Terzo rogo in pochi mesi, sequestrata l’area di Recuperi Pugliesi: “Si deve adeguare alle misure di prevenzione”

Lo stabilimento Recuperi Pugliesi di Modugno, azienda che si occupa del servizio di gestione dei rifiuti, è sotto sequestro. Lo ha stabilito la Procura di Bari con due decreti dopo il terzo rogo in pochi mesi, l’ultimo a giugno scorso. Il provvedimento sarà valido fino all’adeguamento dell’impianto di prevenzione incendi. 

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Emergenza incendi in Puglia, sottratti 1200 vigili del fuoco per corsi di formazione. UIL PA: “Scelta scellerata”

“In Puglia è emergenza nell’emergenza!”. A lanciare l’allarme è Giuseppe Santoro, Segretario Regionale UIL PA Vigili del Fuoco Puglia, che denuncia la scelta scellerata dell’Amministrazione di sottrarre ulteriori 1200 Vigili del Fuoco al dispositivo di soccorso tecnico urgente, nel periodo di maggiore impegno dovuto alla piaga degli incendi boschivi, il tutto per farli partecipare ad un corso di formazione.

“Ogni anno è sempre la stessa storia! Lo abbiamo visto l’anno scorso. Mentre tutta l’Italia bruciava, i centralini dei Vigili del Fuoco erano in tilt e non si riusciva a rispondere a tutte le chiamate di soccorso a causa delle migliaia di unità di carenza di organico, la soluzione geniale dei vertici è stata la più assurda, quella più impensabile di tutte! Sottrarre ulteriori risorse umane indispensabili, per farli partecipare ad un corso di formazione, quello per il tanto agognato passaggio di qualifica. Anche quest’anno la situazione è la stessa: ritardi, inefficienze e incapacità di una corretta programmazione porteranno a sottrarre alle già precarie squadre di soccorso altre 1.200 unità che dal 24 giugno saranno impegnate nello stesso corso di formazione. Un’apposita commissione ha lavorato per ben sei mesi nella valutazione dei titoli, un tempo che nell’era digitale appare un’assurda eternità”, chiosa Santoro che esprime la sua preoccupazione anche sotto l’aspetto della salute dei Vigili del Fuoco.

“Una situazione di questo genere mette a repentaglio la nostra salute, già costretti a intervenire in condizioni estreme, ci troviamo a dover ripartire gli enormi carichi di lavoro su un sempre minore numero di persone, con effetti devastanti per il nostro organismo”. Quella del Capo Squadra è la qualifica più delicata del Corpo Nazionale, a queste figure spetta il coordinamento della propria squadra di soccorso, su di loro ricadono le responsabilità della riuscita degli interventi e le incombenze relative alla salute e sicurezza del lavoro e gli adempimenti di prevenzione incendi e polizia giudiziaria.

“Un corso che dovrebbe durare dei mesi, viene condensato in pochissime settimane, una raffica di nozioni tale in cosi poco tempo che alla fine quello che resta è solo tanta confusione” sostiene il sindacalista che rincara la dose “sembra quasi un cinico ricatto! O si riduce il corso di formazione e di conseguenza la capacità di operare in sicurezza o non si sposta il personale anziano costretto a migliaia di chilometri da casa, senza un tetto sulla testa, con affitti sempre più costosi e abbandonato a sé stesso!” E allora perché non calendarizzare corso di formazione nei primi mesi dell’anno, limitandosi danni nei periodi “più tranquilli” ed avere personale formato adeguatamente alla sua funzione disponibile prima dell’estate, periodo in cui gli interventi quadruplicano ed il personale pretende giustamente una pianificazione feriale come da contratto!? Ma tanto alla fine le nostre continue proposte sono assecondare dall’amministrazione sempre più distante dalle esigenze del personale operativo e a pagarne le conseguenze saranno sempre e comunque i Vigili del Fuoco e i cittadini che non avranno altro che affidarsi ad un miracolo di Santa Barbara!”, conclude.

Incendi a luglio, la Puglia in ginocchio conta i danni: la Regione chiede lo stato d’emergenza al Governo

I roghi che si sono sviluppati sul territorio regionale, colpendo in particolare il Gargano, la penisola salentina e l’Alta Murgia, hanno procurato danni al patrimonio boschivo e ambientale, a quello agricolo, agli insediamenti civili, rurali e attività commerciali, mettendo in serio pericolo la vita delle persone.

