Bari, giocattoli non conformi e cosmetici tossici: Finanza sequestra 67mila prodotti

I finanzieri del comando provinciale di Bari hanno sequestrato circa 67mila prodotti, tra giocattoli e cosmetici, privi dell’attestato di conformità CE e potenzialmente nocivi per la salute. L’attività di intelligence è stata messa in atto dalle Fiamme Gialle anche grazie all’ausilio dei mezzi informatici e agli elementi informativi acquisiti nello svolgimento dell’attività di controllo economico del territorio.

Nello specifico, i militari hanno sequestrato in alcuni esercizi commerciali 65mila giocattoli illecitamente posti in vendita senza dichiarazione di conformità e oltre 1.600 prodotti per la cura della pelle, risultati pericolosi per la salute in quanto contenenti la sostanza tossica chiamata Lilial. Questo composto chimico, noto scientificamente come Butylphenyl Methylpropional, è comunemente utilizzato come fragranza ma è stato vietato dal primo marzo 2022 in seguito all’aggiornamento, a livello comunitario, dell’elenco delle sostanze considerate “Cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione”.

Case vacanza e B&B con piscina nel Salento, scoperta evasione fiscale da 125mila euro: blitz della Finanza

La Guardia di Finanza di Lecce ha segnalato i titolari di alcuni B&B e di case vacanza che, secondo quanto emerso dalle verifiche, hanno omesso di dichiarare al Fisco redditi per circa 125mila euro relativi alla locazione turistica degli immobili.

I titolari delle strutture ricettive interessati dalle attività ispettive finalizzate a contrastare gli affitti in nero sono stati individuati dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Leuca sulla base delle informazioni raccolte nel corso del controllo di natura economica, da agenzie immobiliari e attraverso siti specializzati del settore.

Nel mirino i proprietari di appartamenti e ville, alcune dotate anche di piscina e con affaccio sul mare. Nel corso delle verifiche fiscali è emerso, tra l’altro, che due proprietari di immobili e una società esercente l’attività di “affittacamere, b&b, residence” hanno omesso di dichiarare i redditi derivanti dalla locazione turistica di ville e appartamenti ubicati a Santa Maria di Leuca e a Torre Vado, marina del Comune di Morciano di Leuca.

Foggia, scoperta choc della Finanza nel seminterrato di una palazzina: 500 chili di materiale esplosivo. Un arresto

Blitz della Guardia di Finanza nel seminterrato di una palazzina del quartiere Cep di Foggia. All’interno sono stati trovati 500 chili di materiale esplosivo ad alto potenziale. I militari hanno scoperto oltre 4mila ordigni, anche di grosse dimensioni, e utensili per la loro fabbricazione.

In un appartamento della palazzina nascosti anche un chilo di hashish, 100mila euro in contanti e una pistola a salve sprovvista del tappo rosso. L’area è stata messa in sicurezza e sul posto sono intervenuti gli artificieri della polizia di Stato. Il materiale è stato sequestrato mentre l’uomo che ne era in possesso è stato arrestato e condotto in carcere a Foggia.

Bari, blitz della Finanza nelle sale giochi e in centri scommesse: sequestrate 9 slot irregolari. Maxi multe

Sanzioni tributarie per 900mila euro e amministrative per circa 90mila euro, oltre al sequestro di 9 macchinette presenti nelle sale gioco. Questo è il bilancio dei militari della Guardia di Finanza, occupati nei giorni scorsi nell’area metropolitana di Bari in operazioni finalizzate al contrasto al gioco illegale e irregolare nei confronti di centri scommesse e sale giochi ubicati nel territorio dell’area metropolitana del capoluogo pugliese.

Nel corso delle attività di controllo, è stata riscontrata la presenza di 6 apparecchi (in gergo, chiamati video Newslot o Awp), messi nella libera disponibilità di tutti gli avventori, che non sarebbero stati rispondenti alle caratteristiche indicate dalle leggi. Sono stati, inoltre, rinvenuti 3 totem: le apparecchiature non sarebbero risultate collegate alla rete statale di raccolta gioco, ciò avrebbe precluso la lettura dei dati relativi alle somme giocate per la successiva quantificazione dell’imposta dovuta. Nei confronti dei centri scommesse e sale giochi sottoposti ad ispezione, in considerazione del mancato pagamento del Prelievo Erariale Unico e dell’Imposta Unica, sarebbe stata constatata un’evasione di circa 500mila euro, con correlate sanzioni tributarie per circa 900mila euro. Nei confronti degli esercizi in cui sarebbero sono state riscontrate irregolarità, i finanzieri hanno provveduto al sequestro delle schede presenti all’interno delle newslot e dell’importo rinvenuto all’interno delle stesse (circa 6mila euro).

