Bari, dal 22 aprile il cantiere per la riqualificazione di Piazza Moro: le modifiche alla circolazione e i divieti

È stata pubblicata questa mattina l’ordinanza con cui il direttore della ripartizione IVOP – settore Mobilità urbana e sostenibile – individua le misure necessarie per la regolamentazione temporanea della circolazione su piazza Moro al fine di consentire la realizzazione, a cura di RFI – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, del programma complessivo di interventi per la “Stazione Bari Centrale: Nuovo Hub per la riconnessione urbana e la mobilità sostenibile, nuovo parco urbano e rinnovamento delle aree esterne” – dei lavori di riqualificazione di piazza Aldo Moro, a partire da martedì 22 aprile

L’intervento trasformerà la piazza in uno spazio più vivibile e sicuro, migliorando la fruibilità dell’area urbana e l’accessibilità alla stazione di Bari Centrale, con nuovi spazi verdi, aree pedonali, arredi e illuminazione. L’importo dei lavori è pari a circa 5 milioni di euro, a valere su fondi PNRR.

La prima fase del cantiere, che andrà avanti fino a settembre 2025, si concentrerà nella zona a nord della rotatoria, sull’area compresa tra l’ultimo isolato di via Sparano, corso Italia, la fontana centrale, via De Cesare e via Niccolò dell’Arca (vedi piantina in allegato).

Di seguito i principali interventi previsti:

– il restyiling degli spazi verdi esistenti, attraverso un intervento conservativo per valorizzarne l’impianto primo- novecentesco tipico dei giardini all’italiana. Lungo i vialetti che attraversano le zone a verde i corpi illuminanti esistenti saranno sostituiti con altri di ultima generazione ed integrati nel sistema complessivo di illuminazione;

– la realizzazione “in quota” della pavimentazione della parte centrale della Piazza in ideale prosecuzione di Via Sparano, così da conservare l’idea di un percorso pedonale unitario che da Piazza Moro conduce fino al Corso Vittorio Emanuele;

– la riorganizzazione del sistema viario circostante lo spazio via Crisanzio – via De Cesare – via Niccolò dell’Arca;

– l’integrazione, lungo il prolungamento di Corso Italia che lambisce la Fontana monumentale, di un sistema per la sosta dei veicoli coerente con la sistemazione del trasporto pubblico in via di realizzazione per il BRT;

– l’ammodernamento del sistema di illuminazione della nuova Piazza mediante soluzioni tecnologiche a led che confermano le caratteristiche estetiche dei pali esistenti e così da migliorare l’illuminazione complessiva della Piazza;

– l’ installazione di nuovi arredi urbani e di nuovi chioschi integrati con il design della Piazza e adeguati al rilievo Storico culturale della zona, destinati ad ospitare le diverse funzioni già presenti nella zona (servizi, info point, ecc.);

– l’integrazione delle sistemazioni impiantistiche e dei sottoservizi, compresi gli impianti di irrigazione del verde e di collettamento delle acque pluviali.

Nel caso in cui durante l’esecuzione delle opere dovesse essere rinvenuta basolatura sottostante l’attuale piano viabile, il materiale rinvenuto sarà accatastato per essere successivamente reimpiegato nella sistemazione della rimanente parte della Piazza circostante la Fontana monumentale.

La seconda fase riguarderà tutta l’area sud fino al marciapiedi prospiciente il fabbricato viaggiatori, con termine a marzo 2026.

