Di seguito la nota del legale di Nicola Bellomo, centrocampista della Ssc Bari, dopo la pubblicazione delle parole del Ceo di Home Restaurant Hotel, Gaetano Campolo, avvenuta nei giorni scorsi.
“Spettabile REDAZIONE, ho ricevuto mandato dal sig. Nicola Bellomo di impugnare, contestare e, conseguentemente, ai sensi della normativa richiamata in oggetto, acchè provvediate alla immediata rettifica di talune sezioni che compongono la narrativa di un articolo edito sulla Vostra pagina internet il 07.03.25, dal titolo ‘Truffa delle Orecchiette: Gaetano Campolo Denuncia il Coinvolgimento del Bari Calcio e l’Inazione dei NAS’ con dichiarazioni rilasciate dal CEO della nota società Home Restaurant Hotel apprezzabili, per quel che riguarda la posizione del mio assistito, solo per il loro contenuto allusivo e diffamatorio, giacché sfornite del benché minimo supporto probatorio”
“Le considerazioni calunniose e diffamatorie che il sig. Campolo ha espresso con riguardo alla posizione del mio assistito rinvengono da una fotografia che ritrae la sig.ra Nunzia Caputo ed il predetto Nicola Bellomo, abbracciati nel locale occupato dalla prima. Detta fotografia compare anche sul sito della società di cui il sig. Campolo è il CEO (vedasi: https://www.homerestauranthotel.com/attualita/truffa-delle-orecchiette-gaetano-campolo-denuncia- il-coinvolgimento-del-bari-calcio-e-linazione-dei-nas/). Ebbene, da ciò il sig. Campolo ne ha inferito per una ipotizzata (e ripetiamo, non dimostrata) attività di sponsorizzazione che il sig. Bellomo Nicola (il cc.dd. testimonial) avrebbe consapevolmente prestato a beneficio della attività svolta dalla sig.ra Cutolo. E’ quindi necessario chiarire che il sig. Bellomo Nicola, nato nel Borgo Antico di Bari conosce la sig.ra “Nunzia” sin da quando era bambino; la foto in questione è viceversa inquadrabile nel normale rapporto di affetto umano tra persone che non solo hanno una conoscenza trentennale ma che, nel caso di specie, si innerva nella passione calcistica della sig.ra Nunzia verso il Bari Calcio e, per l’effetto, dei suoi calciatori; categoria questa alla quale, nell’attualità, appartiene il sig. Bellomo. E’ pertanto solo nei predetti ambiti (di affetto umano e tifo sportivo) che la fotografia in questione deve essere interpretata”.