Acquaviva, troppa attesa in Pronto Soccorso. Aggredisce medico e guardia giurata: arrestato 17enne

Una nuova aggressione si è verificata nella serata di ieri al Pronto Soccorso dell’ospedale Miulli di Acquaviva. Un ragazzo minorenne di una comunità di recupero ha aggredito prima il medico e poi la guardia giurata intervenuta per calmare gli animi.

La guardia è stata spinta ed è caduta. Sul posto sono intervenute due auto dei carabinieri, il 17enne è stato arrestato a 48 ore di distanza dal suo 18esimo compleanno.

Si trovava in ospedale con il tutore, ha iniziato a perdere la pazienza a causa dell’attesa e ha deciso poi di prendersela con il personale medico e la guardia giurata.

 

Tragedia a Putignano, malore mentre attende il turno dal medico curante: muore 40enne

Tragedia questo pomeriggio a Putignano dove un 40enne, che da tempo lottava contro una malattia, è deceduto mentre attendeva il suo turno nello studio del medico a causa di un malore.

Sul posto sono intervenuti la Polizia Locale, il 118 della postazione di Castellana Grotte e l’automedica da Conversano, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Il 40enne è stato soccorso subito dal personale medico sanitario dell’ambulatorio.

Bari, denuncia dell’associazione Link-Medicina: “Una studentessa molestata da dottore durante tirocinio”

Una studentessa della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Bari avrebbe subito delle molestie durante il suo tirocinio pre-laurea presso lo studio di un medico di medicina generale.

A denunciarlo è l’associazione studentesca Udu-link che, con un post pubblicato sui social, ha annunciato di aver “inviato una segnalazione agli uffici competenti per denunciare quanto accaduto, affinché si prendano tutte le misure necessarie affinché episodi del genere non si ripetano più”.

“Vogliamo che si elimini il medico coinvolto dalla lista dei medici presso cui svolgere il tirocinio”, si legge ancora nel post, “e si renda pubblico l’elenco dei medici di Medicina generale presso i quali l’università permette di svolgere il tirocinio”.

Il post, dal titolo “Fuori le molestie dalla nostra università”, invita altre vittime di violenza a denunciare e si conclude con i contatti del centro antiviolenza del Policlinico di Bari.

“È ora di istituire uno statuto dei diritti e dei doveri dei tirocinanti – scrive ancora l’associazione – con una figura specifica a cui riferirsi in caso di irregolarità di questo genere. Vogliamo un’università realmente sicura e libera dalla cultura dello stupro imperante nella nostra società e che inquina anche i luoghi della formazione”.

Sava, violenze e abusi sulle operatrici della struttura: condannato medico psichiatra. FIALS: “Giustizia fatta”

Il caso è emerso grazie alle denunce di due operatrici sanitarie di una Comunità Riabilitativa Assistenziale Psichiatrica (Crap) della provincia di Taranto, situata precedentemente nel Comune di Sava, che hanno denunciato i fatti. Emiliano Messina, Segretario Generale del sindacato Fials a cui le lavoratrici erano iscritte, ha seguito personalmente la vicenda, rivelando la sua preoccupazione per la gestione iniziale del caso da parte degli Enti coinvolti.

“Sin dal principio, ho denunciato quanto accaduto all’allora Ente gestore e al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, ma purtroppo tutto è rimasto pressoché inascoltato”, ha dichiarato Emiliano Messina.

“La parte più grave di questa vicenda è che, nonostante la denuncia, il nuovo Ente gestore della struttura, subentrato a seguito di gara d’appalto, ha continuato a impiegare il medico psichiatra accusato di molestie, mentre le due operatrici continuavano a prestare servizio nella stessa struttura – ha aggiunto -. A fare ancora più scandalo è che il fatto che medico psichiatra ha continuato a prestare attività nella struttura fino al giorno prima della sentenza di condanna. Una delle lavoratrici, purtroppo, è stata costretta a dimettersi dopo aver sofferto gravi ripercussioni psicologiche a causa degli episodi subiti, mentre l’altra continua a lavorare nella stessa struttura”.

