Sanità, il report di Gimbe: in Puglia il 37% dei medici di base supera il massimale di 1500 assistiti

Il 35% dei medici di medicina generale (Mmg) in Puglia supera il massimale dei 1.500 assistiti contro una media nazionale del 51,7%. Lo indica il rapporto della Fondazione Gimbe sui medici di base elaborato con i dati Sisac (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati).

Dal report emerge che in Puglia il numero medio di assistiti è di 1.325 (medica nazionale 1.374). Secondo la stima Gimbe, che ha tenuto in considerazione il rapporto ottimale pari a 1 Mmg ogni 1.200 assistiti, al primo gennaio 2024 in regione mancano 267 medici. Nel periodo tra il 2019 ed il 2023, in medici di medicina generale in Puglia si sono ridotti del 25,8%, a fronte di una media nazionale del 12,7%.

C’è un altro elemento che viene evidenziato per la Puglia nell’analisi della Fondazione Gimbe: nel 2024 i partecipanti al concorso nazionale per il corso di Formazione Specifica in Medicina Generale sono stati inferiori ai posti disponibili. In particolare -33 candidati (-17%) rispetto alle borse finanziate (media Italia -15%).

Sanità Puglia, scatta la rivoluzione per l’assistenza territoriale: medici di base disponibili dalle 8 alle 20 e il sabato

Disponibilità tutti i giorni dalle 8 alle 20 (oltre ai turni di guardia) e il sabato mattino fino alle 11. Questi i nuovi orari per i medici basi pugliesi dopo l’accordo siglato dalla Regione Puglia per potenziare la medicina territoriale.

Se un medico non è disponibile, il paziente potrà rivolgersi ad un collega. Tutti saranno infatti in “rete” e collegati attraverso una piattaforma informatica. Una rivoluzione forte per cercare in primis di ridurre gli accessi in ospedale e al Pronto Soccorso. Sarà rafforzata e potenziata anche l’assistenza domiciliare, in favore soprattutto di anziani e pazienti fragili. Senza dimenticare le vaccinazioni.

“Oggi 700mila pugliesi che sono seguiti da medici non in rete fra loro dal 2025 lo saranno tutti. L’obiettivo è portare le Aft in strutture nelle quali ci siano anche i medici della specialistica ambulatoriale interna, come i cardiologi e i neurologi. In questo modo chi prescrive e chi eroga saranno uno accanto all’altro e i pazienti gireranno meno. La riduzione delle liste d’attesa sarà significativa”, le parole di Vito Montanaro, direttore del Dipartimento Salute.