Angela De Cosmo, la 35enne di Triggiano arrestata con l’accusa di aver portato via dal luogo del delitto la pistola di Raffaele Capriati, il 41enne ucciso la sera di Pasquetta a Torre a Mare, torna libera. Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della difesa che ha insistito per l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza.
Durante l’interrogatorio di garanzia, De Cosmo aveva dichiarato di non aver visto cadere l’arma dalla tasca della vittima, di non averla raccolta e di non averla portata via. La donna, amante della vittima, si trovava rinchiusa nel carcere di Trani dal 5 giugno. Secondo la Procura è “concreto e reale” il rischio che la pistola possa essere utilizzata per vendicare la morte di Lello Capriati. La 35enne era accusata di detenzione e porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico commessi con l’aggravante mafiosa. Quella sera si trovava in auto con la vittima. Una moto si è affiancata all’auto su cui Capriati e De Cosmo erano a bordo, una delle due persone in sella ha sparato e ucciso Lello Capriati. De Cosmo è rimasta illesa, ha percorso qualche metro, prima di fermarsi ad una fermata del bus. Qui c’erano due ragazze minorenni. “Sono scesa dall’auto e delle ragazze si sono fermate. Ho chiesto loro di aiutarmi”, ha aggiunto.
Le due hanno dato una versione differente dell’accaduto. “La donna ha aperto lo sportello, è scesa dalla macchina, molto agitata, si è seduta su una panchina e ha chiesto di aiutarla e di chiamare qualcuno – raccontano -. Continuava a ripeterlo in continuazione. Seduto nella macchina dal lato passeggero c’era un uomo riverso sul sedile che io credevo fosse svenuto. Abbiamo chiamato il 118 e nel frattempo ho visto che l’uomo non era svenuto ma era morto e l’ho detto ai soccorritori. Mentre spostavano quell’uomo sulla barella gli è caduta una pistola, non so dire che pistola fosse. Ricordo che aveva il manico marrone. La donna che era con lui l’ha raccolta, se l’è messa in tasca, si è rimessa in macchina ed è andata via”.