Sulla carta d’identità torna “genitori”, scompaiono padre e madre: “Discriminatorio per coppie dello stesso sesso”

La Cassazione ha respinto il ricorso del ministero dell’Interno contro la decisione della Corte d’Appello di Roma di disapplicare il decreto ministeriale del 31 gennaio 2019, con il quale era stato eliminato il termine “genitori” sulla carta di identità dei figli per tornare alla dicitura “padre” e “madre”.

E’ quanto scrive il Sole 24 Ore che riferisce della sentenza delle sezioni unite civili secondo cui “l’indicazione ‘padre’ e ‘madre’ sulla carta d’identità elettronica è discriminatoria – si legge sul quotidiano – perché non rappresenta le coppie dello stesso sesso che hanno fatto ricorso all’adozione in casi particolari”.

Lecce, ragazzina si oppone a matrimonio combinato e viene segregata in casa: denunciati genitori e fratello

Una ragazza pakistana minorenne residente con la famiglia in provincia di Lecce è riuscita a sottrarsi ad un matrimonio combinato con un suo connazionale che si trova nel Paese di origine dopo essersi confidata a scuola con una docente.

La giovane sarebbe stata segregata in casa perché si opponeva al matrimonio. Quando è riuscita a parlare con qualcuno e a confidarsi, la vicenda – che si sarebbe snodata tra settembre 2022 e settembre 2023 – è stata segnalata alle autorità competenti.

I genitori e il fratello maggiore sono stati denunciati per maltrattamenti in famiglia e tentata induzione al matrimonio e lei trasferita in una comunità protetta. Della questione si occupano la procura presso il tribunale per i minorenni e la procura ordinaria. La vicenda riguarderebbe anche un’altra giovane pakistana che si troverebbe nella stessa situazione.

Spaccia eroina nella sua cartolibreria affollata da genitori e bimbi: arrestato titolare 60enne

Spacciava droga, soprattutto eroina, nella stessa cartolibreria di cui era titolare e in cui entravano spesso genitori accompagnati dai bambini.

Lo ha scoperto la Guardia di finanza che a Gallipoli ha arrestato un 60enne di Galatina. Nel corso delle perquisizioni, eseguite con l’ausilio delle unità cinofile, sia nell’abitazione sia nell’attività commerciale dell’uomo, i finanzieri hanno trovato 20 dosi di eroina, tre bilancini di precisione e vario materiale per il confezionamento della droga.

Il 60enne, con precedenti specifici per lo stesso reato, è stato sottoposto agli arresti domiciliari con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Bari, genitori arrestati per mafia. Su TikTok offendono i Carabinieri: due sorelle di 12 e 17 anni ai servizi sociali

Due sorelle di 12 e 17 anni sono finite al centro di un procedimento del Tribunale dei Minori e sono state affidate ai Servizi Sociali dopo aver offeso sui social le Forze dell’Ordine, in particolare i Carabinieri, dopo l’arresto dei loro genitori, arrestati il 15 novembre dopo essere rimasti coinvolti in una vicenda legata alla mafia.

In particolare le due giovanissime su TikTok, tramite alcuni video pubblicati, hanno mostrato di aderire ad un modello comportamentale contro le Forze dell’Ordine e il rispetto delle regole.

Per i giudici entrambe vivono “in un clima di adesione alla cultura dell’illegalità” e si sottolinea, nella sentenza, “la loro incapacità di tenere comportamenti consoni agli ambienti in cui si trovano e atteggiamenti rispettosi”.

Tutto senza tralasciare il cattivo rendimento scolastico delle due sorelle. L’intervento dei Servizi sociali sarà finalizzato a fornire loro un supporto psicologico e ad assicurarsi la regolare frequentazione delle lezioni scolastiche.

 

Trani, connessione Internet tolta ma non solo: 13enne picchiata con calci e pugni. I genitori finiscono a processo

La 13enne che ha denunciato per maltrattamenti i genitori, dopo che suo padre le ha disattivato la connessione a internet sul cellulare, sarebbe stata anche picchiata con calci e pugni che le hanno provocato lividi ed escoriazioni.

E’ quanto emerge dalle indagini della Procura di Trani che – a quanto apprende l’ANSA – ha chiesto il rinvio a giudizio dei genitori della ragazzina per maltrattamenti aggravati in danno di minore, in concorso. La decisione del padre di togliere la connessione dati al cellulare della 13enne dopo un’accesa discussione sarebbe quindi solo una delle condotte vessatorie descritte dal pubblico ministero nel capo di imputazione.

Gli accertamenti disposti dall’autorità giudiziaria, che si è avvalsa anche di intercettazioni ambientali e telefoniche, avrebbero individuato abituali maltrattamenti ai danni della ragazzina che vivrebbe in un contesto famigliare alquanto complesso.

La 13enne, ascoltata anche a scuola con un supporto psicologico, avrebbe riferito quanto vissuto tra le pareti domestiche. Da qui gli approfondimenti, anche con un incidente probatorio, e la decisione della Procura di chiedere il rinvio a giudizio dei genitori.

Trani, le tolgono la connessione al telefono: 13enne denuncia i genitori. I medici: “Forte dipendenza dal cellulare”

Litiga con il papà e lui le disattiva la connessione a internet. Per questo una 13enne del nord Barese chiama il numero di emergenza per l’infanzia, il 114, e denuncia di essere maltrattata dai genitori.

I fatti risalgono a gennaio dell’anno scorso. Da allora è partito l’iter previsto nei casi di presunta violenza sui minori, con l’intervento di forze dell’ordine, servizi sociali e del reparto di neuropsichiatria infantile della Asl della provincia Barletta-Andria-Trani (Bat).

Sulla vicenda la procura di Trani ha aperto un’inchiesta che, coordinata dal pm Lucio Vaira della Procura di Trani, è arrivata davanti al gip Marina Chiddo. Gli specialisti chiamati ad analizzare la vicenda avrebbero riscontrato una forte dipendenza della ragazza dal cellulare, utilizzato per circa dieci ore al giorno.

Sarebbe stato proprio questo comportamento a farle prendere brutti voti a scuola, motivo principale delle discussioni con i genitori. Ad ammetterlo, nel corso di un incidente probatorio, sarebbe stata proprio la 13enne secondo la quale dopo le discussioni per i brutti voti le veniva sottratto il telefono cellulare.

Cade dal terrazzo a 4 anni e si rompe la testa, i genitori indagati per abbandono di minore: erano in casa

I genitori di un bimbo di 4 anni di Lecce, caduto lo scorso febbraio da una altezza di circa tre metri mentre giocava coi suoi fratelli sul terrazzo di casa, rischiano il processo. I due sono indagati per abbandono di minore.

L’incidente domestico, che ha provocato fortunatamente solo una lesione alla testa, è diventato un caso giudiziario. A distanza di 11 mesi dall’accaduto, la Procura ha chiuso le indagini preliminari e iscritto padre e madre nel registro degli indagati. Ai due è contestata la mancanza di vigilanza che avrebbe permesso al piccolo di sporgersi e cadere nel vuoto.

Mense scolastiche a Bari, slitta l’avvio. Petizione dei genitori al sindaco Leccese: “Soluzione ponte per i nostri figli”

Una petizione online su Change dopo lo slittamento della partenza del servizio mensa per le scuole baresi appartenenti al primo lotto, prevista oggi 7 ottobre. Il destinatario è il sindaco di Bari, Vito Leccese, circa 4500 le famiglie coinvolte preoccupate per l’evolversi della situazione. Sono oltre 900 le firme raccolte in poco tempo.

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