“Caro Luchino, provo a chiederti scusa anche per chi non lo ha mai fatto. Per chi ti ha deriso, tante, troppe volte. Per chi ti ha raggirato, schernito. Per chi ti ha umiliato, fino a legarti ad un palo, in balia delle risate collettive o dell’indifferenza più totale. Reato prescritto, abbiamo letto di recente. Ma non si è prescritta la sofferenza, la ferita. Quella no”. Inizia così il post pubblicato sui social da Giovanna Bruno, sindaco di Andria, dopo la scomparsa di Luca Di Schiena, meglio conosciuto come “Luchino”. Una persona fragile, spesso derisa e vittima dei bulli. Nel 2015 fu legato ad un palo con del nastro adesivo, deriso e fotografato. Le foto in poco tempo fecero il giro del web, i 5 ragazzi coinvolti qualche mese fa sono stati tutti prosciolti per prescrizione del reato.
“Ti chiedo scusa per chi ti ha allontanato, invece che accoglierti. Per chi ti ha giudicato, invece che parlarti. Ascoltarti. E tu, nonostante tutto, ben oltre le tue fragilità, hai provato a permeare il tessuto umano di questa Città, fino a diventarne quasi un simbolo, o comunque un “personaggio”. Conosciuto più o meno a tutti, senza dare mai fastidio a nessuno. Provo a chiederti scusa anche per chi oggi ti ha fotografato da defunto, facendo girare la tua immagine. Che senso ha? Che gusto c’è? È rispetto questo? Chiedo: è rispetto?! Fatela finita una buona volta. Facciamola finita. Ma dov’è l’umanità? Dove? Quando cesserà questa barbarie quotidiana? Ti chiedo scusa, Luchino, anche per chi non ritiene di doverlo fare. La terra ti sia lieve, finalmente. Un abbraccio alla famiglia”, ha aggiunto il primo cittadino.