Pesca illegale di ricci di mare, ostriche e tartufi di mare: sequestrate oltre due tonnellate di pescato

Il Reparto Operativo Aeronavale di Bari della Guardia di Finanza ha sequestrato in Puglia oltre due tonnellate di pescato irregolare, prive della necessaria documentazione di tracciabilità.

Tra questi ricci di mare, ostriche e tartufi di mare. L’operazione ha portato alla contestazione di oltre 250mila euro di sanzioni amministrative nei confronti di 80 soggetti che avrebbero generato un illecito profitto superiore a 100mila euro.

Traffico internazionale di droga dalla Spagna alla Puglia: la Finanza sequestra beni per 2 milioni di euro

Un sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 2 milioni di euro è stato eseguito dalla Guardia di Finanza provinciale di Bari. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Le 4 persone sono state recentemente condannate, a vario titolo, per i reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, produzione, traffico e detenzione illeciti delle predette sostanze, riciclaggio e detenzione illegale di armi.

Con sentenza del marzo 2025 sono state comminate, nei confronti dei predetti soggetti, pene detentive fino a 20 anni di reclusione (per i capi promotori dell’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti) ed è stata contestualmente disposta la confisca dei beni.

Sequestrati immobili, terreni e compendi aziendali (ubicati rispettivamente a Fasano e Andria attivi nel settore del commercio all’ingrosso di frutta/alimenti) e nella disponibilità di alcuni degli indagati, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.

L’associazione avrebbe operato nel panorama del traffico internazionale di sostanze stupefacenti anche avvalendosi di un indagato, dimorante nel sud della Spagna, dedito all’esportazione di cospicui quantitativi di sostanze stupefacenti destinati a rifornire i mercati pugliesi.

Il sodalizio avrebbe avuto delle ramificazioni nella provincia di Brindisi, dove un pregiudicato si sarebbe occupato in loco della ricerca di canali di smercio della droga.

Porto Bari, sostanze vietate in Europa dal 2008: sequestrate tonnellate di fertilizzanti illegali dalla Cina. Tre denunce

Nel porto di Bari avevano portato dalla Cina oltre 40 tonnellate di Dormex, un prodotto vietato in Europa dal 2008 e usato in agricoltura per anticipare la crescita di viti, ciliegi, kiwi e altri alberi da frutto.

Una sostanza bandita perché tossica e potenzialmente dannosa per la salute e l’ambiente, “con possibili effetti di lunga durata”, come spiega la guardia di finanza in un comunicato.

Per questo, i finanzieri di Bari e funzionari dell’agenzia delle dogane hanno sequestrato il prodotto e denunciato tre persone per falso in atto pubblico (cioè le bollette doganali), frode in commercio e per la violazione della normativa europea di settore. Il Dormex, un fitostimolante, era arrivato a Bari dalla Grecia.

Le prime anomalie erano emerse dal controllo fisico della merce, ed erano relative alle date riportate e alle modalità di trasporto usate per l’importazione, nonché per l’assenza di una corretta etichettatura dei prodotti. Gli esami chimici svolti presso il laboratorio dell’agenzia delle dogane di Bari hanno poi certificato come il prodotto sequestrato fosse cianammide, comunemente chiamato Dormex.

Il sequestro, spiega sempre la finanza, “evidenzia l’esistenza di un mercato parallelo di fitostimolanti contraffatti illegali non rispettosi degli standard di sicurezza minimi imposti dall’Unione Europea”, e “il commercio e l’utilizzo di prodotti illegali oltre che costituire un fattore di pericolo per la salute dei consumatori, produce una distorsione del mercato con effetti di concorrenza sleale nell’economia reale, a danno di quelle aziende che, operando nella legalità e nel rispetto degli standard imposti dalla normativa vigente, sono obbligati ad adottare processi produttivi maggiormente costosi”.

Truffa delle orecchiette, la Finanza a Barivecchia. Le “padrone” dell’Arco Basso: “Ci hai rovinato”

Siamo tornati a Barivecchia e all’Arco Basso, nella strada delle orecchiette, per parlare del blitz effettuato dalla Guardia di Finanza. Pare che sia stato trovato un quantitativo elevato di orecchiette industriali sui banchetti, c’è chi ha continuato a venderle nonostante il polverone mediatico nazionale alzato nelle scorse settimane.

