Tragedia sfiorata ieri sera sulla sp 89, tra Bitonto e Mellitto, dove un’Alfa Romeo è finita fuori strada e ha preso fuoco dopo essersi schiantata contro un ulivo, un muretto a secco e alcuni segnali stradali. A bordo un uomo e suo figlio, i due fortunatamente sono riusciti a lasciare la vettura in tempo e a mettersi in salvo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e la Polizia Locale, padre e figlio sono stati trasportati all’ospedale San Paolo di Bari in codice rosso per alcune contusioni, ma le loro condizioni non preoccupano. Resta ancora da chiarire l’esatta dinamica dell’incidente.
Travolto da auto pirata, domani a Capurso i funerali di Giovanni De Benedictis. Il figlio: “Serve pena esemplare”
La Procura di Bari ha aperto un procedimento penale per omicidio stradale con l’aggravante della fuga e dell’omissione di soccorso, di cui dovrà poi rispondere il conducente della vettura, una Mercedes Classe A di colore grigio, che ha travolto l’anziano sulla Rutigliano-Conversano.
Continue readingDuplice omicidio a Torremaggiore, l’assassino dal fratello dopo la strage: “Portate via il bambino è terrorizzato”
È in miglioramento il quadro clinico di Tefta Malaj, la donna di 39 anni sfuggita alla furia omicida del marito, Taulant Malaj, che la notte tra sabato e domenica scorsi a Torremaggiore ha ucciso la figlia di 16 anni Jessica e Massimo De Santis, barista di 51 anni che considerava l’amante della moglie. Tefta è sopravvissuta all’aggressione del marito perché difesa da sua figlia. La 39enne è ricoverata nel reparto di Chirurgia generale del policlinico Riuniti di Foggia dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico per le gravi ferite riportate nell’aggressione. “La paziente si presenta in buone condizioni generali e non ci sono segni di complicanze postoperatorie e aa ripreso l’alimentazione”, si apprende dall’ospedale. La donna è costantemente seguita anche dall’equipe degli psicologi ospedalieri.
La donna ha potuto già riabbracciare il piccolo Leonardo che era in casa domenica scorsa e che ha assistito all’aggressione della propria madre e all’omicidio di sua sorella Gessica. A dirlo agli inquirenti è stato suo padre, l’assassino reo confesso Taulant Malaj. Lo spiega il gip nell’ordinanza con cui è stato convalidato il fermo del 45enne panettiere albanese. “Il figlio – si legge negli atti – era in casa e quando” Taulant “si era reso conto di cosa aveva fatto lo aveva preso in braccio”. Negli atti si legge anche che Taulant dopo aver ucciso il presunto amante di sua moglie e la figlia va da suo fratello e gli chiede di andare a prendere il figlio piccolo perché “è terrorizzato”. Una versione confermata anche da sua cognata. “Taulant si è recato sotto casa mia, ha richiamato più volte l’attenzione con il clacson. Io sono scesa prima e dopo di me mio marito – le sue parole -. Abbiamo visto Taulant e lui diceva a Cemal di andare a casa sua perché aveva ammazzato tre persone e che c’era il bambino terrorizzato. Ci diceva quindi di andarlo a prendere. Io e Cemal lo abbiamo seguito a piedi per non salire in auto con lui. Da fuori abbiamo notato nelle scale condominiali un uomo steso a terra, senza riconoscerlo. Sono salita sola nell’appartamento, ho preso il bambino e l’ho portato giù. In casa c’era la mamma stesa che mi chiedeva di portarlo giù”.
“Il quadro indiziario contro il 45enne Taulant Malaj si è consolidato con la visione dei filmati delle telecamere in casa che hanno ripreso le scene in cui l’uomo colpiva ripetutamente con chiara volontà omicida sia la moglie sia la figlia”. È quanto dichiarato dal gip che ha convalidato il fermo di Taulant Malaj. Quanto “all’omicidio della giovane Jessica”, 16 anni, “che con coraggio ha cercato in tutti i modi e fino alla fine di difendere la madre dalla brutale aggressione del padre”, si evince “che i colpi sono stati inferti anche nei suoi confronti volontariamente, non solo quando interveniva in un primo momento nella camera da letto, ma anche quando l’aggressione continuava nel salone”.
Duplice omicidio a Torremaggiore, la moglie dell’assassino: “Fatemi vedere mio figlio e la salma di mia figlia”
Sono le prime parole pronunciate dal reparto di Chirurgia Generale del Policlinico Riuniti di Foggia da Tefta Malaj, la donna che è riuscita a sfuggire alla furia omicida del marito Taulant Malaj.
Continue readingTrani, detenuto fa origami in carcere per bimbi malati ricoverati a Bari: “Mio figlio è un guerriero come voi”
Gli origami sono diventati espressione di riscatto di un uomo prima che di un padre, che attende di saldare il suo debito con la giustizia per poter alleviare le giornate del suo bambino
Continue readingTragedia sulla sp238 a Corato: la 63enne Maria Balducci muore dove nel 2009 è scomparso suo figlio
Una tragedia nella tragedia. Maria Balducci, la 63enne di Corato deceduta nella notte tra il 29 e 30 aprile sulla provinciale 238 che collega Corato a Trani, ha perso la vita sulla stessa strada dove 14 anni fa, nel 2009, suo figlio morì.
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Una storia incredibile e assurda che racchiude in un colpo solo tre nostre rubriche: “Povero a chi capita”, “Cornuti e mazziati” e “La burocrazia ci ammazzerà tutti”. Protagonisti sono Luigi e suo figlio Stefano, picchiato selvaggiamente nel novembre 2020, in pieno lockdown, da tre ragazzi.
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C’è chi nei commenti aveva intuito e aveva espresso il proprio parere contrario al tatuaggio, ma resta una scelta di Leo.
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Sul posto è intervenuta la Polizia. La donna ha confermato di essere stata picchiata dal figlio, denunciato in passato per maltrattamenti in famiglia.
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