Il Tribunale di Bari ha chiuso la vicenda del 44enne barese C.R. che tre anni fa fu denunciato dalla ex per maltrattamenti vari e continuati. Il Tribunale, al termine di una lunga ed articolata istruttoria, ha definito “lacunoso ed incerto” il quadro probatorio in merito a presunte condotte di prevaricazione della compagna convivente, mancando tra l’altro la prova dell’instaurazione di un regime di vita mortificante e vessatorio in danno della compagna, come peraltro confermato dal contegno espressivo della parte civile. Inoltre, afferma il Tribunale, “non è chiaro se si tratta di episodi di aggressione unilaterale dell’imputato contro la persona offesa ovvero di litigi dove entrambi i conviventi palesavano una certa animosità di condotte”. L’istruttoria ha evidenziato la presenza, all’interno del nucleo familiare, di tensioni alimentate dalla gelosia dell’imputato e dalla paventata incuria della parte civile, in conseguenza delle quali entrambi, durante la convivenza, ponevano in essere condotte che contribuivano, in egual modo, all’instaurazione di un regime di vita familiare conflittuale e avvilente per ciascuno di loro. Si è conclusa così la triste vicenda del sig. C.R., difeso dall’avvocato Antonio La Scala, che dopo 3 anni ha ottenuto giustizia con una sentenza di assoluzione piena perché il fatto non sussiste.