Evade dai domiciliari, trovato per strada con una pistola carica e taglierino: arrestato 64enne di Manduria

Un 64enne di Manduria (Taranto), evaso dagli arresti domiciliari, è stato trovato per strada dalla polizia con una pistola semiautomatica munita di caricatore, 5 cartucce e colpo in canna, altri due caricatori per la stessa arma con 7 colpi ciascuno, un taglierino e oltre 6mila euro in contanti.

L’uomo è stato arrestato per i reati di evasione, porto illegale di armi e munizioni e porto di arma od oggetti atti ad offendere. Gli agenti del commissariato di Manduria, dopo aver accertato l’assenza ingiustificata dalla sua abitazione, hanno avviato le ricerche rintracciando il 64enne nelle immediate vicinanze di una carrozzeria.

L’uomo ha messo una mano nella tasca dei pantaloni come per prendere qualcosa, ma è stato subito immobilizzato. I poliziotti hanno sequestrato la pistola, le munizioni, il taglierino e la somma di denaro. Il 64enne è stato quindi accompagnato al carcere di Taranto in attesa dell’udienza di convalida.

Tragedie stradali, la Puglia piange 5 giovani vittime: oggi l’ultimo saluto a Fabiana, Paolo, Anita, Giorgia e Giovanni

Una giornata triste per la Puglia intera. Si sono tenuti questo pomeriggio, nella chiesa Madre di Turi, i funerali di Fabiana Chiarappa, la 32enne soccorritrice del 118 e rugbista, morta in un incidente stradale la sera del 2 aprile scorso sulla strada che collega Turi e Putignano. Presenti in chiesa, oltre i familiari, anche i rugbisti compagni di squadra e i colleghi soccorritori del 118, arrivati anche dai paesi del circondario.

Sempre nel pomeriggio, nella chiesa di San Giovanni Bosco a Manduria, è stato invece dato l’ultimo saluto a Paolo Marangi e Anita Di Coste, la giovanissima coppia di fidanzati, rispettivamente di 19 e 16 anni, deceduta nel tragico incidente stradale avvenuto sulla strada provinciale 110 tra Lizzano e Faggiano, nella notte tra sabato e domenica.

Poco dopo, nella chiesa della Santissima Trinità a Torricella, si sono tenute le esequie dell’altra coppia di fidanzati deceduti, Giorgia Narducci di 16 anni e Giovanni Massaro di 22. Sava, Manduria e Torricella hanno proclamato il lutto cittadino.

Morti 4 giovanissimi nel Tarantino, oggi i funerali. Sava, Manduria e Torricella sotto choc: proclamato lutto cittadino

Erano fidanzati Giovanni Massaro, di 22 anni, che era alla guida dell’auto, e Giorgia Narducci di 16 anni, entrambi di Torricella; così come Paolo Marangi (figlio di un caposquadra dello stabilimento ex Ilva di Taranto), originario di Sava, che allo scoccare della mezzanotte aveva brindato con gli amici al suo 19esimo compleanno (era nato il 6 aprile 2006), era fidanzato con la 16enne Anita Di Coste, di Manduria.

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Caos a Manduria per il Primitivo in onore di Jannik Sinner: sequestrate le 73 bottiglie. Ispezione nelle Cantine

Il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari ha sequestrato le 73 bottiglie di Primitivo di Manduria “Rosso Jannik”, prodotto e imbottigliato dalle vinerie Baldari in edizione speciale e limitata, non vendibile, in onore del tennista italiano. Il sindaco Gregorio Pecoraro ha inviato al collega di Sesto, Thomas Summerer, comune della Provincia autonoma di Bolzano dove risiede la famiglia del campione azzurro, 73 bottiglie, tante quante le vittorie ottenute fin qui dall’atleta. Nella parte centrale dell’etichetta, rigorosamente di color arancione per identificare Sinner, è presente il volto stilizzato del tennista. Ma il caso continua a far discutere, si vuole verificare il reale contenuto e s’indaga sull’ipotesi di contraffazione.

