Morte mamma e figlia incinta a Trani, domani i funerali di Rosa e Margherita: proclamato lutto cittadino a Bisceglie

Si svolgeranno domani pomeriggio, sabato 12 aprile alle ore 15, nella basilica di San Giuseppe a Bisceglie i funerali di Rosa Mastrototaro di 63 anni e di sua figlia, Margherita Di Liddo di 32 anni e incinta al settimo mese, tragicamente scomparse nell’incidente avvenuto una settimana fa sulla provinciale 13 all’altezza di Trani.

I corpi nelle scorse ore sono stati restituiti alla famiglia dopo le autopsie. Il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano,  ha proclamato per l’occasione il lutto cittadino. Disposte l’esposizione delle bandiere a mezz’asta nelle sedi comunali, la sospensione delle attività lavorative dalle 15 e fino al termine della celebrazione esequiale e il divieto di attività ludiche. 

La Procura di Trani ha iscritto nel registro degli indagati l’uomo alla guida della Mazda. Si tratta di un 65enne che risponde di omicidio stradale e interruzione colposa di gravidanza.

Morti 4 giovanissimi nel Tarantino, oggi i funerali. Sava, Manduria e Torricella sotto choc: proclamato lutto cittadino

Erano fidanzati Giovanni Massaro, di 22 anni, che era alla guida dell’auto, e Giorgia Narducci di 16 anni, entrambi di Torricella; così come Paolo Marangi (figlio di un caposquadra dello stabilimento ex Ilva di Taranto), originario di Sava, che allo scoccare della mezzanotte aveva brindato con gli amici al suo 19esimo compleanno (era nato il 6 aprile 2006), era fidanzato con la 16enne Anita Di Coste, di Manduria.

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Morte Fabiana Chiarappa, oggi i funerali a Turi. Indagato don Nicola D’Onghia: disposta perizia su auto e moto

Si terranno nel pomeriggio, alle 16, nella chiesa madre di Turi i funerali di Fabiana Chiarappa, la 32enne soccorritrice del 118 deceduta la sera del 2 aprile scorso sulla statale 172 che collega Turi e Putignano.

La Procura di Bari ha disposto una consulenza tecnica per accertare la compatibilità dell’ammaccatura sulla Fiat Bravo di don Nicola D’Onghia e di quella sulla moto guidata dalla vittima, per stabilire un possibile coinvolgimento del sacerdote indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso.

C’è un video di una stazione di servizio che immortala don Nicola D’Onghia controllare possibili danni al parafango anteriore della sua Fiat Bravo poco dopo aver avvertito un rumore provenire dal pianale dell’auto. Nel video si vede D’Onghia fermarsi nella stazione di servizio attorno alle 20.30, a poche centinaia di metri dal luogo dell’incidente.

Il parroco della chiesa san Giovanni Battista di Turi, docente della facoltà teologica pugliese, ha riferito agli inquirenti di essersi fermato nella stazione di servizio della zona dopo aver avvertito il rumore. Chiarappa, soccorritrice del 118 e rugbista, era in sella alla sua moto sulla strada che collega i comuni di Turi e Putignano quando, per cause ancora da accertare, avrebbe perso il controllo del mezzo e, dopo essere finita contro un muretto a secco, sarebbe stata travolta da almeno un’auto.

Sui mezzi è stata disposta così una consulenza ingegneristica per ricostruire la dinamica dell’incidente, accertamenti finalizzati anche a individuare possibili tracce sia sulla moto di Chiarappa che sull’auto del sacerdote. I veicoli sono stati sequestrati.

Il prete, da quanto si apprende, ha saputo dell’incidente mortale dopo averlo letto sulla stampa il giorno dopo: ha quindi chiamato il suo avvocato riferendo di essere passato, alla guida della sua auto, nella zona in cui la ragazza è stata travolta e uccisa, dicendo di aver sentito un colpo provenire da sotto la sua auto (“come se avessi travolto una pietra”, ha spiegato).

“Io non mi sono accorto di nulla, era buio – ha aggiunto – anche perché la zona è scarsamente illuminata”. Il parroco ha detto di aver percorso la zona dell’incidente nello stesso orario in cui la giovane è stata travolta da un autoveicolo.

Il risultato dell’accertamento sarà poi intrecciato con quello dell’autopsia sul corpo della 32enne, svolta da Davide Ferorelli dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Bari. I risultati arriveranno in 60 giorni, assieme all’esito degli esami istologici e di altri accertamenti chiesti dalla Procura.

Bimba di 3 anni muore in ospedale, oggi i funerali: proclamato lutto cittadino a Ginosa. Effettuata l’autopsia

Il sindaco di Ginosa (Taranto), Vito Parisi, ha proclamato per oggi il lutto cittadino in occasione dei funerali della bimba circa tre anni, residente a Marina di Ginosa, avvenuta la sera del 12 febbraio scorso all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dove si trovava ricoverata dal 27 gennaio con diagnosi di ascesso faringeo.

