Bitritto, tentato furto nella notte alla farmacia metropolitana: banda messa in fuga dai vigilanti

Tentato furto nella notte alla farmacia metropolitana di Bitritto. Intorno alle 4 i malviventi, giunti a bordo di una grossa auto, sono riusciti a manomettere le telecamere di videosorveglianza, spostandole verso l’alto.

Tempestivo l’intervento della vigilanza privata Sicurtransport. In pochi minuti la pattuglia è arrivata sul posto e i malviventi sono scappati su un auto di grossa cilindrata. Si tratta del sesto episodio di furto in attività commerciali a Bitritto in poche settimane.

Ostuni, rubati nella notte 4 autobus Stp dal deposito: uno si schianta gli altri tre ritrovati dopo fuga in Basilicata

Sono quattro gli autobus, adibiti per il trasporto extraurbano, che sono stati rubati nella notte nel deposito dell’azienda Stp alla periferia di Ostuni.

Durante la fuga uno dei mezzi, nei pressi della stazione di Ostuni, si è schiantato. Gli altri tre autobus, invece hanno proseguito raggiungendo la Basilicata.

A quanto si apprende dopo aver percorso diverse decine di chilometri gli autobus sono stati abbandonati a Lavello. Le indagini per risalire agli autori del furto sono condotte dagli agenti del commissariato di Ostuni.

Bari, paura in centro. Sale in ascensore con la vittima, le tappa la bocca e le sfila due anelli: caccia al ladro

Attimi di paura ieri pomeriggio in centro a Bari dove una donna è stata aggredita e derubata nell’ascensore della propria abitazione.

L’uomo, entrato nel portone insieme alla donna, è salito con lei in ascensore. Appena entrati l’ha bloccata, le ha tappato la bocca con una mano e le ha sfilato due anelli dalle mani. Poi si è dileguato.

Sul posto è intervenuta la Polizia di Stato. Indagini in corso per risalire al ladro, un italiano di statura media tra i 30 e i 40 anni.

Bari, ladra ripresa mentre ruba nel negozio. I titolari sui social: “Restituisci la merce o ti denunciamo”

“Avviso la gentile signora cha ha inavvertitamente messo il cuore Seletti in borsa che se non lo restituisce, mi vedrò costretto a portare le immagini in questura con relativa denuncia di furto”.

Questo è l’appello pubblicato sui social da Res Design, attività commerciale situato in via Principe Amedeo a Bari. Le telecamere di videosorveglianza hanno immortalato la donna e il furto.

Furto di farmaci e dpi all’Oncologico di Bari: l’ex primario Vito Lorusso riprova a patteggiare

Vito Lorusso, l’ex primario dell’Oncologico di Bari accusato di essersi appropriato di farmaci e dpi del reparto dove prestava servizio, ritenta la strada del patteggiamento.

Già nei mesi scorsi la difesa aveva presentato la richiesta, rigettata dal gup nell’udienza preliminare in quanto ritenuta non congrua. I legali hanno reiterato la proposta ottenendo questa volta l’ok della Procura, con modifica del capo d’imputazione da peculato in ricettazione.

Il giudice si è riservato, stralciando la posizione dell’ex primario, e deciderà alla prossima udienza del 25 settembre. Lorusso si trova in carcere dopo aver patteggiato una pena di 5 anni per aver chiesto soldi ai pazienti con l’obiettivo di saltare le liste d’attese.

Resta coinvolto anche nell’inchiesta codice Interno: per favorire l’elezione della figlia avrebbe stretto un accordo con Massimo Parisi, fratello del boss ‘Savinuccio’: in cambio dei voti alla figlia avrebbe curato un nipote del capoclan, poi deceduto.

In totale sono 12 gli imputati, tra cui medici, infermieri e operatori sanitari, accusati di peculato e autoriciclaggio per essersi impossessati di dpi e farmaci di proprietà dell’Oncologico di Bari.

Emanuele Fino è stato condannato (pena sospesa) a un anno e 4 mesi per peculato, mentre l’infermiere Vito Novielli, che aveva scelto il rito abbreviato, è invece assolto “perché il fatto non sussiste” dalla stessa accusa. In 7 (Onofrio Costanzo, Maria Longo, Maria Elizabeth Pompilio, Michele Antonacci, Carlo Romito, Basilio Damiani e Vincenzo Senese) hanno patteggiato a pene da un anno e 4 mesi a 2 anni, dopo aver risarcito l’Oncologico che nel processo appare come parte offesa. I sette sono stati anche interdetti dai pubblici uffici e dichiarati incapaci di contrattare con la pubblica amministrazione per 5 anni.

Oltre a Vito Lorusso, sono state rinviate a giudizio anche le infermiere Lidia Scarabaggio e Donata Acquaviva. Per loro il processo inizierà il prossimo 5 ottobre.

Con l’auto rubata sfondano vetrina della gioielleria del centro commerciale: ladri in fuga con bottino di 50mila euro

Utilizzano una Fiat Panda (rubata) come ariete, sfondano l’ingresso della gioielleria Stroili del centro commerciale Mongolfiera di Surbo e portano via la merce.

