Bari, grosso tumore maligno al torace: 57enne operato e salvato al Mater Dei Hospital

Un uomo di 57 anni affetto da un voluminoso tumore maligno della parete toracica infiltrante il polmone destro è stato operato a Bari, dall’ equipe dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Toracica del Mater Dei Hospital, diretta dal dott. Rocco Leggieri.

Il paziente da alcuni mesi notava un progressivo peggioramento delle sue condizioni respiratorie (affanno ai minimi sforzi, gonfiore e dolore al fianco destro). Si sottopone ad accertamenti e indagini radiologiche che rivelano la presenza di una massa tumorale della gabbia toracica infiltrante il polmone destro sottostante, e dalla biopsia la conferma della diagnosi di sarcoma invasivo, tra i peggiori tumori maligni del torace.

Dopo aver consultato diversi oncologi e chirurghi in giro per l’ Italia, e iniziato un trattamento chemio-radioterapico senza ottenere il miglioramento sperato, il paziente approda a Bari per consultare il dott. Leggieri il quale, dopo attenta valutazione collegiale in un team multidisciplinare costituito da oncologi, radiologi, pneumologi, anestesisti-rianimatori e cardiologi, ha proposto l’intervento chirurgico.

Bari, 52enne operato da sveglio alla Mater Dei: intervento riuscito

Operato da sveglio con successo, il paziente, 52 anni, presentava una neoformazione cerebrale con lesione espansiva in area critica definita eloquente. L’emisfero cerebrale sinistro viene definito emisfero dominante, poiché ci sono alcune aree deputate per esempio al linguaggio.

Per questo, operare il paziente da sveglio – spiega il dott. Mario Napolitano, responsabile della neurochirurgia del Mater Dei Hospital – è stato necessario poiché bisognava verificare che durante l’intervento il paziente non avesse disturbi del linguaggio.

Bari, l’esito del tampone non arriva e muore dopo 8 ore in pronto soccorso: indagati 5 medici della Mater Dei

Si è tenuta ieri l’udienza del processo che vede coinvolti 5 medici della clinica Mater Dei, accusati della morte del 55enne barese Giuseppe Pupillo, deceduto il 5 ottobre 2021 per una dissezione aortica. All’uomo, dopo aver effettuato un elettrocardiogramma in farmacia, fu detto subito di recarsi in ospedale per un ricovero urgente visto l’esito preoccupante. A causa dell’emergenza legata alla pandemia, i parenti furono allontanati e l’uomo si sottopose al tampone Covid.

“Al momento del Triage veniva consegnato sia l’elettrocardiogramma effettuato poco prima, sia il risultato di alcune analisi che mio fratello aveva effettuato – il racconto della sorella -. L’indomani mattina, ossia il 05 ottobre 2021, alle 08 circa, ricevevo una telefonata da mio fratello il quale mi riferiva di essere stanco, che era rimasto sulla sedia della sala d’attesa sino alle 2 della notte, in quanto era stato ammesso in reparto solo dopo che era arrivato l’esito del tampone effettuato al momento del Triage. Ben otto ore in attesa su una sedia in sala d’attesa per avere l’esito di un tampone che si ottiene nel giro di 15-20 minuti”.

Il 55enne viene poi trasferito d’urgenza in Terapia Intensiva e qui muore. “Immediatamente giunti sul posto, il dirigente sanitario ci riferiva che il decesso era avvenuto per una diagnosticata dissezione aortica, lasciandoci increduli e sgomenti – il racconto della sorella riportato da L’Edicola del Sud -. Non sappiamo se la dissezione sia stata correttamente diagnosticata, o se si sia trattato di un infarto non riconosciuto prontamente. Non spetta a noi accertarlo: di certo se non vi fosse stato l’incredibile ritardo nell’ammissione in reparto (otto ore per l’esito di un tampone in un paziente con inequivocabili sintomi di sofferenza cardiaca sono una vera e propria omissione) la situazione non sarebbe degenerata, come poi è avvenuto, con il decesso del mio povero fratello”.

Ieri il legale dei due familiari della vittima ha ottenuto la citazione come responsabili civili della Mater Dei e del gruppo CBH. Indagati il medico del pronto soccorso, il medico di turno in terapia intensiva cardiologica, il cardiologo responsabile dell’Unità operativa di Aritmologia ed Elettrofisiologia cardiaca, e il primario del reparto di Cardiologi