Cerignola, furti d’auto in ospedale. Riunione in Prefettura a Foggia: “Potenziare sistema di videosorveglianza”

“L’Asl di Foggia ha chiesto il tavolo di raccordo sui parcheggi perché vogliamo presentare ai soggetti interessati, a partire dalla Prefettura e dalle forze dell’ordine e dal comune di Cerignola, il progetto che l’area tecnica dell’Asl ha già messo a punto. Ovvero quello di rivedere il sistema di videosorveglianza che in quel parcheggio va assicurato”.

Così il direttore generale dell’Asl Antonio Nigri stamani in prefettura a Foggia dove si svolge il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto (su richiesta dell’azienda sanitaria locale ndr) a seguito di un aumento di furti di auto all’interno del parcheggio dell’ospedale Tatarella di Cerignola. Emergenza denunciata anche via social da un medico in servizio nella struttura ospedaliera.

“Bisogna rivedere gli ingressi e le uscite delle auto, tracciare le targhe delle auto – continua Nigri – che entrano all’interno del parcheggio, definire con assoluta certezza chi si occupa di monitorare la sala di sorveglianza di tutta l’area. È una cosa che va fatta con urgenza perché il problema va risolto. Abbiamo trovato le risorse ed il soggetto privato che, dopo l’affidamento che pensiamo di fare in settimana, possa iniziare i lavori e arrivare all’obiettivo entro inizio anno prossimo di ridare certezza ad operatori sanitari e pazienti che escono dall’ospedale di ritrovare la propria auto”. Presente anche il sindaco di Cerignola Francesco Bonito. “Ci sono furti – ha osservato – in misura tale da rendere il problema urgente da affrontare. È un’esigenza che sente la collettività”.

Furti, assalti ai bancomat e rapine ai tir con sequestro di persona: 7 arresti nel Barese – TUTTI I NOMI

I Carabinieri del Comando Compagnia di Triggiano, hanno eseguito sette ordini di carcerazione, emessi dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Bari (ufficio esecuzioni penali), nei confronti di altrettante persone colpite da sentenze definitive di condanna, per gravi reati commessi nelle provincie di Bari e Brindisi, tra il 2020 e il 2021, da soggetti legati dal vincolo associativo, per la commissione di reati contro il patrimonio.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, e, condotte, in diverse fasi, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento ed attività tecniche.

Sono state ricostruite anche le modalità operative, sempre simili tra loro, nel caso sia delle rapine ai mezzi pesanti sia dei furti. Esemplificativo, per il primo caso, è un episodio del dicembre 2020, contestato a sette indagati, allorquando i rapinatori, in tre equipaggi su altrettante automobili con compiti specifici, uno d’intervento e due di appoggio, dopo aver bloccato entrambi i lati del tratto di carreggiata della S.P. Rutigliano-Adelfia, avevano rapinato un TIR in transito. Nella circostanza, gli autori minacciarono con una pistola il conducente del mezzo pesante, colpendolo anche con il manico dell’arma al volto, e lo costrinsero a sdraiarsi all’interno della cabina del veicolo, per poi rilasciarlo dopo un considerevole lasso di tempo in Mola di Bari, non prima di aver svuotato il camion del carico di prodotti alimentari. In altre occasioni, sono state utilizzate anche autovetture con lampeggianti di colore blu simili a quelli in dotazione alla Forze di Polizia e palette d’ordinanza per bloccare per strada le vittime.

In particolare, gli inquirenti sono riusciti a fare luce su 4 rapine, di cui 3 in danno di autotrasportatori con sequestro di persona, un tentativo di rapina in danno di due anziani, 4 furti aggravati, due assalti a sportelli automatici di istituto di credito/ufficio postale, svariati episodi di ricettazione di materiale compendio di rapine, un incendio doloso che ha coinvolto 5 autoveicoli e un episodio di resistenza a p.u..

L’attività ha consentito, inoltre, di recuperare 113 climatizzatori, oggetto di rapina ai danni di un autotrasportatore, avvenuta in località Mola di Bari nell’ottobre 2020, svariati generi alimentari, compendio della sopra descritta rapina al TIR e 2 autocarri oggetto di furto, avvenuto a Noicattaro (BA) nel mese di gennaio 2021.

Le pene inflitte con gli odierni provvedimenti oscillano tra i sette mesi e i sei anni di reclusione.