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Brucia la Puglia, incendio a Ugento. Il Sindaco: “Colpiti al cuore ma danni contenuti” – LE FOTO

“Grazie! Grazie! E ancora grazie! Grazie a chi ce l’ha messa tutta per combattere contro il fuoco che avanzava spinto dal vento. Nonostante gli ettari divorati dalle fiamme, posso assicurarvi che i danni sono stati contenuti grazie anche a ciò che fino ad oggi abbiamo fatto, donando uno stabile all’interno del Parco all’Arif, e continueremo a fare, investendo e credendo in un distaccamento dei Vigili del Fuoco ad Ugento”.

Lo scrive su Facebook il sindaco di Ugento, Salvatore Chiga, dopo il terribile rogo che ieri ha messo in fuga i bagnanti dalle spiaggi di Torre Mozza e Lido Marini e ha portato allo sgombero di oltre un centinaio di turisti dall’antica masseria di Rottacapozza. Questi ultimi sono stati quasi tutti ospitati presso altre strutture ricettive, altri hanno deciso di lasciare il Salento. Per Chiga, quella di ieri, “è stata una lunga giornata, una di quelle che non avremmo mai voluto vivere. Siamo stati colpiti nel cuore. Vedere andare in fumo il nostro polmone verde, la collinetta di Rottacapozza, e le campagne vicine è stato doloroso”.

“Ringrazio le forze dell’ordine, la Polizia locale, i Carabinieri, la Polizia di Stato, la Protezione civile locale e regionale e la Prefettura – aggiunge Chiga -, per aver messo in sicurezza le arterie stradali, permettendo agli operatori di lavorare in tranquillità. In questo momento è in corso la bonifica delle aree colpite. Ora sarà necessario fare chiarezza sull’origine dell’incendio”.

Brucia la Puglia, incendi dal Gargano al Salento: focolai attivi a Vieste e San Cataldo

Sono al momento sotto controllo gli incendi a Vieste, in provincia di Foggia; e a San Cataldo, a pochi chilometri da Lecce. In entrambi i casi sono ancora in corso le operazioni di spegnimento di alcuni focolai che potrebbero essere alimentati dal vento di maestrale.

A Vieste, nella baia San Felice, dove ieri sono stati evacuati 2mila turisti da tre strutture ricettive, sono ripresi da dieci minuti i lanci di acqua con i canadair, mentre da terra sono state impegnate per tutta la notte una cinquantina di unità tra operatori del servizio anti incendio boschivo dell’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali, vigili del foco, forestali, protezione civile e volontari. Per precauzione è stato richiesto il distacco delle linee elettriche della zona. Anche l’incendio a Monte Sant’Angelo, sempre in provincia di Foggia, è ancora in corso ed è stato richiesto l’intervento aereo.

A San Cataldo, in Salento, stamattina sono iniziate le operazioni di bonifica: il primo bilancio è di 90 ettari bruciati con una intera pineta inghiottita dalle fiamme che hanno avvolto anche alcune villette, due auto, una sessantina di giardini privati e decine di gazebo.

Brucia la Puglia, incendi nel Foggiano a Vieste e San Giovanni Rotondo: in fiamme ettari di macchia mediterranea

Nel pomeriggio un importante incendio è divampato nel Foggiano a San Giovanni Rotondo, in località San Salvatore. Sono andati in fumo 30 ettari, ma rischio ci sono 300 ettari di macchia mediterranea. Sul posto, da terra, stanno operando una quindicina di unità con una decina di mezzi tra operatori del servizio antincendio boschivo dell’A.R.I.F. (agenzia regionale per le attività irrigue e forestali), vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri forestali e volontari. È stato richiesto l’intervento aereo con un Canadair arrivato da Napoli che ha effettuato un primo lancio.

Bruciano diversi ettari di macchia mediterranea da ore anche a Viste in località San Felice. Sul posto, da terra, stanno operando una decina di unità con cinque mezzi tra operatori del servizio antincendio boschivo dell’A.R.I.F.(agenzia regionale per le attività irrigue e forestali), vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri forestali e volontari. In arrivo da Pescara due fireboss, in arrivo da Roma invece un canadair.