Traffico di droga e riciclaggio, maxi operazione della Finanza: 35 arresti a Lecce e provincia

Lecce e in alcuni comuni della provincia la polizia e la guardia di finanza sono impegnate in una vasta operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia per l’esecuzione di 35 misure cautelari nei confronti di persone accusate di reati associativi finalizzati al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, riciclaggio, autoriciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, trasferimento fraudolento di valori, emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Fatture false da “cartiere” cinesi, nei guai società di Ruvo. Blitz della Finanza: sequestro per 147mila euro

Fatture emesse per operazioni inesistenti che avrebbero permesso a una società di Ruvo di Puglia (Bari) di non versare l’Iva su merce che è risultata essere venduta in nero a imprese diverse da quelle che la fatturavano.

È quanto hanno scoperto i finanzieri della compagnia di Molfetta (Bari) che hanno eseguito un provvedimento di sequestro, finalizzato alla confisca, firmato dal gip del tribunale di Trani su richiesta della locale Procura che ha coordinato le indagini. Tre gli indagati: si tratta di un uomo di Ruvo, titolare della società specializzata nella “confezione in serie di abbigliamento esterno”, spiegano gli inquirenti, e di due cittadini di nazionalità cinese responsabili di due società cartiere con sede a Venezia.

Le indagini sono iniziate dopo una segnalazione inoltrata dai finanzieri veneti che hanno così, nell’aprile dell’anno scorso, dato il via alle indagini. La società del Barese ha subito un controllo fiscale da cui è emerso, secondo quanto accertato dai militari, che nel 2016 e nel 2017 avrebbe utilizzato fatture per operazioni inesistenti per un importo complessivo di oltre 670mila euro, con relativa Iva pari a 150mila euro. Le fatture sarebbero state emesse dalle società con sede in Veneto e riconducibili ai due uomini di nazionalità cinese che così avrebbero permesso alla ditta di Ruvo non solo di evadere le tasse ma anche di vendere in nero la merce prodotta. I tre rappresentanti legali delle società indagate, sono stati denunciati e a vario titolo, rispondono di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. I beni sequestrati hanno un valore di 147mila euro pari al valore dell’Iva non versata

Barletta, frode da 52 milioni di euro sui bonus edilizi: 14 indagati. Maxi sequestro

Falsi crediti maturati su lavori edili mai fatti e relativi a immobili che non esistono. Una truffa ai danni della casse dello Stato pari a 52 milioni di euro messa a segno usando illecitamente i bonus facciate, ristrutturazione e il sismabonus. A scoprirla sono stati i finanzieri del comando provinciale di Barletta che hanno sottoposto a indagine per indebita percezione di erogazioni pubbliche 14 persone e sequestrato beni dello stesso valore della presunta truffa.

Si tratta di crediti d’imposta conservati nel cassetto fiscale di soggetti economici per un importo superiore a 15 milioni di euro, beni immobili, partecipazioni societarie, sette auto e altrettante moto, un orologio di pregio e il saldo di 59 conti correnti intestati agli indagati.

L’idea del secolo, ex carrozziere in pensione clona la Fiat Punto di famiglia: sequestrato il “doppione”

Stesso modello, stessa serie, stesso colore, stesse targhe e stessa assicurazione. Clona la Fiat Punto di famiglia per avere un’auto identica, in modo tale da poter circolare con due diversi mezzi ma con la stessa polizza assicurativa. L’idea del secolo, da parte di un ex carrozziere ora in pensione del basso Salento, è stata però scoperta dai militari della Guardia di Finanza di Casarano durante un controllo. Il clone non presentava però le targhette identificative nel vano motore e il telaio è risultato essere ribattuto. Il doppione è stato ovviamente sequestrato, l’uomo denunciato per contraffazione di certificati amministrativi e contraffazione e utilizzo di impronte dello Stato.

Frode fiscale a Barletta, sequestrati beni per 12 milioni. Nei guai due aziende del settore edile: 7 indagati

Un giro di fatture false e contratti in subappalto scambiati tra società che si sono rivelate cartiere, ovvero prive di capacità produttiva, e due Srl del settore edilizio di Barletta. Così, secondo quanto accertato dai finanzieri del comando provinciale di Barletta-Andria-Trani, le due imprese più grandi sarebbero riuscite ad “abbattere l’utile e le relative imposte”.

Per questo, in sette sono indagati con l’accusa, contestata a vario titolo e in concorso, di frode fiscale. Si tratta di amministratori e amministratori pro tempore delle società coinvolte e a cui i militari hanno sequestrato beni per un valore complessivo di 12 milioni di euro. I sigilli riguardano beni di lusso, conti correnti, quote societarie e una trentina di immobili per cui è stata chiesta la confisca. Le indagini, coordinate dalla Procura di Trani, sono iniziate quando i finanzieri hanno riscontrato anomalie nel corso di verifiche fiscali. Analizzando nel dettaglio le fatture, gli investigatori si sono resi conto che alcune erano state emesse da imprese cartiere in favore di una delle Srl per “generare credito d’imposta e compensare il debito fiscale dei lavoratori assunti”.

Inoltre, con “simulati contratti di sub appalto, venivano fatturati e creati costi alla società madre, risultata l’unica attiva, con conseguente abbattimento dell’utile di esercizio e delle imposte dovute”. Alle società è stata contestata “l’ipotesi di responsabilità amministrativa che prevede sia sanzioni pecuniarie sia interdittive e di confisca per il profitto illecito ottenuto”.

Cannabis light con Thc oltre i limiti, blitz della Finanza a Canosa: distrutte mille piante. Denunciato il titolare

Blitz della Guardia di Finanza in un capannone di Canosa di Puglia adibito alla coltivazione di cannabis light. Le piante però avevano un valore del Thc, il principio attivo della marijuana, tre volte superiore rispetto al livello previsto dalla legge. I finanzieri hanno per questo sequestrato e distrutto circa mille piante di cannabis, 50 chili di marijuana essiccata e pronta alla vendita. Si sarebbero potute ricavare oltre 250mila dosi per un valore commerciale di circa 2,5 milioni di euro.

Dal capannone provenivano fortissimi odori riconducibili alla canapa. All’interno anche un sistema di aerazione e un impianto di illuminazione a lampade Uv oltre a umidificatori utilizzati per favorire la crescita delle piante. Il proprietario della piantagione è stato denunciato per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Fiera del Levante a Bari, la Finanza smaschera i bagarini: 40 segnalazioni e 287 biglietti sequestrati – FOTO

La Guardia di Finanza è scesa in campo durante la 87esima edizione della Fiera del Levante per contrastare il fenomeno del bagarinaggio. Sono stati effettuati numerosi controlli effettuati da parte dei militari della Sezione Federalismo Fiscale e Pubblici Spettacoli del Nucleo PEF Bari, con relativa segnalazione dei venditori abusivi al sindaco del Comune di Bari per l’irrogazione delle sanzioni amministrative previste. Sono state segnalate 40 persone e sono stati sequestrati complessivamente 287 ticket di accesso alla manifestazione fieristica.