Donazioni alla Caritas e volontariato, Lerario si pente e ottiene lo sconto della pena. I giudici: “Prova vergogna”

Mario Lerario, l’ex numero uno della Protezione Civile regionale condannato per corruzione, si è pentito. Cosa si nasconde dietro alla decisione dei giudici della terza sezione penale della Corte d’Appello di Bari di ridurre la condanna da 5 anni e 4 mesi a 4 anni e 4 mesi per le tangenti negli appalti della Protezione Civile? Lerario negli ultimi mesi ha deciso di effettuare alcune donazioni in favore della Caritas della diocesi di Bari Bitonto e ha annunciato di essere disposto a fare volontariato.

“Deve darsi atto che al di là dell’assenza di qualsivoglia dubbio in merito alla dazione delle somme di denaro, che risulta documentata e che è stata ammessa da entrambi gli imputati i difensori hanno rinunciato a una serie di complesse eccezioni procedurali, oltre che a profili di merito e di riqualificazione del fatto, e così facendo hanno consentito una ben più agevole e tempestiva definizione del giudizio – si legge nelle carte -. Non può non prendersi atto del contegno ulteriormente collaborativo degli imputati, i quali si sono fatti carico di eseguire dei bonifici in denaro in favore di associazioni onlus, hanno criticamente rivisto la loro precedente condotta di vita, dichiarandosi pentiti e vergognandosi per quanto posto in essere, e disponibili a svolgere attività di volontariato, come documentato. Trattasi di comportamento virtuoso che va apprezzato e gratificato attraverso la rimodulazione del trattamento sanzionatorio”.

Corruzione in Puglia, tangenti su appalti della Regione: la Procura chiede 6 anni per Lerario

Sei anni per Mario Lerario. È stato chiesto dalla Procura di Bari nei confronti dell’ex capo della Protezione Civile. L’accusa è di corruzione per le tangenti ricevute in cambio di appalti. Nei guai anche l’imprenditore Luca Leccese al quale sono stati chiesti 4 anni. Entrambi hanno chiesto il rito abbreviato. Ricordiamo che i fatti iniziano nel dicembre 2021, quando Lerario, Mottola e Leccese, furono arrestati per due tangenti che gli imprenditori consegnarono all’ex capo della Protezione Civile.