Omicidio a San Severo, domani i funerali di Francesco Pio. Resta in carcere il 16enne reo confesso

Resta rinchiuso nel carcere minorile di Bari il 16enne reo confesso dell’omicidio del 17enne accoltellato a morte lunedì sera in via Lucera a San Severo. È quanto disposto dal Gip del Tribunale per i minorenni di Bari che ha convalidato il fermo.

Il gip Patrizia Fama ha rigettato le richieste difensive di “permanenza in casa” (equivale agli arresti domiciliari per i maggiorenni) o di collocamento in una comunità.
Secondo il giudice il minore: “ha dimostrato di essere privo di autocontrollo e capace di reiterazione di condotte violente se non sottoposto a idonea misura cautelare”.

Lunedì sera la vittima e l’indagato si sono dati appuntamento per chiarire su alcuni messaggi che il 16enne e la fidanzatina del 17enne si sarebbero scambiati qualche mese fa sui social. I due avrebbero litigato. Il 17enne avrebbe sferrato due pugni al suo “rivale”. A quel punto quest’ultimo avrebbe brandito un coltello – a suo dire – solo per allontanarlo ma lo ha poi ferito a morte.

Sempre il Gip ha rimarcato che “il minore si è recato a appuntamento armato; e che c’è assoluta sproporzione tra i colpi eventualmente inferti dalla vittima” (i due pugni che l’indagato sostiene di aver ricevuto) “e la condotta” dell’indagato. Intanto nella giornata di ieri si è svolta l’autopsia sul cadavere del 17enne che ha confermato che ad ucciderlo è stata una sola coltellata al fianco che ha reciso la vena aorta. Saranno celebrati domani alle 10, nella chiesa Santa Croce a San Severo, i funerali del giovane.

Omicidio a San Severo, 17enne accoltellato. C’è un testimone oculare: è l’amico del 15enne fermato

C’è un testimone oculare che avrebbe assistito all’omicidio di Francesco Pio D’Augelli, il 17enne ucciso con una coltellata lunedì sera a San Severo (Foggia) da un 15enne che nella mattinata di ieri si è costituito in questura. È stato lo stesso indagato a farne il nome nel corso dell’interrogatorio tenutosi martedì pomeriggio davanti al Pm del tribunale per i minorenni di Bari.

Una circostanza emersa anche attraverso la visione dei filmati delle telecamere di sicurezza della zona. Quando è stato ascoltato dagli inquirenti, il 15enne ha subito precisato di aver agito per difendersi. È stato emesso nei suoi confronti un provvedimento di fermo con l’accusa di omicidio volontario.

Lunedì sera la vittima – emerge dalle indagini – ha contattato telefonicamente il 15enne per fissare un appuntamento con lui e chiarire i contorni di quello scambio di messaggi intercorso proprio tra l’indagato e la fidanzatina della vittima avvenuto qualche mese prima attraverso i social.

All’appuntamento Francesco si è recato da solo, mentre il 15enne in via Lucera è arrivato in sella ad uno scooter accompagnato da un suo coetaneo (risultato totalmente estraneo alla vicenda). Poi i due avrebbero litigato e il 17enne avrebbe colpito al volto il 15enne. A quel punto il reo confesso avrebbe estratto il coltello (acquistato su internet) che avrebbe brandito solo per allontanare la vittima. Dopo averlo – a suo dire – colpito inavvertitamente al fianco si è allontanato ma non pensava di averlo ucciso.

Al momento del foto segnalamento sono state riprese anche le ferite al labbro e all’occhio che il minorenne sostiene essere conseguenze dei due pugni sferrati proprio da D’Augelli. L’indagato ha riferito di aver agito per legittima difesa ma il Pm gli ha spiegato che essersi presentato all’appuntamento armato di coltello è sostanzialmente l’accettazione di una sfida pertanto dal punto di vista giuridico non sussiste il concetto di legittima difesa.