Bari, 59enne muore a Japigia: “È la 700esima vittima della Fibronit. Grazie ai signori dell’amianto”

Un residente di Japigia è deceduto all’età di 59 anni. Secondo quanto denunciato da Nicola Brescia, promotore del comitato pubblico che per decenni ha lotto contro la Fibronit, è la 700esima vittima dell’ex fabbrica della morte di Bari. La sua scomparsa è arrivata pochi mesi dopo la diagnosi del mesotelioma che non gli ha lasciato scampo. 

“Quando sembrava che l’amianto stesse tirando un po’ il freno, ecco che ti giungono notizie che ti spengono la speranza. L’insorgenza di un nuovo caso con i familiari che ti chiedono aiuto per supportarli in questa situazione e la scomparsa di un nostro concittadino che ancora non aveva compiuto 60 anni. Era uno di noi, da sempre residente a Japigia. Non è stato facile raccogliere la testimonianza di sua sorella che in lacrime mi ha descritto le ultime ore di suo fratello – il ricordo di Brescia sui social -. Dobbiamo ringraziare i signori dell’amianto  Molti mi chiederanno i nomi di queste persone. Non li dirò, perché non è necessario dare un nome alla sofferenza di queste famiglie, è sufficiente sapere che i mali dell’amianto ancora, purtroppo, non segnano il passo”.

“Negli scorsi giorni abbiamo avuto un colloquio con la nuova amministrazione comunale e ci hanno assicurato che entro dicembre partirà il cantiere del Parco della Rinascita – conclude -. Perché sia un vero Parco della rinascita chiederemo che venga istituito al suo interno un ambulatorio che possa seguire coloro che vivevano nella zona, affinché non ci siano altre vittime. Magari torneremo, in vista dell’avvio del cantiere, a organizzare visite all’interno dell’area, perché la memoria deve essere collettiva”.

Da fabbrica di amianto a “Parco della rinascita”: nuova vita per l’ex Fibronit

Nell’ex fabbrica Fibronit di Bari entro il 2026 sorgerà un parco, finanziato con 14,5 milioni di euro (3,5 stanziati dalla Regione Puglia e altri 11 dal Pnrr). Lo stabilimento chiuso nel 1985, rilasciava nell’area delle fibre di amianto che hanno causato la morte di centinaia di persone tra residenti del quartiere Japigia e lavoratori.

Dopo una lunga e complessa bonifica, sui terreni c’è un vincolo di inedificabilità e per questo motivo Comune e Regione, con la spinta del Comitato cittadino Fibronit, hanno progettato il “Parco della Rinascita”.

“Rinascita morale e civile di questa città – sottolinea il presidente del Comitato, Nicola Brescia – perché costituisce il risarcimento per chi ha pagato con la vita la presenza della Fibronit e perché è il risultato di anni di lotta dei cittadini”.