Tragedia a Trani, morte mamma e figlia incinta: 65enne indagato per omicidio stradale. Disposta l’autopsia

Un 65enne è indagato per omicidio stradale e interruzione colposa di gravidanza dopo l’incidente avvenuto la sera di venerdì scorso sulla provinciale 13 a Trani, tra Andria e Bisceglie, in cui sono morte la 63enne Rosa Mastrotatoro e sua figlia di 32 anni, Margherita Di Liddo, al settimo mese di gravidanza.

L’uomo, rimasto ferito, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Trani che ha disposto l’autopsia sulle vittime. L’incarico, con ogni probabilità, sarà conferito mercoledì prossimo.

Nello schianto è rimasto ferito anche Natale Di Liddo, marito e padre delle donne. L’uomo si trova in ospedale e non sarebbe in pericolo di vita. Al momento si ipotizza che l’auto guidata dal 65enne, che procedeva da Bisceglie verso Andria, avrebbe invaso la corsia opposta travolgendo l’auto con a bordo le vittime.

Andria, anziana coppia rapinata e aggredita in casa nel cuore della notte. Picchiati anche figlia e nipoti: 4 feriti

Nei giorni scorsi una violenta rapina è stata compiuta ad Andria nell’abitazione di una coppia di ultra70enni situata in pieno centro storico. Sul posto sono intervenuti la figlia e due nipoti della coppia, richiamati dalle urla delle vittime, e nella colluttazione con i rapinatori sono rimasti feriti in totale 4 persone.

Ad avere la peggio l’anziano, colpito con una spranga in ferro alla testa. Feriti anche la figlia e i nipoti della coppia derubata. Fortunatamente le loro condizioni non sarebbero gravi.

I ladri hanno fatto irruzione nel cuore della notte, forzando l’ingresso dell’abitazione, con spranghe, cacciaviti e piede di porco. La donna, impaurita, ha consegnato poche banconote e qualche monile in oro. Le indagini sono affidate ai Carabinieri.

Mola, picchia e minaccia la moglie davanti alla figlia piccola: condannato 39enne di Conversano

Tra il 2018 e il 2022 avrebbe in più occasioni maltrattato la moglie con calci, pugni, schiaffi, minacce di morte e insulti anche davanti alla figlia nata da poco. Per questo, la Corte d’Appello di Bari ha condannato a due anni e due mesi di reclusione, con le attenuanti generiche, un 39enne di Conversano (Bari) ma residente a Mola di Bari, per i maltrattamenti nei confronti della moglie, oggi 26enne.

In primo grado l’uomo era stato condannato a tre anni e tre mesi per i maltrattamenti ed era stato assolto “perché il fatto non sussiste” dall’accusa del tentato sequestro della figlia. Per la Procura, infatti, nel gennaio 2022 l’uomo avrebbe afferrato la piccola – di nemmeno due anni – e l’avrebbe portata con sé in auto con l’intento di allontanarsi, per poi fermarsi dopo aver saputo che la sorella della moglie aveva chiamato i carabinieri.

Secondo quanto ricostruito dall’accusa l’uomo, nell’estate del 2019, avrebbe costretto sua moglie a trasferirsi nella ex caserma Rossani di Bari (dismessa e occupata da senzatetto) dove avrebbe continuato a picchiarla. Pochi mesi dopo i due si trasferirono in Germania per lavorare in un ristorante e anche lì le violenze sarebbero continuate al punto da costringere il titolare, che aveva fornito loro una casa, a mandarli via. L’uomo avrebbe anche cercato di costringere la donna a tagliare ogni contatto con i genitori, dicendole di raccontare in giro che questi erano morti in un incidente stradale.

Occupa casa popolare in centro, la figlia imprenditrice la abita in sua assenza: “Peccato perderla”

Torniamo ad occuparci del filone delle case popolari di Bari dopo la pubblicazione dell’ultima graduatoria. Questa volta parliamo di una delle abitazioni più ambite di tutti, in pieno centro, nel quartiere Madonnella, e a pochi passi dal lungomare. Siamo venuti a conoscenza di una storia destinata a creare clamore.

