Padri separati, Giuseppe: “I miei figli non sono orfani. Ostaggio della legge e dei servizi sociali”

Torniamo a parlare di Giuseppe e della sua storia da padre separato. Lo ricordiamo, è stato condannato a 3 anni per maltrattamenti in famiglia, ma ha trovato il coraggio per incontrarci e raccontare la sua storia.

Dopo il quarto Natale senza i suoi figli, siamo andati a ritrovarlo. Giuseppe li vede solo una volta alla settimana per un’ora, qualcosa ultimamente è andato storto. Nel video allegato tutte le novità sulla sua storia.

Padri separati, quarto Natale senza figli. Giuseppe: “Non è giusto voglio rifarmi una vita anch’io”

Torniamo a parlare di Giuseppe e della sua storia da padre separato. Nel precedente servizio aveva deciso di metterci la faccia. Lo ricordiamo, è stato condannato a 3 anni per maltrattamenti in famiglia, ma ha trovato il coraggio per incontrarci e raccontare la sua storia. Questa volta ci siamo presentati all’appuntamento con una Nintendo comprata per i suoi figli grazie anche alla bontà di un nostro fan di Torino.

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Tre infarti abbattono il capofamiglia, i figli sognano la PS5. Papà Luigi: “La mia vita è cambiata”

La storia di Maria Teresa e di suo marito Luigi ha colpito tutta la nostra community. Li abbiamo conosciuti tramite l’Associazione Umanitaria “Lilly Colucci” e al Barone Colucci. Il 46enne è stato colpito da tre infarti e la sua vita è cambiata una volta per tutte. A raccontarcelo è proprio Luigi ai nostri microfoni.

La situazione in casa è precipitata in poco tempo visto che il capofamiglia non può più lavorare. La coppia ha due figli di 6 e 14 anni e Quinto Potere provvederà a realizzare il loro sogno di Natale, comprando una Playstation 5. Ogni promessa è debito.

Tenta di colpire l’ex moglie col martello davanti ai due figli minori: arrestato 33enne nel Leccese

Ha raggiunto la ex moglie nel negozio in cui lavora, e dove c’erano anche i suoi due figli minorenni, e ha tentato di colpirla con un martello da carpentiere. Per questo un 33enne della provincia di Lecce è stato arrestato dalla polizia. L’aggressione è stata compiuta sabato scorso e la polizia ne dà notizia oggi in un comunicato, precisando che il 33enne era già sottoposto alla misura dell’affidamento in prova e dopo l’arresto è stato portato in carcere a Lecce.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, anche con l’aiuto delle telecamere del negozio che hanno ripreso la scena, il 33enne, arrivato in negozio, aveva iniziato a urlare contro la donna e poi, durante una colluttazione, la ex moglie era finita a terra. E’ stato a questo punto che il 33enne è andato a prendere il martello dall’auto tentando di colpirla. Fondamentale l’intervento di un parente della donna a metterlo in fuga.

Omicidio Petrachi, l’ergastolano Camassa scrive ai due figli dal carcere: “Sono innocente mi hanno tolto la vita”

Una lettera indirizza ai due figli, Greta e Davide, come “testimonianza di un uomo piegato dal dolore per una condanna infamante”. A pochi giorni dall’udienza sulla richiesta di revisione del processo che potrebbe riscrivere il corso del suo destino Giovanni Camassa, l’agricoltore salentino di 57 anni condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di una sua conoscente, Angela Petrachi, dal carcere di Lecce manda ai figli il suo lungo sfogo, ribadendo la sua innocenza.

“Un clamoroso errore giudiziario mi ha tolto la vita, la libertà, la dignità e l’onorabilità che meritavo e merito – si legge -. Aspetto con l’ansia e il terrore l’esito della revisione del mio processo, ma non mi aspetto nulla, non ho fiducia che ad un poveraccio come me la Giustizia sappia restituire quanto ingiustamente mi è stato portato via. Per la legge sono un assassino, condannato al carcere a vita senza una minima prova”.

Angela Petrachi 31 anni, di Melendugno, madre di due figli, scomparve il 26 ottobre del 2002. Fu trovata uccisa, torturata e brutalmente seviziata l’8 novembre successivo in un boschetto di Borgagne. Sul cadavere e sugli slip non è stato trovato il Dna di Camassa ma quello di un altro uomo. Camassa si è sempre dichiarato innocente. Assolto in primo grado per “non aver commesso il fatto”, poi condannato in via definitiva nel 2014 per omicidio aggravato, violenza sessuale e vilipendio di cadavere. I legali dell’agricoltore avevano chiesto la revisione del processo sulla base di nuove emergenze probatorie e nel dicembre 2023 la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso stabilendo che a decidere sull’ammissibilità della richiesta di revisione del processo sia la Corte d’assise d’appello di Catanzaro che ha fissato l’udienza per il 2 dicembre.

“Non oso sperare nella giustizia per Angela – conclude Camassa – perché da più di 20 anni io sono rinchiuso qui mentre il vero assassino è libero come l’aria e non deve fare i conti se non con Dio o la sua coscienza se mai ne ha avuta una”. Infine la chiosa per i figli: ” Lotto ancora, grido la mia innocenza per voi. Pregate per me. Con tanto amore il vostro papà”.

“Avranno un bambino e si fregheranno la Casa di Quinto Potere”, Debora: “Non posso avere figli”

Uno dei cavalli di battaglia degli haters di Debora, Samir e di Quinto Potere riguarda la possibilità che lei possa restare incinta durante il soggiorno nella nostra casetta. Debora non può avere figli e lo ha ribadito. L’occasione è anche giusta per rispondere a tutti i commenti negativi e ringraziare tutti coloro che, in un modo o nell’altro, stanno mostrando fiducia e vicinanza.

“Dateci i soldi”, picchiano e insultano i genitori anziani per 8 anni: arrestati due gemelli 26enni ad Andria

Otto anni di insulti, aggressioni e offese. Mesi vissuti nel terrore per una coppia di anziani di Andria, vittima dei propri figli: due gemelli di 26 anni finiti in manette. Ad arrestarli sono stati gli agenti della polizia di Stato dopo che i loro genitori li hanno denunciati. Rispondono, in concorso, di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, estorsione e rapina.

Secondo quanto ricostruito grazie a quanto messo a verbale dai due pensionati, dal 2016 i loro figli avrebbero chiesto di continuo contanti. Per ottenere i soldi, avrebbero insultato, aggredito fisicamente e verbalmente i genitori che avrebbero vissuto nell’ansia e nella paura mesi interi. Dopo l’ennesima violenta lite, i due hanno raggiunto la questura per denunciare i figli consentendone l’arresto.