e farmaci di proprietà dell’Oncologico di Bari.
Emanuele Fino è stato condannato (pena sospesa) a un anno e 4 mesi per peculato, mentre l’infermiere Vito Novielli, che aveva scelto il rito abbreviato, è invece assolto “perché il fatto non sussiste” dalla stessa accusa. In 7 (Onofrio Costanzo, Maria Longo, Maria Elizabeth Pompilio, Michele Antonacci, Carlo Romito, Basilio Damiani e Vincenzo Senese) hanno patteggiato a pene da un anno e 4 mesi a 2 anni, dopo aver risarcito l’Oncologico che nel processo appare come parte offesa. I sette sono stati anche interdetti dai pubblici uffici e dichiarati incapaci di contrattare con la pubblica amministrazione per 5 anni.
Oltre a Vito Lorusso, sono state rinviate a giudizio anche le infermiere Lidia Scarabaggio e Donata Acquaviva. Per loro il processo inizierà il prossimo 5 ottobre.
Farmaci in classe per chi ha bisogno di assumerli anche durante l’orario scolastico: firmato Protocollo di Intesa
Regione Puglia, Ufficio Scolastico Regionale e Aziende Sanitarie Locali hanno sottoscritto un nuovo Protocollo di Intesa affinché sia garantita la somministrazione di farmaci agli studenti durante le ore in cui sono a scuola. Firmato dal vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, dal direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, Giuseppe Silipo, dal Direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia Vito Montanaro, dai direttori generali delle ASL di Bari Luigi Fruscio (f.f.), della BAT Tiziana Dimatteo, di Brindisi Maurizio De Nuccio, di Foggia Antonio Nigri, di Lecce Stefano Rossi e di Taranto Gregorio Colacicco, il protocollo conferma e rafforza l’impegno avviato nel 2017 dalla Regione Puglia per garantire che gli studenti ricevano i trattamenti necessari, senza rischiare danni alla salute dovuti a ritardi o omissioni.
“Questo protocollo rappresenta un ulteriore passo avanti della Regione Puglia nella tutela della salute degli studenti — ha detto Piemontese — offrendo cure vicine a loro e garantendo che le scuole siano luoghi sicuri anche per chi ha bisogno di trattamenti quotidiani: grazie alla stretta collaborazione tra il sistema sanitario regionale e le istituzioni scolastiche, la Puglia conferma il suo impegno verso la salute dei cittadini più giovani e fragili, contribuendo ad assicurare un ambiente scolastico attento e sicuro”. L’intesa, approvata dalla Giunta Regionale, è stata elaborata con la collaborazione dei medici pediatri e segue le linee guida nazionali del Ministero dell’Istruzione e del Ministero della Salute, per permettere una gestione sicura della somministrazione di farmaci nelle scuole. I genitori degli alunni possono autorizzare la scuola a somministrare i farmaci necessari ai propri figli compilando una modulistica specifica e allegando una prescrizione medica. Questa procedura riguarda i farmaci che non richiedono abilità specialistiche sanitarie. Per i casi più delicati, che necessitano invece di competenze mediche, il protocollo prevede la possibilità di coinvolgere il personale sanitario delle ASL, in accordo con le scuole. Per assicurare un’adeguata somministrazione dei farmaci, il protocollo prevede anche attività di formazione e informazione per il personale scolastico, in modo da sapere come gestire eventuali emergenze e agire con competenza in caso di situazioni limite.
Oncologico Bari, furto di farmaci e dpi: 7 ex dipendenti patteggiano. Tra loro anche l’ex primario Vito Lorusso
Alcuni dei dipendenti ed ex dipendenti dell’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, accusati di aver rubato medicinali e dispositivi sanitari dalla struttura con il fine di utilizzarli in visite private in nero, hanno scelto la strada del patteggiamento fino a 2 anni di reclusione che prevede il risarcimento del danno economico che ammonta a poco più di 3.500 euro.
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Il personale sanitario è arrivato sul posto si è trovato davanti una famiglia intera che diceva di non aver chiamato e di essere a loro volta vittima di uno scherzo da parte di sconosciuti che, poco prima, gli avevano inviato anche i vigili del fuoco e un corriere con il kebab.
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Tra tutte le interviste che vi abbiamo proposto finora, quella a Patrizia, è quella che potrebbe essere in assoluto più utile a chi affronta i demoni della depressione e ai loro familiari. La ringraziamo per il coraggio di averci chiamato e per aver vinto l’indecisione. Ascoltate ciò che la depressione può provocare.
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La Procura di Bari ha chiuso le indagini nei confronti di 13 persone, tra dipendenti ed ex dipendenti dell’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, accusate di aver rubato medicinali e dispositivi sanitari dalla struttura per utilizzarli in visite private in nero.
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Sarebbero stati sottratti i farmaci conservati negli armadi refrigerati, come insulina, adrenalina ed emoderivati.
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“Un risultato possibile – spiega il direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore – grazie all’istituzione della Control room aziendale sulla spesa farmaceutica”
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Le indagini ruotano attorno alla figura del 65enne Cosimo Recchiuto, dipendente della Asl di Bari e all’epoca dei fatti responsabile del magazzino economale della struttura, accusato di aver utilizzato il suo ufficio per fini personali, di essersi procurato farmaci, che cedeva a terzi, di essersi impossessato di materiale dell’Asl per rivenderlo.
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