Abbiamo provato ad avere conferme sul posto direttamente dalle signore delle orecchiette e l’accoglienza ovviamente non è stata delle migliori. L’aria è tesissima. Nel video allegato tutti i dettagli.

Bari, 16mila tonnellate di rifiuti speciali tra capannoni e villa: 3 indagati. Violazioni da oltre 2 milioni di euro

Solventi, vernici, apparecchiature elettroniche, scarti dell’attività edile e carcasse di veicoli di vario tipo stipati in aree trasformate in discariche illecite.

In tre sono indagati dalla guardia di finanza di Bari nell’ambito delle attività di contrasto alle attività illecite ai danni dell’ambiente. I tre sono residenti nel capoluogo pugliese, uno all’epoca dei fatti era titolare di quattro capannoni della zona industriale della città finiti sotto sequestro assieme a una villa che si trova sul lungomare in cui, per diverso tempo, sarebbero state sistemate complessivamente 16mila tonnellate di rifiuti di vario genere tra cui anche speciali.

A carico degli indagati, denunciati per abbandono di rifiuti, sono state accertate violazioni amministrative per un totale di oltre due milioni di euro: si tratterebbe della cosiddetta ecotassa mai versata. Gli accertamenti dei finanzieri si sono basati anche sulle immagini satellitari e sui fotogrammi acquisiti dagli elicotteri negli ultimi due anni e si sono avvalsi anche della collaborazione con l’Arpa Puglia, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale.
“Il costante presidio del litorale costiero e delle acque di garantisce una decisa azione di prevenzione e contrasto degli illeciti perpetrati, rendendo possibile la salvaguardia delle risorse ambientali, della salute pubblica e dell’economia sana del territorio”, spiega la guardia di finanza in una nota.

Sequestrati 425mila prodotti pericolosi nel Tarantino: nei guai 23 esercizi commerciali

I finanzieri del comando provinciale di Taranto hanno sequestrato oltre 425mila prodotti ritenuti pericolosi per i consumatori in 23 esercizi commerciali di Taranto, Grottaglie, San Giorgio Ionico, Massafra, Mottola, Crispiano, Manduria e Sava.

Ci sono anche casalinghi e 25mila piatti in plastica sulle cui confezioni era indebitamente impresso il logo ‘Moca’ (che indica materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti), pur in assenza del certificato di conformità prescritto per legge.

La merce era inoltre priva delle informazioni previste dal codice del consumo e potenzialmente dannosa per la salute. La legge stabilisce, infatti, che i prodotti destinati al consumatore, commercializzati sul territorio nazionale, debbano riportare le indicazioni relative alla denominazione legale o merceologica, all’identità del produttore, all’eventuale presenza di sostanze in grado di causare potenziale danno al consumatore, ai materiali impiegati e ai metodi di lavorazione.

All’esito degli approfondimenti investigativi, i titolari delle rivendite interessate dai controlli sono stati segnalati all’autorità amministrativa. Le indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria ora sono finalizzate alla disarticolazione della catena logistica, organizzativa e strutturale della filiera, nonché al recupero della tassazione dei ricavi derivanti dalle condotte illecite.

Bonus edili su immobili fantasma tra Foggia e BAT, sequestrati 5 milioni di euro: 25 indagati

Neni mobili e immobili, per un valore di cinque milioni di euro, sono stati sequestrati dai finanzieri del nucleo di Polizia economico-finanziaria (Pef) di Bari a 25 persone che, secondo quanto accertato dalle indagini coordinate dalla Procura di Trani, avrebbero incassato i crediti maturati dai bonus edili per ristrutturazioni su edifici inesistenti delle province di Foggia e di Barletta-Andria-Trani.

L’accusa a loro carico è di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Gli accertamenti investigativi si sono concentrati sull’uso indebito dei bonus previsti dal decreto Rilancio: bonus facciate, ecobonus e bonus ristrutturazioni. Le misure consentivano la detrazione fiscale delle spese sostenute fino al 90% con “la possibilità di utilizzare in compensazione il relativo credito d’imposta o di cederlo a terzi, monetizzandolo”, spiega in una nota la guardia di finanza.

