Canosa, accoltella due fratelli e scappa: fermato 20enne di Cerignola. Lite scoppiata per motivi sentimentali

Ha accoltellato due fratelli, suoi coetanei, davanti a un bar di Canosa di Puglia, nel nord Barese, e si è dato alla fuga, ma poi è stato rintracciato e sottoposto a fermo dai carabinieri. Si tratta di un 20enne di Cerignola (Foggia) che deve rispondere delle accuse di tentato omicidio e porto abusivo di arma.

L’episodio è avvenuto la notte tra venerdì e sabato scorsi. Al culmine di una violenta lite scoppiata ‘per motivi sentimentali’, secondo quanto ricostruiscono i carabinieri, il giovane avrebbe tirato fuori un coltello con lama lunga 18 centimetri colpendo più volte i due fratelli, anche loro di Cerignola. Uno di essi ha riportato profonde ferite al viso, al braccio destro e alle mani, tanto da essere considerato ancora in pericolo di vita. L’altro giovane avrebbe riportato ferite più lievi.

Entrambi sono stati trasportati all’ospedale Bonomo di Andria. Il coltello, trovato sul tavolino del bar, è stato sequestrato. Il 20enne accusato del duplice ferimento è stato condotto in carcere in attesa della convalida del fermo da parte del gip del tribunale di Trani.

Omicidio nel centro di Casarano, ucciso il 33enne Amin Antonio Afendi: fermato un uomo

Un uomo è stato fermato nell’ambito delle indagini sull’omicidio del 33enne Amin Antonio Afendi, ucciso questa mattina a Casarano, in provincia di Lecce. Lo si apprende da fonti investigative. Si tratterebbe di una persona del posto che viene ascoltato dai carabinieri presso la locale caserma. Non è chiaro se sia ritenuto l’assassino o un suo complice. Sono tre i proiettili che hanno colpito Afendi: uno al collo e due al torace. Il killer ha usato una pistola a tamburo che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata scelta per la sua precisione, e quindi per centrare l’obiettivo senza correre il rischio di ferire altre persone. Confermata l’ipotesi che la vittima conoscesse il suo assassino perché, a quanto si apprende, avrebbe scambiato qualche parola con le persone a bordo dell’auto da dove poi è partito il primo colpo.

Porto di Bari, fermata la nave mercantile Kythnos: “Scarsa sicurezza a bordo”

Una nave mercantile battente bandiera liberiana, la Kythnos, è stata sottoposta a fermo nel porto di Bari dopo che gli ispettori del Nucleo Port State Control della Guardia Costiera hanno rilevato a bordo gravi deficienze relative alla sicurezza della navigazione e agli impianti di sicurezza. L’unità di 2.981 tonnellate di stazza lorda, proveniente da Porto Nogaro, era arrivata nel porto di Bari di sabato 17 settembre per imbarcare un carico di grano da trasportare nel porto di Misurata (Libia).

Sebbene la nave sia relativamente giovane (15 anni), secondo gli ispettori si trova in uno stato di manutenzione che non consente una navigazione in piena sicurezza. Gli ispettori della Guardia Costiera hanno riscontrato, tra l’altro, mal funzionamenti dei mezzi di salvataggio e dei sistemi di sicurezza antincendio, nonché la non ottimale preparazione professionale dell’equipaggio nell’esecuzione delle procedure d’emergenza in caso di incendio, elementi che vengono acquisiti con simulazioni a bordo che comportano anche l’esercitazione di abbandono nave. Altrettanto non in linea con le norme sono apparse anche le condizioni di vita e di lavoro a bordo. La nave, inoltre, trasportava una notevole quantità di rifiuti che è stata obbligata a sbarcare. Il mercantile rimarrà all’ormeggio nel porto di Bari finché tutte le carenze individuate non saranno rettificate. (