“Tra qualche giorno partiranno i lavori di una delle opere più importanti perviste per i prossimi anni nella città di Bari – spiega il sindaco -. È una riqualificazione fisica, quella che interesserà piazza Moro, che avrà però anche risvolti sociali perché oggi quell’area è oggetto di degrado e insicurezza. Si tratta del primo intervento di una più ampia riqualificazione che interesserà tutta l’area della Stazione centrale e che abbiamo progettato insieme a RFI. Da settimane gli uffici sono al lavoro per l’organizzazione del cantiere, che è stato suddiviso in fasi per impattare il meno possibile sulla vita della città e ridurre i disagi ai cittadini. Queste opere ci permetteranno, finalmente, di restituire dignità e decoro a una zona storica di Bari che oggi riveste un ruolo moderno e attrattivo rispetto alle migliaia di persone che ogni giorno arrivano in città attraverso la stazione centrale, che a sua volta, negli ultimi anni, è stata oggetto di diversi interventi di restyling diventando quindi più attrattiva”.

“Stiamo coordinando i lavori di un’opera strategica che cambierà il volto di una delle aree di accesso in città più importanti – commenta l’assessore alla Cura del territorio -. Il nostro obiettivo è quello di creare meno disagi possibili ai cittadini senza rinunciare alle realizzazioni previste, che renderanno più funzionale, moderna e bella Bari. Dietro ogni cantiere c’è lo studio di percorsi alternativi, l’adeguamento dei servizi e l’organizzazione dei piani di mobilità che influiscono sulla vita delle persone. In questa fase siamo impegnati su più fronti, con l’obiettivo di impattare il meno possibile sulla vita delle persona sapendo che queste opere servono a migliorare in maniera strutturale e duratura la vita della città”.

Di seguito il dispositivo del provvedimento:

1) Dal giorno 22.04.2025 al giorno 10.10.2025 sono istituiti i seguenti provvedimenti temporanei di circolazione:

a) L’istituzione del divieto di transito a tutti i veicoli, sui seguenti tratti stradali:

I) Piazza Aldo Moro, nel tratto stradale compreso tra il civ. 4 e il civ. 20;

II) Piazza Aldo Moro, nel tratto stradale compreso tra la rotatoria e il civ. 26

b) L’istituzione del divieto di fermata a tutti i veicoli, sui seguenti tratti stradali:

I) Piazza Aldo Moro su ambo i lati, nel tratto s compreso tra il civ. 4 e il civ. 20;

II) Piazza Aldo Moro su ambo i lati, nel tratto compreso tra la rotatoria e il civ. 26;

III) Piazza Aldo Moro nell’area compresa tra la rotatoria e i giardini a nord di essa, in prossimità dei chioschi tabacchi ed edicola;

IV) Piazza Aldo Moro, nel tratto compreso tra il civ. 26 e il civ. 22, sul lato ovest;

c) L’istituzione del divieto di fermata agli autobus su tutti i lati dei giardini a nord della rotatoria;

d) L’istituzione di una fermata bus temporanea, sul seguente tratto stradale:

I) via Raffale de Cesare, sul lato est, nel tratto stradale compreso tra il civ 16 ed il civ 18;

e) Inibizione degli attraversamenti pedonali esistenti sui seguenti tratti stradali:

I) Piazza Aldo Moro nel tratto compreso tra via Sparano e i giardini a nord della rotatoria

II) Piazza Aldo Moro nel tratto compreso tra i giardini a nord della rotatoria e la rotatoria

f) L’istituzione del restringimento di carreggiata sui seguenti tratti stradali:

I) Rotatoria di Piazza Aldo Moro, nell’arco di nord-est;

II) Piazza Aldo Moro, nel tratto stradale compreso tra il civ. 61 ed il civ. 53, sul lato ovest

g) L’obbligo di proseguire diritto su Piazza Aldo Moro verso via Niccolò dell’Arca a tutti i veicoli della corrente di traffico presente su Piazza Aldo Moro in corrispondenza del civ.22;

h) L’istituzione del limite massimo di velocità pari a trenta chilometri orari a tutti i veicoli in avvicinamento alle aree interessate dai lavori.

2) Dai divieti di cui al punto 1) sono esclusi:

I) i veicoli al servizio, ovvero di proprietà dell’impresa esecutrice dei lavori e sue subappaltatrici;

II) i veicoli delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e delle ambulanze durante l’espletamento di servizi d’istituto e di soccorso pubblico e d’emergenza;

III) i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie;

IV) i veicoli al servizio del cantiere edile di Piazza Aldo Moro civ. 4 (Hotel Leon D’Oro).

