Baby escort a Bari, ascoltata la “mamma coraggio”. Presunta vittima non si presenta in aula

La “mamma coraggio”, da cui è partita l’indagine che ha scoperto il giro di prostituzione minorile a Bari è stata ascoltata in aula come testimone nel processo in cui sono coinvolte Marilena Lopez, Federica Devito ed Elisabetta Manzari.

Le tre sono accusate di aver “indotto, favorito, sfruttato e gestito la prostituzione delle minorenni traendone un vantaggio economico dalla ripartizione degli ingenti guadagni derivati dalle prestazioni sessuali offerte a pagamento ad una pluralità di clienti”.

La donna è mamma di una delle tre minorenni finite nel giro in cui sono coinvolti clienti facoltosi, disposti a tutto per occasioni di sesso a pagamento con ragazzine poco più che adolescenti.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Lopez e Devito avrebbero organizzato gli incontri delle giovani con i clienti, mentre Manzari si sarebbe occupata degli aspetti logistici, accompagnando le ragazze sui luoghi degli incontri e rispondere alle telefonate.

Ieri era prevista anche la testimonianza di una delle presunte vittime che, però, non si è presentata. I giudici hanno quindi disposto l’accompagnamento coattivo per la prossima udienza del 15 maggio.

Morte mamma e figlia incinta a Trani, domani i funerali di Rosa e Margherita: proclamato lutto cittadino a Bisceglie

Si svolgeranno domani pomeriggio, sabato 12 aprile alle ore 15, nella basilica di San Giuseppe a Bisceglie i funerali di Rosa Mastrototaro di 63 anni e di sua figlia, Margherita Di Liddo di 32 anni e incinta al settimo mese, tragicamente scomparse nell’incidente avvenuto una settimana fa sulla provinciale 13 all’altezza di Trani.

I corpi nelle scorse ore sono stati restituiti alla famiglia dopo le autopsie. Il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano,  ha proclamato per l’occasione il lutto cittadino. Disposte l’esposizione delle bandiere a mezz’asta nelle sedi comunali, la sospensione delle attività lavorative dalle 15 e fino al termine della celebrazione esequiale e il divieto di attività ludiche. 

La Procura di Trani ha iscritto nel registro degli indagati l’uomo alla guida della Mazda. Si tratta di un 65enne che risponde di omicidio stradale e interruzione colposa di gravidanza.

Tragedia a Trani, morte mamma e figlia incinta: 65enne indagato per omicidio stradale. Disposta l’autopsia

Un 65enne è indagato per omicidio stradale e interruzione colposa di gravidanza dopo l’incidente avvenuto la sera di venerdì scorso sulla provinciale 13 a Trani, tra Andria e Bisceglie, in cui sono morte la 63enne Rosa Mastrotatoro e sua figlia di 32 anni, Margherita Di Liddo, al settimo mese di gravidanza.

L’uomo, rimasto ferito, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Trani che ha disposto l’autopsia sulle vittime. L’incarico, con ogni probabilità, sarà conferito mercoledì prossimo.

Nello schianto è rimasto ferito anche Natale Di Liddo, marito e padre delle donne. L’uomo si trova in ospedale e non sarebbe in pericolo di vita. Al momento si ipotizza che l’auto guidata dal 65enne, che procedeva da Bisceglie verso Andria, avrebbe invaso la corsia opposta travolgendo l’auto con a bordo le vittime.

Lasciato solo nella mer**, il disagio di Franco dura da anni: la morte della mamma è solo una scusa

Torniamo ad occuparci della storia di Franco dopo la pubblicazione del primo servizio che ha suscitato parecchio clamore per le immagini mostrate.  Lo ricordiamo, Franco abita nel centro storico di Mola, con nostro rammarico siamo andati da lui nel giorno del funerale della sua mamma a cui era legatissimo. Viveva con lei in casa.

Franco non è solo, ha una sorella e ha altri parenti. Nonostante questo vive in condizioni pietose da diverso tempo. Una situazione ben nota anche ai servizi sociali di Mola, almeno da luglio scorso.

Una situazione di degrado totale, non è tollerabile che oggi una persona possa vivere in queste condizioni. Considerando anche una famiglia alle spalle e le possibilità di aiutarlo da parte delle Istituzioni, nonostante i problemi legati alla legge e alla burocrazia.

