Maternità surrogata, a Bari i nonni vogliono cancellare l’ex nuora dall’atto di nascita: ricorso respinto

Due donne si sposano a New York e, tramite il ricorso alla maternità surrogata vietata in Italia, riescono ad avere una figlia. Le due poi si separano e i genitori della mamma genetica hanno presentato un ricorso per far cancellare dall’atto di nascita della minore, presente negli archivi del Comune di Bari, il nominativo della mamma intenzionale.

La Corte di Cassazione ha però dichiarato inammissibile il ricorso per carenza di un interesse concreto ad agire. “Nel caso di specie è stato messo in discussione il legame di filiazione – giuridicamente riconosciuto attraverso la trascrizione dell’atto di nascita estero nei registri dello Stato Civile del Comune di Bari – tra la bambina e la genitrice di intenzione, la quale, sebbene non abbia alcun rapporto genetico e/o biologico con la piccola, ha condiviso con l’altra mamma il progetto di genitorialità – spiega l’avvocato della donna -. Ma la posizione del figlio non deve subire conseguenze pregiudizievoli derivanti dalle condotte e dalle decisioni degli adulti. Non v’è dubbio che il bambino nato all’estero da pratiche alternative debba essere tutelato da una piena genitorialità, quale principio di rilevanza costituzionale primaria dell’interesse superiore del minore, che si sostanzia nel preservare il legame che unisce il figlio a coloro i quali hanno assunto nei suoi confronti la responsabilità genitoriale sin dalla sua nascita”.