È stata già condotta un’ispezione alle Cantine Produttori Vini Manduria che avrebbero imbottigliato il vino per Sinner, ma potrebbe provenire da un’altra realtà vitivinicola. Tutto è partito dalla presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria Doc e Docg, Novella Pastorelli, che ha dichiarato che il “consorzio non può considerare e riconoscere come autentiche le bottiglie perché sprovviste del contrassegno di Stato” e per questo ha segnalato un possibile uso fraudolento del nome della Denominazione, oltre che un danno all’immagine del Consorzio e delle tre filiere che si prodigano per produrlo rispettando il disciplinare della produzione e della commercializzazione. “Ci siamo attivati affinché Jannik possa avere l’autentico Primitivo di Manduria Doc e Docg”, ha assicurato Pastorelli. Il consorzio di tutela ha evidenziato che “la normativa vigente prevede l’obbligo dell’apposizione della fascetta di Stato sulle bottiglie di Primitivo di Manduria, una condizione indispensabile per garantire l’autenticità e la tracciabilità dei vini Doc e Docg”.

Polemica a Manduria per il Primitivo in onore di Jannik Sinner: “Bottiglie prodotte dall’azienda dell’assessore”

“Che l’attuale Amministrazione sia incapace di gestire il territorio ed il suo stesso ruolo era ormai cosa risaputa ed acclarata, ma che avesse l’ardire di gettarsi addirittura in pratiche potenzialmente scorrette e con risvolti addirittura penalmente rilevanti non lo immaginavamo neppure noi. Partiamo dai fatti, l’Amministrazione Pecoraro decide di omaggiare il comune di residenza del campione di tennis Jannik Sinner con delle bottiglie del nostro prodotto più conosciuto al mondo il Primitivo di Manduria. Sin qui tutto bene, si potrebbe pensare, se non fosse che le bottiglie sono prodotte dalla azienda di proprietà dell’assessore all’Agricoltura ed Attività Produttive, già cosa a nostro parere fuori luogo e disturbante poiché potenzialmente incompatibile ma – ed è questa la cosa assurda – dalle foto riportate con la notizia, nessuna di esse sembra avere fascetta obbligatoria che deve contrassegnare le bottiglie DOC e DOCG del nostro pregiato prodotto, come previsto dalla normativa e dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. Che un imprenditore vitivinicolo possa non conoscere questa normativa già appare incredibile, ma che a non conoscerla sia l’assessore stesso all’Agricoltura è davvero qualcosa che dovrebbe far riflettere su che soggetti politici abbiano in mano le sorti del nostro territorio”.

Inizia così la nota di Progressisti, Manduria Migliore e Federcivica in merito alle 73 bottiglie “Rosso Jannik” di Primitivo di Manduria prodotto e imbottigliato dalle vinerie Baldari in edizione speciale e limitata, non vendibile, in onore del tennista italiano. Il sindaco Gregorio Pecoraro ha inviato al collega di Sesto, Thomas Summerer, comune della Provincia autonoma di Bolzano dove risiede la famiglia del campione azzurro, 73 bottiglie, tante quante le vittorie ottenute fin qui dall’atleta. Nella parte centrale dell’etichetta, rigorosamente di color arancione per identificare Sinner, è presente il volto stilizzato del tennista. Ma a Manduria è scoppiata la polemica.

“Oltre a ciò si pensi che nessun altro membro della maggioranza o della stessa giunta si è avveduto del problema per evitare che l’amministrazione facesse l’ennesima pessima figura e non solo. Fortunatamente il nostro rappresentante in Consiglio comunale, il consigliere Domenico Sammarco ha già richiesto ufficialmente riscontri a chi di competenza per evitare che questa ennesima azione dell’Amministrazione Pecoraro, possa incidere negativamente sui cittadini, con richieste di danni per l’utilizzo pubblico di merci non immettibili sul mercato e in eventuale violazione dei diritti di immagine del campione del tennis – si legge nella nota -. L’incredibile sequela di atti incompetenti, pressapochisti e materialmente dannosi per questa povera città crediamo che ora sia davvero giunta al culmine. Crediamo sia davvero il minimo che pervengano immediatamente le scuse dell’amministrazione a tutti i produttori vitivinicoli locali e ai cittadini manduriani ingiustamente danneggiati da questa iniziativa, unitamente alle dimissioni dell’assessore Rossetti e dell’assessore Baldari”.