3) È istituita la deroga all’ordinanza sindacale n. 2322 del 20.3.1991, all’interno del perimetro individuato dalla stessa: via B. Regina – via B. Bari – via Capruzzi – via Oberdan – via Di Vagno – lungomare Nazario Sauro – lungomare A. Di Crollalanza – piazza IV Novembre – corso V. Emanuele, per i veicoli al servizio dell’impresa esecutrice dei lavori e sue subappaltatrici, con portata superiore ai 35 quintali.

L’ordinanza dispone inoltre che, in caso di restringimento temporaneo della carreggiata per il passaggio dei mezzi pesanti diretti nelle aree di cantiere, la circolazione venga regolata dalla presenza di almeno due movieri e che gli attraversamenti pedonali vengano inibiti attraverso l’apposizione di barriere invalicabili, con contestuale installazione di opportuna segnaletica e indicazione dei percorsi alternativi.

Nel corso del cantiere, spetterà alla direzione dei lavori vigilare sull’efficacia del piano di segnalamento temporaneo proposto nonché, a fine lavori, ripristinare a regola d’arte la segnaletica stradale di proprietà comunale coerentemente alla situazione preesistente: orizzontale e verticale.

L’ordinanza avrà efficacia con l’oscuramento della segnaletica stradale in contrasto con i provvedimenti prescritti e l’installazione della segnaletica stradale temporanea autorizzata.

Per l’intera durata dei lavori AMTAB S.p.A. dovrà sopprimere e riposizionare le fermate degli autobus urbani, nel rispetto dei requisiti minimi necessari ad effettuare le fermate in totale sicurezza e nel rispetto del Codice della Strada.

Anche i percorsi potranno variare a causa dei lavori, con deviazioni dovute a interdizioni veicolari su strade limitrofe, secondo le esigenze di servizio. In questa prima fase verranno soppresse due fermate denominate “Bari Centrale” e “De Cesare”, entrambe sostituite da una fermata provvisoria che sarà posizionata in via De Cesare, in prossimità dell’incrocio con via Crisanzio.

Rivoluzione a Bari, piazza Moro cambia look. Via ai lavori di pedonalizzazione: cantiere aperto dal 22 aprile

Il progetto di pedonalizzazione di Piazza Aldo Moro è pronto a partire. La data da cerchiare in rosso sul calendario è quella di martedì 22 aprile. I lavori di Rete Ferroviaria Italiana sono pronti a rivoluzionare uno dei luoghi più controversi della città di Bari.

Si partirà dalla parte compresa tra la fontana e via Sparano. Tutto rientra nel progetto complesso del Nodo Verde, piazza Moro potrebbe diventare off limits in parte alle auto in futuro. Il chiosco che ospita l’edicola sarà smantellato, mentre non ci saranno più alcuni posti auto, quelli sul lato sinistro della piazza.

Gli alberi saranno salvaguardati, mentre altri saranno piantumati. Resterà al momento il capolinea Amtab che in futuro sarà situato in via Capruzzi dove saranno conclusi i lavori per la realizzazione del Terminal Bus della città.

Si potrà accedere con l’auto solo per una sosta rapida per la stazione, ma si dirà presto addio anche alla pavimentazione in asfalto a ridosso della stessa stazione dove ora sostano i taxi. Si farà posto ad un unico spazio pedonale. Passerà invece da piazza Moro il servizio delle linee dei nuovi bus elettrici.

Lavori sul tetto senza protezioni, operaio di Monopoli precipita da 4 metri: ferito 51enne. Asportata la milza

Un operaio di 51 anni è rimasto ferito dopo essere precipitato questa mattina da un’altezza di quattro metri mentre era a lavoro sul tetto di un’attività di ristorazione, a Margherita di Savoia, nel nord Barese, senza protezioni.