Il pm inquirente Francesco Ciardo ha iscritto nel registro degli indagati 12 medici con le ipotesi di cooperazione in omicidio colposo e colpa medica. Ieri si è svolta l’autopsia, terminata in serata. Il medico legale Luigi Cippolloni, coadiuvato dall’infettivologo Massimo Delfino e dal pediatra Carmine Serra, consegnerà la relazione entro 60 giorni dopo l’esito degli esami istologici.

La bimba, che aveva un forte mal di gola, era stata prima accompagnata all’ospedale San Pio di Castellaneta e poi trasferita all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Durante la degenza il quadro clinico era peggiorato forse a causa di una infezione faringea, tanto da rendere necessaria anche una consulenza all’ospedale Giuseppe Moscati. Il 12 febbraio la bambina è andata in arresto cardiaco e a nulla, nonostante la prontezza dell’intervento, sono valsi i tentativi di rianimazione da parte del personale medico.

In concomitanza con i funerali, il sindaco Parisi ha disposto la partecipazione alla cerimonia funebre di una rappresentanza dell’amministrazione comunale e ha rivolto un invito a tutti i commercianti, operatori economici ed artigiani a voler abbassare le saracinesche in segno di lutto. Il primo cittadino ha annunciato anche l’osservanza di un minuto di silenzio in occasione della prossima seduta del consiglio comunale.

L’ultimo saluto di Canosa ai giovanissimi Giovanni Fiore e Francesco Minervini: “La vostra bellezza era unica”

I palloncini coloro argento, una F e una G, legati al manubrio delle loro moto. Due striscioni dedicati a due amici che nelle foto sorridono. “La vostra bellezza e il vostro sorriso erano unici. Che il nostro abbraccio possa arrivarvi fin lassù”, si legge. Attorno il silenzio rotto dalle lacrime di chi si guarda e non ha più parole.

Nella chiesa di Gesù liberatore di Canosa di Puglia, nel nord Barese, si sono svolti i funerali di Giovanni Fiore, 25 anni, e Francesco Minervini, 21 anni, vittime dell’incidente stradale avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsi sulla statale 93, all’altezza del casello autostradale di Canosa.

“Questa paura e questa tristezza si devono trasformare subito in vita. Abbiamo tutti il dovere di ripartire da qui con una consapevolezza nuova: abbiamo bisogno di rivedere i nostri stili di vita, rimettendo al centro la cura delle relazioni. Facciamolo tornando alla cura delle parole, che siano parole che accarezzano, che guariscano, che costruiscono, e non parole che feriscono e demoliscono. Facciamolo, tornando a sentirci più comunità, più fratelli uniti gli uni agli altri, responsabili di tutti e di ciascuno”, le parole pronunciate nell’omelia da don Michele Pace che ha celebrato le esequie.

“Siamo qui per cercare un senso o forse per dare un senso a tutto questo”, ha aggiunto il parroco. “Abbiate cura delle scelte che fate, perché ogni singola scelta, anche la più banale può essere determinante per il vostro presente e per il vostro futuro”, ha proseguito il sacerdote rivolgendosi ai più giovani mentre agli adulti l’invito è a non abbandonare “il nostro compito educativo, anche se talvolta faticoso e apparentemente infruttuoso, ma resta sempre qualcosa di prezioso”.

Il sacerdote conosceva bene il 21enne, che con la famiglia fa parte della comunità parrocchiale. “Permettetemi di concludere con un ricordo legato a Francesco. Vista la sua statura, che non era solo fisica ma anche morale, amavo chiedergli: “che si dice lassù?”. Mi piacerebbe chiederlo adesso. Francè: “che si dice lassù?”. Perché sono sicuro che Lui e Giovanni sono già in paradiso a vegliare su tutti noi”. All’uscita dei feretri, gli amici dei due ragazzi legati a loro dalla passione per le moto hanno dato gas alle moto: un rombo per salutare Francesco e Giovanni.

Canosa piange i due giovanissimi Giovanni Fiore e Francesco Minervini: proclamato lutto cittadino. Domani i funerali

“A seguito del tragico evento che ha colpito la nostra comunità nella notte fra sabato 18 e domenica 19 gennaio con la prematura scomparsa dei giovani Giovanni Fiore e Francesco Minervini, il Sindaco Vito Malcangio, interpretando il cordoglio, il dolore e la vicinanza della cittadinanza, ha disposto per domani, martedì 21 gennaio, giorno dei funerali di Giovanni e Francesco, il lutto cittadino”.

Inizia così la nota ufficiale del Comune di Canosa. “Durante la giornata saranno poste a mezz’asta le bandiere di Palazzo di Città e saranno sospese tutte le manifestazioni pubbliche organizzate dall’Amministrazione Comunale”, si legge nel messaggio.