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Acquaviva, aggressioni al Miulli. Infermieri minacciati e picchiati dalla figlia di una paziente: scatta la denuncia

Attimi di panico e tensione ieri al Pronto Soccorso dell’ospedale Miulli di Acquaviva dove due infermieri, di 29 e 34 anni, sono stati aggrediti dalla figlia di una paziente.

La donna è arrivata in ospedale in condizioni non preoccupanti, la figlia ha però iniziato ad alzare la voce e a minacciare un’infermiera. Poi ha rifilato uno schiaffo al collega, intervenuto per calmarla, prima di lasciare la madre sul posto e fuggire a bordo di un’auto.

L’episodio è stato denunciato ai Carabinieri. Tre giorni di prognosi per l’infermiere colpito, solo uno per l’infermiera.

Tradisce il marito e si separano, la casa di sua proprietà va al coniuge: la figlia sceglie di vivere con il papà

Tradisce il marito, è costretta a lasciare la casa coniugale (di sua proprietà) e a versare un mantenimento di 100 euro al mese per la figlia studentessa, nonostante sia disoccupata. E dovrà pagare anche le spese processuali.

La vicenda a Brindisi, la sentenza è arrivata lo scorso 10 febbraio dopo una battaglia legale di 4 anni. La donna è stata ritenuta la colpevole della fine del matrimonio per “infedeltà” e “violenza morale”.

Proprio la testimonianza della figlia, che ha scelto di vivere con il padre, è stata decisiva per le sorti del processo che ha ribaltato il “solito copione”.

Trani, connessione Internet tolta ma non solo: 13enne picchiata con calci e pugni. I genitori finiscono a processo

La 13enne che ha denunciato per maltrattamenti i genitori, dopo che suo padre le ha disattivato la connessione a internet sul cellulare, sarebbe stata anche picchiata con calci e pugni che le hanno provocato lividi ed escoriazioni.

E’ quanto emerge dalle indagini della Procura di Trani che – a quanto apprende l’ANSA – ha chiesto il rinvio a giudizio dei genitori della ragazzina per maltrattamenti aggravati in danno di minore, in concorso. La decisione del padre di togliere la connessione dati al cellulare della 13enne dopo un’accesa discussione sarebbe quindi solo una delle condotte vessatorie descritte dal pubblico ministero nel capo di imputazione.

Gli accertamenti disposti dall’autorità giudiziaria, che si è avvalsa anche di intercettazioni ambientali e telefoniche, avrebbero individuato abituali maltrattamenti ai danni della ragazzina che vivrebbe in un contesto famigliare alquanto complesso.

La 13enne, ascoltata anche a scuola con un supporto psicologico, avrebbe riferito quanto vissuto tra le pareti domestiche. Da qui gli approfondimenti, anche con un incidente probatorio, e la decisione della Procura di chiedere il rinvio a giudizio dei genitori.

Bari, picchia la moglie e rompe il naso alla figlia di 4 anni: padre allontanato da casa per 9 mesi

Il Tribunale per i Minorenni di Bari ha disposto nei confronti di un uomo extracomunitario, da tempo in Italia, un provvedimento cautelare che dispone l’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla madre e alla bambina e ai luoghi da loro frequentati per la durata di 9 mesi al momento. L’uomo infatti avrebbe picchiato e maltrattato per anni la moglie e poi anche la figlia di 4 anni, fino a farle finire in ospedale a fine novembre. Per lui è scattata anche un’inchiesta penale per maltrattamenti in famiglia. Tutto è partito da una segnalazione trasmessa dal Policlinico il 21 novembre scorso quando le due arrivarono al Pronto Soccorso dell’ospedale con evidenti segni di violenza fisica.