La vittima, originaria di Monopoli, ha riportato diverse fratture, alle costole e a una clavicola, e gli è stata asportata la milza. Non è in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti i tecnici della prevenzione dello Spesal e le forze dell’ordine.

Valenzano, lavori previsti nella scuola Agazzi. Genitori preoccupati: “Progetto irregolare e rischio salute per i bimbi”

“I genitori preoccupati per le modalità con cui l’amministrazione comunale sta gestendo l’ampliamento della scuola dell’infanzia, con costruzione di un nuovo asilo nido sita nel plesso scolastico denominato Rosa Agazzi in Valenzano alla Via Cattaneo, intendono segnalare alle Autorità competenti possibili irregolarità nella conformità del progetto alle normative vigenti, nonché potenziali rischi per la sicurezza dei bambini e del personale scolastico”.

Inizia così la nota dei genitori dei piccoli alunni della scuola dell’infanzia Rosa Agazzi dell’Istituto Comprensivo Statale Papa Giovanni XXIII-Capozzi-Galilei di Valenzano. “L’intervento in oggetto, oltre a presentare evidenti criticità sotto il profilo urbanistico e normativo, verrà realizzato mentre l’attività didattica è ancora in corso, con un cantiere attivo all’interno della struttura – si legge nel documento a firma di Vito Caggianelli, membro del Consiglio di Istituto e della Giunta Esecutiva -. Questa situazione solleva dubbi non solo sulla regolarità dell’operazione, ma anche sulla tutela della sicurezza e del benessere dei minori che frequentano la scuola. In particolare, la scelta del lotto individuato per l’ampliamento appare in contrasto con le disposizioni nazionali e regionali in materia di spazi minimi per le scuole dell’infanzia e degli asili nido, giacché, il Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975, punto 2.1.2, stabilisce che per ogni sezione di scuola dell’infanzia debba essere garantita una superficie minima di 750 mq”.

“Poiché l’istituto ospita 4 sezioni, l’area necessaria risulta essere 3.000 mq. A ciò si aggiunge quanto previsto dalla Legge Regionale Puglia 10 luglio 2006, n. 19 e dal Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4, secondo cui gli asili nido devono essere realizzati su lotti con una superficie minima di 1.500 mq. Pertanto, complessivamente, il progetto avrebbe dovuto prevedere almeno 4.500 mq, mentre il lotto individuato misura solo 3.500 mq, con un deficit di 1.000 mq – i riporta la nota -. Ǫuesto deficit potrebbe compromettere la qualità degli spazi destinati ai bambini, riducendo le aree ludico-didattiche e limitando la funzionalità della struttura. Inoltre, la mancata osservanza degli standard minimi previsti potrebbe configurare una difformità urbanistica, a meno che l’amministrazione non abbia ottenuto specifiche deroghe”.

“Si richiede pertanto un’urgente verifica della conformità del progetto alle normative vigenti, accertando se il Comune abbia ottenuto eventuali autorizzazioni per derogare agli standard minimi e quali siano le motivazioni alla base di tali scelte – si legge ancora -. Un ulteriore motivo di forte preoccupazione è rappresentato dalla gestione del cantiere, che sarà attivato mentre la scuola è ancora frequentata dai bambini e dal personale scolastico, esponendo tutti a potenziali rischi legati alla sicurezza e alla salubrità degli ambienti. Inoltre, la stabilità strutturale dell’edificio esistente potrebbe essere compromessa da scavi, vibrazioni e utilizzo di macchinari pesanti, mentre la presenza di polveri, detriti e rumori intensi potrebbe incidere sulla qualità dell’aria e sull’ambiente didattico, creando un contesto poco salubre per i minori. L’amministrazione comunale al riguardo, nel progetto complessivo, non ha considerato alcuna soluzione alternativa, come la delocalizzazione temporanea delle attività didattiche o l’organizzazione di un piano di lavori meno invasivo per la quotidianità dei bambini, come l’inizio dei lavori coincidente con la fine dell’anno scolastico”.

