Bari, gli uffici del Giudice di pace “cadono a pezzi”: indagati i vertici delle società Unicredit leasing e Amec srl

Sono indagati dalla procura di Bari per frode in concorso in pubbliche forniture l’amministratore delegato di Unicredit leasing spa di Milano, e l’ex amministratrice unica, l’attuale amministratore unico e i corappresentanti e coamministratori di fatto della Amec immobiliare srl, nei cui confronti, a Milano, Roma, Rieti e Latina vengono eseguite perquisizioni.

L’Amec è la società – informa la procura – con sede legale in Roma, autorizzata da Unicredit leasing spa alla gestione dello stabile (in forza di un contratto di locazione finanziaria) che ospita gli uffici del Giudice di pace di Bari, oltre che gli archivi del Tribunale, del Tribunale di Sorveglianza, della Corte d’Appello e della Procura generale di Bari. Secondo l’accusa avrebbero in concorso posto in essere espedienti maliziosi ed ingannevoli che hanno nel tempo determinato, evidenzia la procura, il grave ed ingravescente deterioramento dell’oggetto edilizio in disamina, quindi la situazione che ha generato l’insalubrità di quei luoghi (per la formazione di muffe) oltre che di concreto pericolo (per le diffuse lesioni in pareti solai e pavimenti, che causano ripetuti distacchi di porzioni di intonaco) per le persone che quotidianamente occupano quelle stanze e/o frequentano quegli uffici”.

La procura sottolinea anche la “manifesta inerzia e la reiterata inadempienza, nonostante i richiami ed i solleciti ricevuti affinché fossero pienamente rispettate le condizioni contrattuali, oltre che di principio generale, con riguardo alla necessità di dare esecuzione a specifici ed improrogabili interventi di manutenzione straordinaria”.

Autovelox sulla ss96, condannato il Comune di Grumo. Conca: “Giustizia è stata fatta”

“Il comune di Grumo Appula condannato dal Giudice di Pace di Bari a pagare spese legali per 245 euro e multa da 850 euro annullata”. La notizia arriva dall’ex consigliere regionale Mario Conca sulla sua pagina Facebook. Il politico, sin da quando sedeva nella giunta regionale, ha sempre lottato contro l’autovelox posto sulla statale 96 a causa della segnaletica secondo lui non idonea e che causava incidenti sul tratto di strada.

“Un’ottima notizia che fa il paio con quella che un altro amico di Gravina mi aveva comunicato qualche settimana fa. Ricorrere – conclude – è l’unica maniera per combattere alla radice queste ingiustizie che taluni comuni utilizzano per ripianare bilanci disastrati da una mala politica stratificata”.