Investito da un treno, muore l’artista salentino Uccio Show: aperta inchiesta per istigazione al suicidio

La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza sulla morte del 72enne Antonio Bitonti, artista conosciuto come Uccio Show, investito da un treno ieri sulla tratta delle Ferrovie Sud-Est che collega Montesano Salentino e Miggiano: traportato in gravi condizioni all’ospedale di Tricase, è morto poco dopo per le ferite riportate.

Ballerino, cabarettista e artista, Bitonti aveva partecipato a programmi come Italia’s Got Talent, Avanti un Altro, Caduta Libera. Sono stati gli uomini del 118 e i vigili del fuoco a estrarre l’uomo dalle lamiere. Il reato è ipotizzato a carico di ignoti, un atto dovuto per consentire ai carabinieri di svolgere tutti gli accertamenti del caso e capire se dietro la sua morte si nasconda qualcosa. 

Bari, investito in monopattino sulla pista ciclabile. La denuncia del consigliere: “L’automobilista non si è fermato”

“Sono stato investito. Mentre percorrevo la pista ciclabile di Corso Vittorio Emanuele in monopattino in direzione Teatro Margherita sono stato scaraventato a terra da un’auto che svoltava su via Andrea da Bari. Quello è un punto pericoloso in quanto è l’unico incrocio in cui non c’è un semaforo e in questi casi si applica la logica della precedenza che ci hanno insegnato alla scuola guida: io andavo dritto, lui non ha rispettato la destra. Punto”. Inizia così il racconto sui social di Stefano Franco, Consigliere del Municipio 3 di Bari. “Io ho frenato di colpo ma non sono riuscito ad evitare l’impatto e sono caduto per terra. Prontamente diversi passanti mi hanno soccorso aiutandomi ad alzare e mi hanno aiutato a recuperare la borsa da lavoro volata più in là e mi hanno chiesto se necessitassi soccorsi – spiega -. Fortunatamente non mi sono fatto niente e non ho sbattuto la testa e, a parte qualche raschio sulle mani, sull’abito e diverse ammaccature sul monopattino, non ho subito altri danni. La cosa che mi ha davvero fatto stare male è che l’automobilista non si sia fermato per niente; anzi, ha continuato in imperterrito la sua marcia anche abbastanza veloce”.

“Il problema sicurezza sulla strada è evidente e bisogna intervenire in qualche modo. Da un lato vediamo quotidianamente monopattini sfrecciare all’impazzata e spesso in contromano; dall’altro gli automobilisti devono ormai prendere consapevolezza che le nostre strade, soprattutto in centro cittadino, sono e saranno sempre più piene di mezzi a mobilità sostenibile: bisogna usare PRUDENZA. E le azioni di sensibilizzazione ed educazione sul nuovo codice della strada non saranno mai troppe – denuncia -. Ogni situazione insegna qualcosa: oggi ho avuto l’ennesima dimostrazione che la prevenzione è fondamentale anche su questi mezzi smart. Per sola fortuna non ho sbattuto la testa e non avevo il casco perché fa figo correre sul monopattino con i capelli al vento: mi è andata bene, ma sono subito andato ad un centro e, sebbene non obbligatorio, ho rimediato alla mia negligenza acquistando il casco omologato che da oggi farà parte della mia consueta routine. La persona che non si è fermata è un criminale: se avessi sbattuto la testa lui sarebbe stato reo di omissione di soccorso. Il codice della strada dice che in caso di sinistro c’è l’obbligo del rilascio delle proprie generalità. Spero davvero che non se ne sia accorto, altrimenti è davvero da essere preoccupati che persone così siano in giro nelle nostre strade. In ogni caso andrò a sporgere denuncia contro ignoti e, se dovessi avere un risarcimento per l’accaduto, lo devolverò completamente nell’acquisto di strumenti di sicurezza (caschi, ginocchiere, gomitiere…) da donare a qualche ente di volontariato che organizza corsi sulla sicurezza stradale”.