“La scelta di avviare un intervento così complesso senza prima garantire un ambiente scolastico sicuro e conforme alle normative appare del tutto inopportuna, oltre a sollevare interrogativi sulla trasparenza e sulla pianificazione dell’intero progettò. Per queste ragioni, si richiede con la massima urgenza: un’indagine amministrativa per verificare la conformità del progetto ai parametri normativi vigenti, con particolare riferimento agli standard minimi di superficie per le scuole dell’infanzia e gli asili nido; un sopralluogo tecnico da parte delle Autorità competenti (Vigili del Fuoco, ASL, Ufficio Scolastico Regionale) per accertare le condizioni di sicurezza e l’adeguatezza delle misure adottate per proteggere i minori e il personale scolastico;  un chiarimento ufficiale da parte del Comune di Valenzano sulla gestione dell’intervento, sulle eventuali deroghe concesse e sulle misure previste per mitigare i disagi e i rischi per i bambini – aggiunge Caggianelli -. Pur riconoscendo la necessità di un asilo nido per il territorio, riteniamo che la sua realizzazione debba avvenire nel rigoroso rispetto delle normative vigenti, garantendo ai bambini spazi adeguati e sicuri”.

“La creazione di nuovi servizi è certamente un obiettivo importante, ma deve essere perseguito con una pianificazione attenta, basata su criteri di competenza e rispetto delle esigenze della comunità, evitando soluzioni approssimative che potrebbero compromettere la qualità dell’offerta educativa e il benessere dei minori – conclude -. Inoltre, è fondamentale che ogni intervento edilizio, soprattutto in ambito scolastico, venga realizzato garantendo il massimo livello di sicurezza e salubrità, evitando rischi strutturali e tutelando l’incolumità dei bambini, del personale scolastico e delle famiglie. La qualità degli ambienti scolastici, infatti, non può prescindere dall’adozione di misure idonee a preservare la salute e il benessere dei minori, assicurando loro spazi sani, confortevoli e conformi alle più rigorose prescrizioni igienico-sanitarie, anche durante i lavori di ampliamento o ristrutturazione dei locali scolastici. Per quanto sopra esposto, i sottoscritti confidano in un intervento tempestivo delle Autorità preposte al fine di garantire che i lavori vengano eseguiti nel pieno rispetto della normativa e della sicurezza dei minori”.

Tribunale di Bari, avviati i lavori di adeguamento per oltre 14 milioni di euro: cantiere aperto dalla Matarrese Spa

Sono iniziati i lavori per l’efficientamento energetico e l’adeguamento antincendio e degli impianti tecnologici del Tribunale di piazza De Nicola a Bari. Le opere per un totale di 14,3 milioni di euro (finanziati in parte dal Pnrr per l’edilizia giudiziaria e in parte dal ministero della Giustizia), sono realizzate dalla Matarrese Spa.

“In questo inizio d’anno la Matarrese Spa, che ha oggi 18 cantieri aperti in totale, ha avviato altri lavori – si legge in una nota del gruppo – per quasi 60 milioni di euro: dal risanamento di reti idriche al potenziamento di ferrovie, fino alla realizzazione o al restyling di edifici pubblici”.

In particolare, l’impresa barese ha avviato gli interventi di riqualificazione di 17 chilometri della rete idrica Aqp di Mola di Bari per un valore di oltre dieci milioni di euro.

In Puglia, infine, sono partiti anche i lavori per la costruzione di case di comunità e strutture socioassistenziali a Taviano, Taurisano e Squinzano mentre, fuori dalla nostra regione, sono stati avviati l’adeguamento sismico di una scuola di Fermo, nelle Marche, la ristrutturazione di complessi ospedalieri in Calabria, a Corigliano, Cosenza e Rogliano e la realizzazione di tre Case di Comunità in provincia di Benevento.

