Estorsione e usura a Valenzano, scarcerati Chiara Stramaglia e il figlio. La donna: “Mi pento vivrò onestamente”

La seconda sezione penale del Tribunale di Bari ha accolto le richieste di revoca dei domiciliari presentate dai legali di Chiara Stramaglia, sorella del boss Michelangelo di Valenzano (ucciso nel 2009) e zia di Salvatore Buscemi, e del figlio Francesco Giangregorio. I due erano ai domiciliari per usura ai danni di un commerciante. Avrebbe prestato 25mila euro con un tasso usurario del 5 per cento al mese, il 60 per cento annuo. A mamma e figlio è stato concesso l’obbligo di dimora.

“Ho compreso chiaramente il disvalore delle mie azioni delle quali mi pento. Torneò a vivere in modo onesto – le parole della donna riportate nella lettera -. Nella mia vita ho sempre lavorato, in maniera regolare, guadagnandomi da vivere onestamente, andando in pensione solo l’anno scorso nel 2023 con ben 45 anni di servizio ed avendo fatto ben 20 anni di volontariato”. Chiara Stramaglia avrebbe tentato il suicidio due volte mentre si trovava ai domiciliari negli ultimi mesi.