Bari, acquascooter troppo vicini alla costa o senza assicurazione: scattano i sequestri. Proprietari multati

Negli ultimi giorni sono state intensificate le attività di controllo, anche sulla costa di Bari, da parte del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, per contrastare le condotte illecite da parte di conducenti di acquascooter, che navigando ad alta velocità o a pochi metri dalla costa, mettono a rischio la sicurezza dei bagnanti.

Gli interventi, scattati anche a seguito di segnalazioni da parte dei bagnanti pervenute tramite il numero di pubblica utilità 117, hanno permesso ai militari delle unità navali delle Fiamme Gialle in concorso con le pattuglie a terra, di sequestrate complessivamente in Puglia 5 acquascooter (2 a Bari, 2 a Brindisi e 1 a Lecce), di riscontrare diverse irregolarità amministrative e di scoprire una serie di falsi documentali per i quali sono in corso mirati approfondimenti.

Elevate sanzioni amministrative ai proprietari dei predetti acquascooter per aver navigato sottocosta, in orario non consentito ovvero in quanto sprovvisti di assicurazione e, in taluni casi, senza la prevista patente nautica e le dotazioni di sicurezza. Durante tutta la stagione estiva 2024, rende noto la Guardia di Finanza, gli equipaggi aeronavali continueranno ad effettuare mirati controlli sul litorale pugliese al fine di combattere l’utilizzo improprio degli acquascooter ed al fine di accertare che i relativi conducenti assumano condotte in linea con le più basilari norme che regolano l’ordine e la sicurezza pubblica in mare, la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare.

Soldi, lavoro e pranzi in cambio di commesse, 14 arresti: tra loro dirigenti dei Comuni di Trani e Barletta

In cambio di denaro, consulenze, lavori edilizi nelle proprie abitazioni, pranzi e percorsi benessere, alcuni dirigenti della Provincia Barletta-Andria-Trani (Bat), uno dei quali è stato arrestato, avrebbero affidato commesse a professionisti turbando ripetutamente la libertà degli incanti e omettendo di segnalare casi di conflitto di interesse.

È quanto emerge dalle indagini della Guardia di finanza che oggi ha arrestato 14 persone con le accuse, a vario titolo, di corruzione e turbata libertà degli incanti. Tra le nove persone finite in carcere ci sono, oltre al dirigente della Provincia Bat, due dirigenti dei Comuni di Trani e Barletta e un ingegnere. Le altre cinque persone sono agli arresti domiciliari. In una conferenza stampa in procura di Trani è stato evidenziato che le indagini riguardano la discarica di rifiuti speciali non pericolosi Cobema, di Canosa di Puglia. Gli indagati sono complessivamente 17, tra imprenditori anche della provincia di Salerno ed enti. E il denaro erogato dai professionisti che beneficiavano delle commesse pubbliche veniva drenato, in alcuni casi, da una società tra professionisti riconducibile a uno dei dirigenti indagati, in altri casi veniva dato personalmente.

Secondo quanto emerso, i lavori di chiusura definitiva e delle attività di post-gestione della discarica erano stati affidati dalla Provincia Bat con gara ad evidenza pubblica, senza comunicare l’inizio dei lavori al Comune di Canosa di Puglia, alla proprietà del sito o all’amministratore giudiziario, nonostante sulla discarica pendesse un procedimento penale per reati ambientali. I lavori erano stati preceduti da indagini ambientali fatte da un professionista che ha retrocesso parte dei compensi corrisposti dall’ente verso l’impresa del coniuge del dirigente competente all’affidamento dell’incarico. “Il patto corruttivo – evidenzia la Guardia di finanza – si è consumato con il silenzio del dirigente sull’affidamento fraudolento e sulla parziale indagine conoscitiva afferente allo stato dell’impianto e alle matrici ambientali”.