Le fiamme gialle, analizzando la documentazione presentata dagli indagati, hanno quindi riscontrato delle anomalie relative alla “fittizietà dei crediti d’imposta correlati ai bonus edilizi per oltre otto milioni di euro da parte di 33 persone” che, con “dati non veritieri”, avrebbero attestato “l’esecuzione di lavori edili su immobili inesistenti”.

A monetizzare i crediti sarebbero stati in 25, cedendoli “a un ignaro istituto finanziario autorizzato” e incassando così “più di cinque milioni di euro”, specificano gli inquirenti evidenziando che il valore del credito è pari “all’odierno sequestro”. “Negli altri casi invece, lo stesso istituto finanziario avrebbe rifiutato la cessione”, aggiungono i militari.

Furbetti del reddito di cittadinanza, intascano oltre 89mila euro: due indagati a Taranto

Due furbetti del reddito di cittadinanza sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza a Taranto e sono state denunciate per aver percepito illecitamente oltre 89mila euro.

Nei loro confronti è stato richiesto anche il sequestro dei soldi intascati. I due beneficiari avrebbero attestato falsamente nelle istanze il possesso dei requisiti previsti dalla normativa di settore.

Merce contraffatta in un camion, sequestro al porto di Brindisi: tra loro smartwatch e cuffie con falso marchio Apple

Oltre 24mila prodotti risultati contraffatti, tra cui console per giochi, smartwatch e cuffie riconducibili al noto brand ‘Apple’, sono stati sequestrati nel porto di Brindisi dalla guardia di finanza e dai funzionari dell’ufficio Dogane.

Il provvedimento è stato eseguito al termine delle verifiche all’interno di un camion proveniente dalla Grecia. I controlli sono stati eseguiti con l’intervento di alcuni periti tecnici delle aziende titolari dei marchi che ne hanno confermato la contraffazione. Risultato falso anche il marchio “Ce”. Se immessi sul mercato, i prodotti contraffatti avrebbero generato profitti per oltre 1,8 milioni di euro.

L’Ultimo volo del “Guerriero” in Puglia: lo storico elicottero anti contrabbando della Finanza va in pensione

Torna in Puglia il “Guerriero”, l’elicottero AB-412-HP usato dal reparto aeronavale della Guardia di finanza nei momenti più duri della lotta al contrabbando.

L’elicottero, tra la fine degli anni Novanta e i Duemila, “ha avuto un ruolo cruciale”, scrive la Guardia di finanza in un comunicato, non solo nelle attività di contrasto al contrabbando (fondamentale il suo apporto nell’operazione Primavera del 2000, quando il contrabbando fu sgominato grazie all’arrivo in Puglia di duemila appartenenti alle forze dell’ordine), ma anche in quelle sul traffico di droga e l’immigrazione irregolare.

“Grazie alla sua versatilità e alle capacità di sorveglianza diventò in brevissimo tempo uno strumento fondamentale per la Guardia di Finanza”, e di fondamentale aiuto per i finanzieri furono i sistemi elettro-ottici, i radar sofisticati e le altre tecnologie “avanzatissime per l’epoca”, che permettevano agli operatori “l’individuazione e l’intercettazione dei traffici illeciti di sigarette via mare che imperversavano nel canale d’Otranto e lungo le coste pugliesi”.

“Negli anni più bui del contrabbando via mare – si legge ancora nel comunicato – quando flotte di scafi carichi di tabacchi lavorati esteri solcavano il Canale d’Otranto, l’AB-412HP ha permesso di individuare e intercettare centinaia di natanti carichi di tabacchi lavorati esteri, contribuendo a smantellare un fenomeno criminale che sembrava inarrestabile”.

Prima di congedarsi dal servizio, dunque, la finanza ha voluto compiere un ultimo viaggio nei cieli pugliesi con l’AB-412-HP, in modo che potesse salutare “la terra che lo ha visto combattere e vincere tante battaglie”.

“Il suo ritorno – si legge infine – non è solo un evento tecnico-operativo, ma un simbolo di memoria e di impegno e un’opportunità per guardare al futuro: un tributo a Mancini e Picena, a De Falco e Sottile e a Zoccola e De Rosa, caduti del Corpo nell’adempimento del dovere, in terra, in cielo e in mare e a tutti coloro che hanno combattuto in prima linea per ripristinare la legalità in una terra che, negli anni ’90, era teatro di traffici illeciti tra le coste balcaniche e italiane”.