Elenco condanne:

1. BERNAUS LUIGI, NATO BARI 19 MAG 75, IVI RESIDENTE, VIA CADUTI DEI PARTIGIANI N. 23, CONIUGATO, IN ATTO DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI MELFI (PZ) (ANNI 1 E GIORNI 15 – REATI RICONOSCIUTI: ARTT. 110, 624, 624 BIS, C.P.);

2. DIDONNA GIOVANNI, NATO TRIGGIANO (BA) 15 FEB 95, RESIDENTE CELLAMARE, VIA ISONZO N. 1, DI FATTO DOMICILIATO CELLAMARE (BA), VIA NINO BIXIO N. 44, CONIUGATO, CENSURATO IN ATTO DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI VITERBO (ANNI 5 E MESI 2 – REATI RICONOSCIUTI: ARTT. 110, 416, 624, 625, 628 E 648 C.P. + ARTT. 2 E 4 L. 895/1967);

3. SCORCIA VITO, NATO BARI 03 APR 89, IVI RESIDENTE, VIA CADUTI DEI PARTIGIANI N. 13, DI FATTO DOMICILIATO MEDESIMA VIA AL CIVICO N. 25/A, CONVIVENTE, CENSURATO; N ATTO DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI CALTANISSETTA (ANNI 2, MESI 3 E GIORNI 10 – REATI RICONOSCIUTI: ARTT. 110 E 628 C.P. + ARTT. 2, 4 E 7 L. 895/1967);

4. LOSETO MAICOL, NATO BARI 27 GIU 95, RESIDENTE ADELFIA (BA), VIA MORETTI N. 27, DI FATTO DOMICILIATO BARI, STRADELLA SANTA LUCIA N. 15, CONIUGATO, CENSURATO ATTUALMENTE SOTTOPOSTO ALLA MISURA DEGLI ARRESTI DOMICILIARI (ANNI 6, MESI 6 – REATI RICONOSCIUTI: ARTT. 110, 337, 416, 624, 625, 628 E 648 C.P. + ARTT. 2, 4 E 7 L. 895/1967);

5. SBLENDORIO DAVIDE, NATO A TRIGGIANO 04 SET 95, RESIDENTE CAPURSO (BA), VIA SAN PIETRO N.44, CELIBE, CENSURATO, IN ATTO SOTTOPOSTO ALLA MISURA DEGLI ARRESTI DOMICILIARI (ANNI 4 E MESI 6 – REATI RICONOSCIUTI: 110, 416, 628, 624 C.P. + ARTT. 2, 4 E 7 L. 895/1967);

6. SCORCIA GIUSEPPE, NATO BARI 20 AGO 59, IVI RESIDENTE, VIA CADUTI DEI PARTIGIANI N. 13, DI FATTO DOMICILIATO MEDESIMA VIA AL CIVICO N. 10, CONIUGATO, CENSURATO, IN ATTO SOTTOPOSTO ALLA MISURA DEGLI ARRESTI DOMICILIARI (ANNI 6, MESI 3 E GG. 7 – REATI RICONOSCIUTI: ARTT. 110, 416, 628 E 648 + ART. 71 D.Lvo 159/2017 + ART. 4 L. 895/1967)

7. PACUCCI GIUSEPPE, NATO BARI 28 LUG 88, RESIDENTE ADELFIA, VICO II VIA KENNEDY N. 2, DI FATTO DOMICILIATO ADELFIA, VIA GIOACCHINO PECCI N. 21, CONIUGATO, CENSURATO, ATTUALMENTE SOTTOPOSTO ALL’OBBLIGO DI PRESENTAZIONE ALLA P.G. (MESI 5 GG. 27– REATI RICONOSCIUTI: ARTT. 110, 416, 624, 625 E 628 C.P. – ORDINE DI ESECUZIONE CON CONTESTUALE DECRETO DI SOSPENSIONE).

Furti al cimitero di Altamura, cittadini disperati: “Violate tombe e cappelle dei cari defunti servono più controlli”

“Con la presente desidero portare alla Vostra attenzione una situazione di crescente preoccupazione riguardante il cimitero comunale di Altamura. Purtroppo, da diverso tempo, si stanno verificando ripetuti atti di furto all’interno del cimitero, con particolare riferimento alla sottrazione di fiori, luci votive e altri arredi sacri dalle tombe e cappelle dei nostri cari defunti. Questi atti, oltre a rappresentare un grave oltraggio alla memoria dei nostri cari, sono una ferita per la comunità tutta e stanno generando indignazione tra i cittadini, che non si sentono tutelati”. Inizia così la denuncia firmata da un portavoce dei cittadini inviata all’Amministrazione comunale di Altamura dopo i furti registrati nel cimitero.

“È evidente che la mancanza di una sorveglianza adeguata, sia da parte del custode incaricato sia attraverso sistemi di video sorveglianza, sta favorendo tali episodi. Si ritiene che il cimitero comunale debba essere un luogo di rispetto e raccoglimento, e che garantire la sua sicurezza debba essere una priorità. Pertanto, chiedo che vengano presi immediati provvedimenti per rafforzare la vigilanza nel cimitero, introducendo un’adeguata e continua presenza del custode, al fine di prevenire e dissuadere comportamenti illeciti e l’installazione di un efficace sistema di videosorveglianza, per monitorare le aree del cimitero e identificare i responsabili di tali atti”.

