Si sono concluse da poco, nel porto di Bari, le operazioni di sbarco delle 52 persone salvate in mare dalla Geo Barents nel pomeriggio dello scorso primo maggio. Si tratta di cittadini provenienti da Siria, Marocco, Bangladesh ed Egitto. Tra loro ci sono 12 minori non accompagnati. Lo staff di Medici senza frontiere ha assistito i migranti sia durante le attività di salvataggio sia per tutto il viaggio fino al porto del capoluogo pugliese. Le 52 persone sono state soccorse mentre erano a bordo di una imbarcazione in legno nel mare Mediterraneo.
Migranti, la nave Geo Barents è arrivata a Bari: a bordo 121 sopravvissuti e due donne senza vita
La Geo Barents, nave di soccorso dell’ong Medici senza Frontiere, è arrivata come annunciato al porto di Bari in giornata poco prima di mezzogiorno. A bordo 121 migranti che sono stati salvati nei giorni scorsi in diverse operazioni nel mar Mediterraneo.
Continue readingMigranti, la nave Geo Barents in arrivo a Bari: a bordo 85 sopravvissuti e due donne senza vita
In arrivo al porto di Bari la Geo Barents, la nave di Medici senza frontiere che ha soccorso più di 80 migranti in due diverse operazioni avvenute nel mare Mediterraneo nelle scorse ore. La scelta del capoluogo pugliese è stata presa dalle autorità italiane “nonostante le molteplici richieste di assegnazione di un porto più vicino per sbarcare gli 85 sopravvissuti rimasti a bordo, compresi i bambini non accompagnati”, denuncia lo staff della organizzazione. “Invece di fornire assistenza cruciale nel più breve tempo possibile a decine di sopravvissuti estremamente scioccati che hanno assistito alla morte o alla scomparsa in mare di parenti e compagni di viaggio, le autorità italiane li stanno costringendo a giorni di navigazione non necessari”. Sulla Geo Barents ci sono anche i corpi senza vita di due donne che non sono sopravvissute alla traversata e che erano “in cerca di sicurezza e di una vita migliore in Europa e la cui dignitosa sepoltura viene ritardata ingiustificatamente”, conclude la Ogn.
Geo Barents, la nave di Medici senza Frontiere arriva a Bari: soccorsi 30 migranti del Bangladesh
Nel porto di Bari sono presenti anche 10 operatori della Croce Rossa Italiana, attivati dalla Prefettura di Bari
Continue readingGeo Barents in arrivo a Bari, martedì l’attracco: a bordo 30 migranti
A bordo si trovano 29 uomini e un minore non accompagnato proveniente dal Bangladesh. Le loro condizioni, secondo quanto appreso, sono buone.
Continue readingSalvata dal Mediterraneo, muore per emorragia cerebrale dopo il parto: la 24enne era sbarcata a Brindisi
La 24enne del Burkina Faso era incinta quando è stata salvata dalla nave di Medici senza frontiere. La piccola sta bene ed è stata affidata ai servizi sociali.
Continue readingGeo Barents arrivata a Brindisi, a bordo 471 migranti: tra loro 7 donne incinte e 173 minori
È arrivata nel porto di Brindisi la nave Geo Barents con 471 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel Mar Mediterraneo. Fra loro ci sono 173 minori non accompagnati e sette donne incinte, come comunicato dalla prefetta di Brindisi, Michela La Iacona, presente al porto insieme alle altre autorità. Tra i minori anche un bambino di meno di un anno. È già pronto il dispositivo di accoglienza dei migranti. Prima di scendere ci sarà un preliminare controllo sanitario e poi i migranti saranno sottoposti alle procedure di identificazione. I migranti saranno trasferiti in centri di accoglienza della Puglia ma anche di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.
Geo Barents arrivata a Bari, a bordo 31 migranti: tra loro donne e minori non accompagnati
I migranti, in fuga dalla Libia, erano stati soccorsi nel Mediterraneo lunedì scorso. Dovevano sbarcare ieri, le condizioni meteo avverse hanno fatto slittare l’arrivo ad oggi.
Continue readingGeo Barents, in arrivo 31 persone al porto di Bari: tra loro donne e bambini
Trentuno persone – tra cui donne, uomini e bambini – sono state soccorse questa mattina dalla Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere. Un terzo di loro sono minori, di cui la metà minori non accompagnati. “Le autorità italiane ci hanno assegnato il porto di Bari”, fa sapere la ong.
Geo Barents sbarca a Brindisi con 168 migranti: a bordo 117 minori e 8 donne
Si è concluso a Brindisi lo sbarco dei 168 migranti arrivati questa mattina a bordo della nave Geo Barents di Medici senza frontiere che li ha soccorsi nei giorni scorsi al largo delle coste libiche mentre erano in difficoltà tra le onde su due gommoni. La maggioranza dei migranti ha meno di 18 anni, e su 117 minori 110 non sono accompagnati da un famigliare. Ci sono 8 donne e 4 bambine.
“C’è preoccupazione – dichiara il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna – per il numero di migranti in continuo aumento, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di minori non accompagnati. Le strutture di accoglienza sono allo stremo e da soli non ce la possiamo fare. Condivido l’appello che il governo ha rivolto alla Ue: siamo di fronte a un fenomeno epocale che va affrontato con un approcci e mezzi straordinari”.
Uno di loro è il 15enne gambiano Fatou (nome di fantasia) che aveva già tentato questo viaggio e ora sogna di essere adottato da una famiglia italiana.Lo riferisce Fulvia Conte, coordinatrice Sar a bordo della Geo Barents di Medici Senza Frontiere. La prima volta è stato “respinto dalla guardia costiera libica in mare dopo aver già lanciato l’allarme, quindi con le autorità informate, ma è arrivata purtroppo prima la guardia costiera libica”. “Lo hanno portato nei centri di detenzione – spiega Conte – dove non avendo soldi per pagarsi un altro viaggio è stato torturato, costretto ai lavori forzati e gli hanno rotto un braccio. Poi è finalmente riuscito a racimolare soldi per pagarsi il viaggio ed è stato soccorso dalla Geo Barents. E’ molto tenero perché dice che il suo sogno è quello di essere adottato da una famiglia italiana”.
A bordo con lui “tantissimi minori non accompagnati tra 14 e 17 anni, alcuni e alcune anche di 12-13 anni. Poi ci sono bimbi molto piccoli che viaggiavano con le loro mamme”. Quanto all’aumento degli arrivi di minori non accompagnati, Conte evidenzia che “le cause di questa dinamica sono molto complesse perché si parla di diversi motivi di fuga. Ci sono persone che fuggono dalla guerra, da una estrema povertà, da paesi in cui il cambiamento climatico sta avendo molti più effetti di quanto non li stia avendo qui da noi”. “Il momento della fuga è molto difficile e costoso. Ci raccontano – conclude – che le famiglie cercano di permettere al membro più giovane, con più speranze di vita, di partire”.