I dati di bilancio 2024 dell’impresa barese, appena approvati dal CdA, “evidenziano un valore della produzione di 28,6 milioni di euro (in crescita del 16%) e dinamiche positive per i principali indici economico-finanziari, tra i quali l’utile lordo di 1,4 milioni di euro e netto di 716mila euro (in crescita del 57% rispetto al 2023 e con proposta di destinarlo interamente a Riserve, confermando la volontà degli azionisti di continuare a patrimonializzare l’impresa), e per l’occupazione”.

Bari, palazzina evacuata in via De Deo: al via i lavori di messa in sicurezza. Psicosi in città dopo il crollo a Carrassi

Oggi prenderanno il via i lavori in via De Deo 83 dove nei giorni scorsi è stata evacuata una palazzina per problemi di sicurezza dopo il ritrovamento di tre pilastri ammalorati nel seminterrato. Il sindaco Leccese, a ridosso dell’evacuazione, ha firmato un’ordinanza che permette ai condomini entro 7 giorni di avviare gli interventi di messa in sicurezza e salvaguardare il palazzo.

“Abbiamo pianificato tutto con gli ingeneri e l’impresa per il consolidamento statico dell’interrato – le parole dell’amministratore di condominio riportate da La Repubblica -. E poi si salirà di mano in mano. Verranno puntellati tutti gli appartamenti fino al quinto piano. E dobbiamo completarlo entro 30 giorni. Il costo dei lavori oscilla fra i 30 e i 40mila euro”.

La palazzina risale almeno agli anni sessanta ed è abitata da nove famiglie, ma fanno parte del condominio anche due locali al piano strada. Le persone evacuate hanno trovato ospitalità a casa di parenti e amici, ad eccezione di una persona che, necessitando di assistenza medica, è stata presa in carico dal PIS del Welfare comunale. Tra loro c’è anche chi aveva acquistato solo un anno fa un appartamento.

Il 5 marzo scorso era crollata la palazzina di via De Amicis, già stata sgomberata e dichiarata inagibile da un anno, dove da poco erano stati avviati i lavori di manutenzione. Nel crollo era rimasta ferita in modo non grave Rosalia De Giosa, estratta viva dalle macerie dopo più di un giorno dal crollo.

E sarà una settimana questa decisiva anche per la zona situata al quartiere Carrassi. La zona in cui è avvenuto il crollo è ancora fortemente compromessa a causa della presenza del cumulo di macerie. Il tempo sta per scadere e se non provvedono i proprietari, sarà il Comune a eliminare “in danno” i detriti.

Sta di fatto che da quel giorno in città si è diffusa una sorta di psicosi e le segnalazioni alla ripartizione dell’Edilizia pericolante del Comune sono aumentate, sono circa oltre 80 nell’arco di 20 giorni. 

Crolla palazzo a Bari, lavori di demolizione oltre il 60%. La conferma dell’Arpa Puglia: “Polvere e aria senza amianto”

Continuano gli interventi di demolizione controllata sulle parti residuali della palazzina crollata in via De Amicis – via Pinto. Ad oggi i lavori sono oltre il 60% delle attività previste e andranno avanti anche nei prossimi giorni. Le attività del cantiere sono monitorate dai tecnici comunali sotto la direzione e il coordinamento della sicurezza dell’ing. Francesco Leo.

Sempre oggi è arrivata la nota di Arpa Puglia che conferma l’esito favorevole circa l’assenza di fibre di amianto nelle polveri areodisperse e certifica l’assenza del materiale anche nelle polveri depositate sulle superfici (balcone II piano abitazione privata v. De Amicis n. 2 Scala B, piazzale e cornicione finestra cortile interno ex scuola C. Del Prete).

È stata invece rilevata la presenza di materiali contenenti amianto (MCA) in un frammento di piccola pezzatura di materiale cementizio nei pressi della ex scuola Carlo Del Prete. A tal proposito il Comune ha già preallertato la ditta specializzata incaricata delle operazioni utili alla corretta gestione dei materiali, secondo le indicazioni fornite da Arpa Puglia.