Serie di furti in chiesa nel Leccese, via con i soldi degli offertori: arrestato 38enne. Bottino da mille euro

Si sarebbe intrufolato in diverse chiese del basso Salento asportando complessivamente circa un migliaio di euro dall’interno degli offertori e dai candelieri votivi.

Il ladro seriale, un uomo di 38 anni originario di Gagliano del Capo, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri della Compagnia di Tricase in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Lecce su richiesta della Procura. Fondamentale si è rivelata l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza delle telecamere presenti nelle zone interessate.

Secondo quanto ricostruito, l’uomo si sarebbe reso responsabile di otto furti, consumati nel periodo compreso tra novembre 2023 e marzo 2024, in altrettante chiese dei comuni di Castrignano del Capo, Miggiano, Salve, Tiggiano e Tricase. In un’occasione l’uomo sarebbe riuscito anche a smantellare la cassetta di sicurezza per la raccolta delle offerte, incassata nella parete del santuario Santa Maria di Leuca, a Castrignano del Capo. Al 38enne, già noto alle forze dell’ordine, è stato applicato anche il braccialetto elettronico.

Furti, rapina e riciclaggio di mezzi rubati ad Andria: “Gruppo spregiudicato” – I NOMI DEI 6 ARRESTATI

“Abbiamo compiuto uno sforzo ciclopico di controllo del territorio per contrastare l’attività degli indagati che si sono rivelati un gruppo organizzato, spregiudicato e pronto a tutto per di portare a termine i furti e le rapine pianificate”. Così, il comandante provinciale dei carabinieri di Barletta – Andria – Trani, il colonnello Massimiliano Galasso ha definito, nel corso della conferenza stampa a Trani, l’attività delle sei persone arrestate ad Andria con l’accusa, contestata a vario titolo di associazione per delinquere, rapina, furto e riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta denominata Raptor.

Quattro degli indagati sono in carcere, gli altri due ai domiciliari, tutti sono di Andria. Si tratta di Massimo Grillo di 51 anni, Nicola Sgaramella di 48 anni, Pietro Moschetta di 45 anni, dei 50enni Vincenzo Lombardi e Riccardo Zingaro e Giovanni Terlizzi di 39 anni. Una organizzazione retta da tre di loro che decidevano e pianificavano i furti e le rapine da compiere, gli altri invece avrebbero avuto compiti legati alla logistica oppure “erano vedette che avvisavano del possibile arrivo delle forze dell’ordine”, ha spiegato il colonnello.

L’indagine durata tre mesi, da dicembre 2023 al marzo scorso, ha permesso di accertare che il gruppo sarebbe responsabile di una rapina ai danni di una azienda di trasporti di Andria, di tre furti messi a segno a Matera, Trani e San Benedetto del Tronto, di uno tentato a Trani e del riciclaggio di un trattore stradale risultato rubato. Nel loro mirino finivano per lo più mezzi pesanti e macchine operatrici. “Una refurtiva del valore di oltre 400mila euro che abbiamo recuperato”, ha chiarito il maggiore Paolo Milici responsabile del Nucleo investigativo dei carabinieri Bat. “Tre le possibilità di uso dei mezzi rubati – ha puntualizzato Galasso – la restituzione alla vittima previo pagamento di una somma di denaro, la vendita su mercati paralleli e l’ultima consiste nell’incendiarli”. “Questi sono reati che incidono sull’economia legale perché togliere un mezzo d’opera a una impresa vuol dire non solo bloccare la produzione ma anche perdita di posti di lavoro”, ha sottolineato Galasso.

Furti, rapina e riciclaggio di mezzi rubati. Blitz dei Carabinieri ad Andria: 6 arresti

I carabinieri hanno arrestato ad Andria sei persone accusate di aver fatto parte di un gruppo che per mesi avrebbe messo a segno furti, rapine e riciclaggio dei mezzi rubati.

In quattro sono finite in carcere e due agli arresti domiciliari. Rispondono a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al compimento di furti, rapine e riciclaggio di veicoli. Le misure cautelari sono state disposte dal gip del tribunale di Trani su richiesta della procura.

L’indagine è stata denominata Raptor, ovvero Rapace, per le modalità messe in campo dal gruppo. Gli accertamenti investigativi sono iniziati nel dicembre dello scorso anno. I dettagli dell’operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa nella sede del comando provinciale carabinieri Bat, a Trani.