“Si invitano i concittadini tutti, istituzioni pubbliche, le organizzazioni politiche, sociali, culturali, sportive, produttive ed i titolari di attività private di ogni genere ad esprimere la loro partecipazione al lutto nelle forme ritenute più opportune e di evitare comportamenti che contrastino tale spirito”, conclude l’Amministrazione.

I funerali si svolgeranno domani, alle ore 16:00 presso la Parrocchia di Gesù Liberatore in zona 167. In tale occasione, dalle ore 12:00 alle ore 18:00, sarà sospeso l’utilizzo di tutte le strutture sportive della città.

Neonato trovato morto nella culla termica, sabato i funerali: saranno pagati dal Comune di Bari

Si terranno sabato alle ore 10, nel cimitero di Bari, i funerali del neonato trovato morto nella culla termica della chiesa san Giovanni Battista di Bari lo scorso 2 gennaio. A celebrarli sarà l’arcivescovo Giuseppe Satriano. L’autopsia sul corpo del neonato, che aveva meno di un mese di vita, ha accertato che verosimilmente il piccolo è morto per ipotermia. I funerali saranno interamente pagati dal Comune di Bari, su iniziativa del sindaco Vito Leccese, e non dal titolare dell’agenzia funebre che ha trovato per primo il corpicino nella culla termica.

Il parroco don Antonio Ruccia e il tecnico Vincenzo Nanocchio, che installò la culla nel 2014 e lo scorso 14 dicembre ne cambiò l’alimentatore dopo alcuni blackout, sono indagati per omicidio colposo. La Procura procede anche per abbandono di minori a carico di ignoti. Le consulenze svolte in questi giorni sulle apparecchiature del locale in cui si trova la culla termica hanno mostrato il mancato funzionamento del materassino della culla (chiamato ‘tappetino’), che avrebbe dovuto far attivare l’allarme telefonico collegato al cellulare del parroco una volta rilevato il peso del bambino, e anche del climatizzatore che, a causa di una perdita di gas, ha emesso aria fredda e non calda una volta rilevata la presenza di una persona nella stanza in cui si trova la culla.

Neonato trovato morto nella culla termica della chiesa: sabato 18 gennaio i funerali al cimitero di Bari

Si terranno sabato alle ore 10, nel cimitero di Bari, i funerali del neonato trovato morto nella culla termica della chiesa san Giovanni Battista di Bari lo scorso 2 gennaio. A celebrarli sarà l’arcivescovo Giuseppe Satriano, le spese delle esequie saranno sostenute da Roberto Savarese, il titolare dell’agenzia funebre che per primo trovò il cadavere.

L’autopsia sul corpo del neonato, che aveva meno di un mese di vita, ha accertato che verosimilmente il piccolo è morto per ipotermia. Il parroco don Antonio Ruccia e il tecnico Vincenzo Nanocchio, che installò la culla nel 2014 e lo scorso 14 dicembre ne cambiò l’alimentatore dopo alcuni blackout, sono indagati per omicidio colposo. La Procura procede anche per abbandono di minori a carico di ignoti. Le consulenze svolte in questi giorni sulle apparecchiature del locale in cui si trova la culla termica hanno mostrato il mancato funzionamento del materassino della culla (chiamato ‘tappetino’), che avrebbe dovuto far attivare l’allarme telefonico collegato al cellulare del parroco una volta rilevato il peso del bambino, e anche del climatizzatore che, a causa di una perdita di gas, ha emesso aria fredda e non calda una volta rilevata la presenza di una persona nella stanza in cui si trova la culla.

Omicidio a Santo Spirito, l’ultimo saluto a Francesco Dogna. Il parroco: “Facciamo appello alla giustizia”

Fa appello alla “giustizia, necessaria per una persona buona e gentile”, don Fabio Campione, parroco della chiesa dello Spirito Santo di Bari in cui si sono celebrati i funerali di Francesco Dogna, il 63enne trovato morto mercoledì nella sua casa del quartiere Santo Spirito.

Il parroco ha poi lasciato che la cerimonia la svolgesse un altro prete, cugino di Dogna, che ha ricordato “l’amicizia, la stima, l’amabilità di Franco, che tutti noi abbiamo conosciuto”.Questa vicenda, ha aggiunto il parroco, ricorda “il senso di fragilità delle nostre esistenze, e di come siamo nostro malgrado vittime degli avvenimenti”.

Dogna, come emerso dall’autopsia svolta sabato dal dottor Davide Ferorelli dell’istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, è stato ucciso con decine di fendenti (probabilmente con un coltello) nel suo appartamento nella notte tra martedì e mercoledì. Alcuni vicini hanno riferito di aver sentito urla provenire dall’appartamento di Dogna proprio quella notte. Sulle scale della palazzina e per strada gli inquirenti hanno trovato e repertato decine di macchie di sangue, forse lasciate dal killer durante la fuga.