Un primitivo per celebrare Sinner, a Manduria prodotte 73 bottiglie “Rosso Jannik”: una per ogni vittoria del 2024

“Rosso Jannik”, questo è il nome scelto del primitivo di Manduria prodotto e imbottigliato dalle vinerie Baldari in edizione speciale e limitata, non vendibile, in onore del tennista italiano. Il sindaco Gregorio Pecoraro ha inviato al collega di Sesto, Thomas Summerer, comune della Provincia autonoma di Bolzano dove risiede la famiglia del campione azzurro, 73 bottiglie, tante quante le vittorie ottenute fin qui dall’atleta.

Tutto nasce dall’idea dello showman Gianni Ippoliti. Nella parte centrale dell’etichetta, rigorosamente di color arancione per identificare Sinner, è presente il volto stilizzato del tennista.

Omicidio a Manduria, Natale Bahtijari ucciso e gettato in una scarpata: un ergastolo e 3 condanne – I NOMI

La corte d’assise di Taranto (presidente Filippo Di Todaro, a latere Loredana Galasso e sei giudici popolari) ha condannato quattro imputati, tre dei quali accusati di omicidio volontario, nel processo per la morte di Natale Naser Bahtijari, il 21enne nato a Campi Salentina, di etnia rom, ucciso la notte tra il 22 e il 23 febbraio 2023 a Manduria e gettato sotto un cavalcavia della via vecchia comunale che conduce ad Oria (Brindisi). Il movente sarebbe da ricondurre a un regolamento di conti legato allo spaccio di droga.

Ergastolo per Vincenzo Antonio D’Amicis, 27 anni di reclusione per Simone Dinoi e 25 anni per Domenico D’Oria Palma. I tre rispondono di concorso in omicidio pluriaggravato dai motivi futili, dall’avere agito con crudeltà e dal metodo mafioso; di tentata distruzione e/o soppressione di cadavere; di concorso in porto in luogo pubblico di armi da punta e da taglio; di detenzione illegale e ricettazione di arma e relativo munizionamento. Dieci anni di carcere sono stati inflitti al nonno di D’Amicis, Vincenzo Stranieri, ex boss della Sacra corona unita, soprannominato “stellina”, accusato (assieme al nipote) della rapina dell’auto con la quale Bahtjari si era recato a Manduria.

Secondo l’accusa, avrebbe raggiunto la vettura Fiat 500 con a bordo le due ragazze che accompagnarono la vittima, costringendole a lasciare il mezzo e a consegnare loro le chiavi, con frasi minacciose (“scendete dalla macchina o vi sparo in testa”). A D’Amicis e Dinoi è contestato inoltre l’acquisto e la detenzione di sostanza stupefacente e al primo anche il furto aggravato. Il pm Milto Stefano De Nozza della Dda di Lecce aveva chiesto la condanna all’ergastolo per Vincenzo Antonio D’Amicis, 28 anni di reclusione per Simone Dinoi, 26 anni per Domenico D’Oria Palma e 12 anni per Vincenzo Stranieri.

Era stato già condannato a 4 anni di reclusione con rito abbreviato il fratello della vittima, Suad Bahtijari, accusato di aver ceduto 100 grammi di cocaina ai principali imputati. Aveva invece patteggiato un anno e quattro mesi di reclusione con pena sospesa il titolare del pub di Manduria accusato di favoreggiamento perché, secondo l’accusa, avrebbe disattivato l’impianto di videosorveglianza dell’attività e ripulito con la candeggina le tracce di sangue lasciate dalla vittima all’interno del locale dopo il pestaggio.