Aesthetic Franco, c’è la prima segnalazione: l’Ordine dei Medici apre procedimento disciplinare

La nostra inchiesta va avanti. Qualcosa sembra muoversi anche all’interno dell’OMCeO, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Bari, mentre diverse agenzie di stampa nazionali in passato hanno “pubblicizzato” l’allegro chirurgo con marchette e articoli a a pagamento.

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Tragedia nel Leccese, neonato muore in culla: indagati due medici. L’ipotesi di una bronchite curata male

Ci sono due indagati nell’inchiesta della Procura di Lecce aperta sulla tragica morte del bimbo di due mesi trovato privo di vita in culla dai genitori a Campi Salentina lo scorso 14 febbraio. Sono il suo medico curante e il medico di turno presso il pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce che ha disposto le dimissioni poche ore prima della tragedia. Il neonato è rimasto soffocato poco dopo probabilmente dal suo stesso muco.

A lanciare l’allarme sono stati i genitori dopo aver trovato il piccolo privo di sensi. La giovane mamma ha preso il figlio e ha raggiunto l’abitazione di un medico di famiglia per chiedere aiuto, sul posto sono poi intervenute un’ambulanza e due auto mediche del 118. Le operazioni di rianimazione sono durate per circa un’ora, ma il cuore del piccolo ha smesso di battere. Sul posto sono poi intervenuti anche i Carabinieri. La vittima già da qualche giorno non stava bene per un raffreddore, tanto da essere andato in ospedale con i genitori per un consulto. Gli inquirenti dovranno stabilire l’operato dei due indagati e capire se le terapie e le cure siano state corrette e tempestive. L’ipotesi al vaglio è che il piccolo Francesco sia morto per una bronchite curata male.

Bari, il Policlinico assume 20 tecnici di radiologia e 2 medici: incarichi temporanei per infermieri e ostetriche

Il Policlinico di Bari ha dato il via libera all’assunzione a tempo indeterminato per 20 tecnici di radiologia e 2 medici in pronto soccorso ed è stata pubblicata una manifestazione di interesse per il conferimento di incarichi temporanei per la sostituzione di infermieri, tecnici di laboratorio e ostetriche.

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Bari, 51enne di Bisceglie muore in ospedale dopo interventi: a processo due medici del San Paolo – I NOMI

Per l’accusa primario e dirigente medico avrebbero omesso ‘un opportuno monitoraggio’ della 51enne, dimettendola precocemente quattro giorni dopo un primo intervento. Da ottobre in poi fu sottoposta ad altre operazioni e morì in ospedale per una ‘disfunzione cardio-vascolare irreversibile secondaria a stato settico severo e persistente’

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Muore a 19 anni dopo due dimissioni, archiviate le accuse per 12 medici: “Era affetto da una malattia rara”

La gip del tribunale di Taranto Gianna Martino ha archiviato il procedimento a carico di 12 medici indagati per cooperazione in omicidio colposo in relazione alla morte di un 19enne avvenuta il 22 settembre 2022 nell’ospedale Santissima Annunziata. Lo comunica la Asl di Taranto. Il giovane – secondo la denuncia presentata dai genitori dopo il decesso – era stato dimesso due volte in meno di 20 giorni (il 30 agosto e il 17 settembre) e ogni volta era stato rimandato a casa con una cura farmacologica ed esami strumentali da effettuare.

Sempre secondo quanto denunciato, il ragazzo era andato in ospedale con parestesie agli arti e al volto. Il pubblico ministero Mariano Buccoliero, come atto dovuto, aveva aperto un fascicolo iscrivendo nel registro degli indagati i medici dei diversi reparti che erano intervenuti: dal pronto soccorso a neurologia, da anestesia e rianimazione a cardiologia, da chirurgia vascolare a radiodiagnostica fino a Urologia. L’Asl di Taranto sottolinea in una nota che i consulenti tecnici Antonio De Donno, Domenico Angiletta e Claudia Serpino, hanno effettuato l’autopsia ed esaminato la documentazione clinica “escludendo ogni responsabilità a carico dei medici”.

“Secondo quanto riportato dai consulenti nella loro relazione – prosegue l’Asl – il giovane era affetto da una rara malattia del connettivo e la causa del decesso è stata una emorragia, un evento acuto e imprevedibile, così da non ravvisare alcuna responsabilità penale a carico dei medici, sia riguardo al trattamento terapeutico adottato sia riguardo all’assistenza e vigilanza prestata al giovane paziente nel corso della degenza”. Il pm Buccoliero, aggiunge l’Asl, ha quindi “rilevato l’infondatezza del reato e richiesto alla gip l’archiviazione del procedimento. Richiesta che è stata accolta poiché non sono stati rinvenuti elementi che indicassero negligenza, imprudenza o imperizia da parte degli indagati”.