Vi mostriamo una foto che risale ad aprile 2024, quando la mamma era ancora in vita e le condizioni dell’abitazione erano praticamente le stesse. Presto ascolteremo la versione dei fatti del cognato che intervisteremo dopo i primi momenti di tensione, così come cercheremo di capire come hanno agito i servizi sociali e le Istituzioni. Anche il Sindaco di Mola si è fatto avanti. Ci sono tanti punti oscuri sulla vicenda. Nel video allegato gli aggiornamenti di questa triste storia.

Rubata l’auto a una mamma sola. L’appello agli “amici di Japigia”: “Ho due bimbe. È un disastro”

A volte è davvero difficile mantenere la calma. Per la rubrica “Povero a chi capita” vi raccontiamo la storia di Ilaria, mamma sola di 26 anni con due figlie di 6 e 3 anni. Sta svolgendo un corso per diventare OSS in via Caldarola e proprio lì la sua Grande Punto grigia, targata EW570YZ, è stata rubata.

L’auto è fondamentale per tutti gli spostamenti. Ilaria la usa per seguire il corso, per tutti gli spostamenti e per accompagnare le piccole a scuola. Il Gps ha segnalato un indirizzo, Ilaria si è recata sul posto, ma della vettura senza traccia.

Nonostante il triste furto subito, mamma Ilaria non si arrende. Ha la sensazione che l’auto sia ancora nei paraggi e per questo ha diffuso anche un appello su Facebook. Nel video allegato tutti i dettagli della vicenda.

Bari, mamma ladra commette due furti con le figlie: bimbe di 6 e 9 anni affidate ai servizi sociali

Il Tribunale per i Minorenni di Bari ha affidato due bambine, di 6 e 9 anni, ai servizi sociali, sottraendole alla mamma che le avrebbe coinvolti in almeno due furti.

Tutto ha inizio nel 2019. Dopo un periodo di convivenza, i genitori delle piccole si separano al culmine di una relazione conflittuale. Proprio nel 2019 avviene il primo furto, quando la più piccola delle due aveva solo 9 mesi e la più grande poco più di tre anni.

Il secondo furto è avvenuto invece ad ottobre scorso. Da qui la decisione del Tribunale per i Minorenni di Bari riservandosi di valutare la capacità genitoriale della mamma.

Mamma e figlio autistico sfrattati a Taranto, c’è lo sgombero: “Presi in giro non so dove andremo”

È stato eseguito ieri lo sfratto dall’appartamento di Taranto in cui risiedevano di Adriana Parisi e del figlio autistico Saverio, di 34 anni, dopo la vendita della casa all’asta in quanto la donna e suo marito (che si sono separati nel 2016), non sono più riusciti a pagare le rate del mutuo.

Adriana aveva presentato nuove offerte economiche per l’acquisto o semplice affitto dell’immobile, e chiesto quanto meno di differire lo sgombero per consentire al figlio ad abituarsi gradualmente alla nuova destinazione, considerando che i cambiamenti improvvisi potrebbero provocargli stress emotivo. Ieri mattina, dopo il rinvio ottenuto lo scorso mese, è avvenuto lo sgombero esecutivo dell’immobile.

Non è bastata la raccolta fondi avviata dal Comitato spontaneo #iostoconSaverio. “Questa – ha dichiarato Adriana Parisi – è l’epilogo di 3 anni di battaglie. Avevo chiesto 24 ore di tempo per spostarmi con Saverio e svuotare casa e sistemarmi in un B&B che avrei dovuto visionare per valutare se risultava idoneo. Mi hanno presa in giro, mi hanno detto di mandare via la stampa e togliere qualcosa per far vedere la buona volontà, assicurandomi che avrei anche potuto restare qui con Saverio per la notte. Questa è stata l’ennesima bufala”.

“I servizi sociali – ha aggiunto la donna – hanno trovato un posto che probabilmente sarà pronto tra un paio di mesi, poi sono andati via. E sono stata costretta a sgombrare casa alla meno peggio. Non vi fidate, anche se c’è un ragazzo disabile non importa a nessuno. Dove andrò? Non lo saprà nessuno”.