Case popolari a Sannicandro, escluso dall’assegnazione denuncia alla Finanza: “Mi hanno distrutto”

La casa popolare c’è, la casa popolare non c’è. Torniamo ad occuparci del filone dell’assegnazione delle case popolari di Sannicandro, su cui indaga anche la Finanza. Questa volta lo facciamo direttamente con il 71enne Carmine Bellisario, l’assegnatario a “parole” della famosa abitazione che per qualche giorno Antonio e Tino hanno occupato abusivamente.  Nella graduatoria provvisoria Carmine si è posizionato al terzo posto a pari merito con altri. “Ho incontrato il Sindaco in Paese, ho chiesto spiegazioni e lui ha detto che la casa era mia. Ero su di giri. Il 21 aprile 2022 sono stato chiamato dal Comune per scegliere l’appartamento – racconta -. Sono arrivato sul posto, pensavo di essere uno dei primi, eravamo in 7 e sono stato l’ultimo ad essere chiamato. Ho firmato senza leggere, come avevano fatto tutti gli altri, anche se questo è stato un mio sbaglio. A questo punto mi dicono che a me non toccava una di quelle case nuove della palazzina Arca perché avevo solo un figlio”. Il problema nel caso di Carmine non riguarda dunque la gestione della graduatoria, ma proprio l’assegnazione degli appartamenti nuovi. “Hanno detto che avrei avuto un’altra casa, ma se io ho fatto un concorso e ho vinto perché non dovrei avere una di quelle nuove? È questo che mi sono chiesto – continua Carmine -. L’ingegnere mi ha detto che avrei potuto anche rifiutare la casa. Mi sono alzato e me ne sono andato dopo aver detto una parolaccia”.

La casa assegnata è proprio quella occupata abusivamente da Antonio e Tino nelle settimane scorse. Da un anno nessuno si è fatto più vive e Carmine non ha ricevuto più notizie e risposte. “Mi hanno distrutto economicamente e hanno distrutto la mia vita. Ho tutto pronto per il trasloco, non so che devo fare. Non posso più vivere qui dentro – continua Carmine -. Forse loro pensano che sia troppo buono o fesso, non hanno immaginato che io potessi denunciarli perché è questo che ho fatto. Ho presentato denuncia alla Guardia di Finanza di Gioia del Colle, portando tutte le carte e ipotizzando il reato di abuso d’ufficio, raccontando tutto quello che ho detto a voi. Non avete idea di che male sto soffrendo, percepisco 600 euro al mese dopo aver lavorato 40 anni come carpentiere, pago qui d’affitto quasi 400, vivo con 200 euro e ho un figlio di 9 anni. Da quando è successo tutto mi hanno chiuso tutte le parte, ho paura che mi possa succedere qualcosa anche di grave. È una situazione pericolosa”.

 

 

Lavoratori in nero o irregolari, controlli a tappeto della Finanza nel Barese: sanzionati 22 imprenditori

Su 85 operatori economici controllati dalla Guardia di Finanza, ben 22 imprenditori sono stati verbalizzati per violazioni legate alla presenza di lavoratori irregolari in nero nel Barese. Ora dovranno provvedere alla liquidazione delle contribuzioni previdenziali ed assicurative evase e alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro irregolari. Nel corso delle operazioni di servizio, sono stati 295 i dipendenti complessivamente identificati, la cui posizione, per la maggior parte dei casi, è ancora in corso di approfondimento. Per ora sono stati individuati 48 lavoratori “in nero” e 10 irregolari.

Taranto, segnalati 220 furbetti del reddito di cittadinanza: truffa da 2 milioni di euro

La Guardia di Finanza di Taranto ha segnalato alla Procura della Repubblica oltre 220 persone per indebita percezione del reddito di cittadinanza e proposto il sequestro di beni per un importo di circa 1,9 milioni di euro. I beneficiari avrebbero attestato falsamente nelle istanze di accesso il possesso dei requisiti previsti dalla normativa di settore o avrebbero omesso di dichiarare informazioni dovute. Tra le presunte violazioni riscontrate sarebbe stata accertata l’insussistenza del requisito di cittadinanza, lo stato di detenzione presso case circondariali e la comunicazione di false informazioni relative alla composizione dei nuclei familiari conviventi. Nell’ambito delle stesse indagini, le Fiamme Gialle hanno scoperto 10 lavoratori in nero o irregolari che avrebbero indebitamente percepito il reddito di cittadinanza o che sarebbero risultati componenti di nuclei familiari beneficiari della provvidenza. Le posizioni così individuate sono state segnalate all’Inps per l’adozione dei provvedimenti di competenza.