Si ricorda che, proprio al fine di tutelare la salute pubblica nelle aree esterne delle zone circostanti l’edificio interessato dal crollo* con ordinanza sindacale del 12 marzo, il Comune ha disposto una serie di misure precauzionali quali il divieto di affaccio, l’obbligo di mantenere chiuse le finestre e di utilizzare idonei dispositivi di protezione (mascherine) sino a comunicazione di cessate attività.

A questo si aggiungono le disposizioni atte a tutelare i numerosi dipendenti comunali impegnati in loco, tra agenti della Polizia locale, tecnici della ripartizione IVOP e dipendenti del Municipio II.

Ombre sul “cantiere infinito”, caos in piazza: chianche “in faccia” tra Sindaco e opposizione

Polemiche a Palo del Colle. Al centro della discussione politica il cantiere infinito di piazza Santa Croce, dove è stata smontata nuovamente la pavimentazione che era già stata messa in opera. Nel video allegato i dettagli della vicenda, di seguito la nota del senatore FdI Filippo Melchiorre.

“Al Sindaco di Palo chiediamo di vigilare sulla corretta esecuzione di questo importante intervento di riqualificazione urbana finanziato con i fondi del Pnrr in un luogo significativo per la comunità, fulcro del centro storico della città, caratterizzato da preziose chianche bianche che vanno tutelate – le parole del senatore di Fratelli d’Italia, Filippo Melchiorre -. Un appello che rivolgo anche alla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio della Città metropolitana di Bari affinchè effettui tutte le verifiche di propria competenza.

Bari, scricchiolii prima del crollo: tre operai e famiglia con due bimbi salvi per miracolo. Dubbi sui lavori avviati

“Quello che è successo è che il palazzo è crollato dopo l’inizio dei lavori di ristrutturazione, il che fa pensare che questi lavori non siano stati fatti a regola d’arte. Ma questo lo vedranno i tecnici. C’è un nesso di causalità da verificare”. A dirlo è il dirigente del Comune di Bari, Davide Pellegrino.

“Da un punto di vista amministrativo la pratica è stata fatta regolarmente – aggiunge -. L’ordinanza del febbraio 2024 dava 7 giorni di tempo per puntellare e mettere sicurezza, il 29 febbraio era stato accertato che il palazzo era stato puntellato, recintato ed era stato inibito l’accesso alle persone. Ci sono state frizioni, non sappiamo se tra i condomini o tra il condominio e le ditte che avrebbero dovuto fare i lavori”.

Secondo quanto emerso, alcune persone sono salve per miracolo. Tra loro tre operai che erano al lavoro nel cantiere e una famiglia con due bambini. Il crollo è stato preceduto da alcuni scricchiolii che sono stati avvertiti da chi era dentro il palazzo. Tutto è stato confermato dalle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Si cerca ancora la 74enne dispersa Rosalia De Giosa, ancora sotto le macerie. Sul posto anche i figli.

La Procura di Bari ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di crollo colposo, al momento nei confronti di ignoti, dopo il cedimento del palazzo che si è verificato ieri sera tra via Pinto, via De Amicis e via De Robertis nel quartiere Carrassi. Nella serata di ieri la Scientifica della Polizia, intervenuta sul posto, ha raccolto i primi elementi con rilievi e fotografie che potranno essere utili per i successivi approfondimenti.

In giornata saranno ascoltati i primi testimoni e si comincerà ad acquisire la documentazione relativa alla situazione della palazzina, a partire dall’ordinanza di sgombero firmata il 24 febbraio dall’ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, mentre sono stati già acquisiti i filmati delle videocamere di sorveglianza comunali installate nella zona. Il cantiere era stato aperto dalla ditta Dell’Aera Costruzioni di Casamassima, a cui il condominio di via De Amicis aveva affidato lavori per 570mila euro.