Detenuto torturato nel carcere di Bari, in 12 a processo: tra loro agenti di polizia penitenziaria e infermieri

Secondo l’accusa, sei agenti della polizia penitenziaria avrebbero torturato un detenuto di 41 anni dopo che questi aveva dato fuoco a un materasso nella sua cella. Ai poliziotti non accusati di tortura la Procura contesta di non aver fermato e di non aver denunciato le violenze. Pure gli infermieri saranno processati per omessa denuncia

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Sanità Puglia, carenza di infermieri. Nursind: “Subito stabilizzazioni e prorogare contratti in scadenza”

“La pandemia ha rappresentato un momento di grave difficoltà per tutta la sanità italiana e ancor più per la sanità pugliese che, come noto, sconta una carenza di personale di tutti i profili. Tuttavia, il profilo sanitario maggiormente carente, che sconta le maggiori conseguenze del blocco prolungato del turnover, è proprio quello infermieristico. Le assunzioni straordinarie messe in atto in occasione della pandemia, hanno consentito il superamento delle difficoltà contingenti e, a emergenza terminata, hanno contribuito a mantenere un livello accettabile delle cure. Orbene, nonostante gli impegni dichiarati e sottoscritti con le OO.SS. da parte dell’Assessorato alla Salute, a tutt’oggi le procedure di stabilizzazione sono in grave ritardo in quasi tutte le aziende sanitarie, ad eccezione della ASL Foggia che proprio in data di ieri ha avviato la procedura di stabilizzazione del personale avente i requisiti. Purtroppo, molti contratti sono prossimi alla scadenza e la mancanza di quei lavoratori non potrà che avere un impatto negativo sulla tenuta complessiva del sistema”.

Inizia così la denuncia in una nota del coordinatore regionale di Nursind Puglia (il sindacato delle professioni infermieristiche), dott. Francesco Balducci. “Ma la problematica non riguarda solo il personale sanitario delle aziende pubbliche, anche molti dipendenti delle sanitaservice (ausiliari addetti alle pulizie) vedono i loro contratti in scadenza a breve termine e, anche in questo caso, la mancanza di questo personale impatterà negativamente sul sistema, peggiorando la qualità igienico sanitaria degli ambienti all’interno degli ospedali e delle strutture sanitarie in generale – ha aggiunto -. Considerato quanto sopra, per evitare il rischio di gravi disservizi, si chiede la stabilizzazione del personale avente diritto in tutte le aziende sanitarie della regione e la contestuale proroga di tutti i contratti in scadenza, compresi anche quelli delle sanità service. In difetto, nei prossimi giorni saranno messe in atto tutte le forme di protesta consentite”.

Rsa senza infermieri, Welfare Levante: “Attività va consentita anche nelle strutture in attesa degli accreditamenti”

“L’Assessore alla salute Rocco Palese adotti lo stesso provvedimento per gli infermieri in quiescenza così come ha fatto per i medici consentendo la loro attività anche nelle RSA ancora in attesa degli accreditamenti proprio a causa della carenza di infermieri”.

Inizia così il comunicato di Antonio Perruggini, presidente dell’Associazione di Categoria Welfare a Levante. “Allo stato è l’unica soluzione possibile salvo rivolgersi al mercato estero – spiega -. La possibilità di reclutamento di queste indispensabili professionalità senza che il relativo reddito sia fiscalmente imponibile e cumulativo con le pensioni già in essere rappresenta un concreto incentivo per le professioni sanitarie. Le oltre 500 RSA pugliesi proteggono la parte più fragile della popolazione e attendono da anni il riconoscimento di soggetto accreditato che sarebbe già avvenuto se non vi fosse stata la decisione della Regione Puglia del maggio 2020 che favorì l’esodo scriteriato degli infermieri dalle RSA con la prospettiva del posto fisso nel pubblico in chiaro stile zaloniano”.

“La carenza di personale infermieristico favorisce l’indebolimento dei sistemi di assistenza e non è tollerabile che le istituzioni restino insensibili al nostro grido di allarme lanciato da anni. La medesima lettura va data anche innanzi a episodi di maltrattamenti che se pur intollerabili e inescusabili sono causati anche della mancanza di attenzione da parte della Regione in ordine ai requisiti organizzativi delle strutture che vanno assolutamente osservati ma con l’istituzione che sostiene il settore senza dimenticarsene – conclude -. All’uopo la necessità di costituire un Dipartimento dedicato al settore socio sanitario che governi adeguatamente il settore è prioritaria così come la rivisitazione e il sostegno all’assistenza domiciliare ancora giacente sulle scrivanie nonostante il PNRR, ove gli infermieri sono fondamentali”.