In azione nella notte tre ladri, fuggiti via dopo il colpo a bordo di un altro mezzo guidato da un complice in attesa all’esterno.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri. Acquisite le immagini della videosorveglianza del centro commerciale per identificare i responsabili.

Posti di blocco sono stati istituiti in tutta la zona. Il bottino è di circa 50mila euro. I ladri sono entrati in azione coperti da cappucci e passamontagna con tute bianche addosso.

Restituito stemma araldico alla città di Bisceglie, fu rubato mezzo secolo fa: era in vendita online

Uno stemma araldico rubato mezzo secolo fa e restituito oggi alla città di Bisceglie, nel nord Barese. Una testimonianza storica ritrovata grazie alle indagini dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Bari che l’hanno rintracciata su una piattaforma di vendita on line e che sono riusciti a ricostruire come dalla Puglia, sia passata dalla Toscana per poi finire nella disponibilità di un antiquario della provincia di Trento.

Così, un antico stemma araldico in marmo bianco risalente al XVIII secolo è tornato a casa dopo lunghe indagini coordinate dalla Procura di Trani.
Sul web, i militari si sono imbattuti in un annuncio relativo alla vendita di uno “stemma in marmo bianco di Toscana con insegna nobiliare, attribuito a una importante famiglia fiorentina del Settecento, a causa della presenza di gigli”, riferiscono gli investigatori spiegando che a portare lo stemma nel Fiorentino sarebbe stato un farmacista che così, ne avrebbe dissimulato l’origine pugliese.

I carabinieri hanno anche documentato “la presenza in una casa di una famiglia fiorentina dello stemma dalla fine degli anni Settanta”. Sulla piattaforma di e – commerce era stata pubblicata l’immagine assieme all’annuncio di vendita che “era sovrapponibile a quella riprodotta su una fotografia fornita da un noto ricercatore biscegliese esperto in materia che aveva pubblicato, la notizia del furto”.

Attraverso l’analisi di quanto archiviato nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dall’Arma è stato possibile accertare che “lo stemma marmoreo in vendita on-line proveniva effettivamente dall’antico palazzo di via Perotti di Bisceglie – precisano gli investigatori – ed era in possesso di un antiquario della provincia di Trento”.

L’uomo non risponde di alcun reato in quanto avrebbe lecitamente acquistato dalla casa di asta fiorentina lo stemma. E anche a carico della casa d’asta non è ravvisabile alcun reato in quanto prescritto. “L’Autorità giudiziaria di Trani ha disposto la confisca e l’assegnazione del bene storico-artistico alla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Bat e Foggia, che ha autorizzato la consegna al museo diocesano di Bisceglie”, concludono i carabinieri.

Paura ad Acquaviva, tentata rapina in gioielleria: il proprietario reagisce e costringe la banda alla fuga

Tentata rapina sabato sera ad Acquaviva nella gioielleria Oro Design. In azione almeno tre ladri, messi in fuga dal giovane proprietario. Il titolare è stato colpito alla testa dal calcio di una pistola, ma non ha desistito e ha costretto la banda a fuggire senza bottino.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, il 118 e una pattuglia degli agenti dell’istituto di Vigilanza La Fonte. Sono state avviate le indagini, alcuni testimoni sono stati ascoltati e sono state visionate le immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Bari, festa di compleanno con furto. Restituita l’opera rubata dalla parete: “Grazie per il senso di responsabilità”

“Siamo lieti di comunicare che il dipinto che compone l’opera Tramonti di Pierluca Cetera è stato fortunatamente restituito integro al suo autore, al pubblico della mostra e al Cabaret Voltaire. Ringraziamo per il senso di responsabilità chi ha deciso di restituirlo scusandosi per l’accaduto, e tutti quelli che hanno condiviso il post precedente, la stampa per la gradita attenzione e chi ci ha sostenuto con sincero affetto e solidarietà in questa complessa e spiacevole vicenda”.

Il lieto fine della storia è stato raccontato sui social dal locale situato in viale Alessandro Volta a Bari. Nei giorni scorsi i titolari avevano denunciato su Facebook il furto subito durante una festa di compleanno e registrato dalle telecamere di videosorveglianza.

Bari, festa di compleanno con furto: rubata opera dalla parete. Il locale: “Restituitelo abbiamo i filmati”

“Con questo post ci rivolgiamo ai ragazzi e alle ragazze che hanno festeggiato un compleanno al Cabaret Voltaire la sera/notte del 26.03.2025”. Inizia così il post pubblicato su Facebook dal locale situato in viale Alessandro Volta a Bari.

“Siete stati ripresi dalle videocamere di sorveglianza mentre staccavate dalla parete e portavate via un’opera del polittico ‘Tramonto’ di Pierluca Cetera esposto nel nostro locale (quella indicata dalla freccia) – si legge nel post -. Siete venuti per la prima volta al Cabaret Voltaire e avrete forse pensato di fare una semplice ragazzata, senza immaginare che il vostro gesto è stato in realtà una grandissima violenza gratuita ed insensata nei nostri confronti e dell’autore dell’opera”.

“Vi chiediamo di restituire il quadro al più presto, altrimenti consegneremo il filmato alle forze dell’ordine e sarete identificati e denunciati per furto alle autorità competenti”, conclude il locale.