“Oggi, dopo la sentenza del Tribunale, possiamo gridare a gran voce che questa violenza psicologica è una delle forme più gravi di abuso e maltrattamento, e che la gestione del caso da parte degli enti coinvolti non è stata adeguata. Come Segretario Generale della FIALS Taranto manifesto la mia solidarietà alle lavoratrici e continuerò a vigilare affinché casi come questi vengano gestiti con la più totale serietà e accuratezza, in quanto non è pensabile che chi è vittima di violenza è costretto a lavorare a fianco a fianco con il molestatore”, ha concluso Messina.

Medico aggredito a Cutrofiano, 48enne arrestato in flagranza differita: è tra i primi casi nazionali

I carabinieri hanno arrestato in flagranza differita un uomo di 48 anni, originario del Salento ma residente a Torino, ritenuto responsabile dell’aggressione e delle minacce avvenute nella notte fra il 17 e il 18 febbraio ai danni di un medico di 35 anni in servizio nella guardia medica di Cutrofiano (Lecce).

L’uomo, posto ai domiciliari, si sarebbe scagliato contro il professionista per futili motivi connessi alla richiesta del pagamento della visita, poiché residente fuori regione.

Il medico aggredito ha riportato lesioni giudicate guaribili in sette giorni. L’arresto, disposto dalla Procura, è avvenuto in flagranza differita sulla scorta della nuova normativa, poiché connesso con l’esito della visita medica per le lesioni subite dal professionista avvenuta ieri mattina. È il primo provvedimento del genere adottato in provincia di Lecce e tra i primi a livello nazionale.

Bari, tenta estorsione con l’aiuto di due pregiudicati: condannato a 5 mesi il medico chirurgo Giuseppe Garofalo

Il Tribunale di Bari (presidente Marco Guida) ha condannato a cinque mesi di reclusione, per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, il chirurgo 65enne Giuseppe Garofalo e il 50enne Donato Maurizio Di Cosmo, mentre ha assolto un terzo coimputato, il 31enne Davide Genchi.

I tre erano finiti a processo per tentata estorsione nei confronti di un architetto di Bari, coinvolto in una controversia civile per la restituzione di una caparra che Garofalo gli aveva versato tempo prima.

Nei confronti dei tre, la Procura aveva chiesto la condanna a cinque anni e quattro mesi di reclusione, ma il Tribunale ha derubricato il tutto a esercizio arbitrario delle proprie ragioni e condannato Garofalo e Di Cosmo a una pena (sospesa) assai più lieve.

La vicenda per la quale i tre erano finiti a processo risale al 2019. Per l’accusa, Garofalo (assistito dall’avvocato Mario Malcangi) avrebbe istigato gli altri due, pregiudicati, a minacciare il professionista per costringerlo a chiudere una controversia civile relativa alla restituzione di una caparra di 360mila euro, versata tempo prima per acquistare una villa a Bari del valore di 850mila euro.

Nel 2011, infatti, l’architetto stipulò un accordo di compravendita dell’immobile con Garofalo e sua moglie, a cui seguì il preliminare, ottenendo i 360mila euro. La compravendita non si concluse, e questo diede vita a una causa civile tra le due parti.

Proprio dopo un’udienza del processo civile l’architetto sarebbe stato avvicinato da Di Cosmo e Genchi, che gli avrebbero intimato di “chiudere il contenzioso economico con il dottore”, come si legge nel capo d’imputazione. Genchi, in particolare, gli avrebbe fatto intendere “di essere a conoscenza dei suoi movimenti e del suo recapito telefonico” e, dopo avergli intimato di chiudere il contenzioso, gli avrebbe detto di incontrare il medico in un bar per risolvere la questione.

Putignano, 71enne viene dimessa dall’ospedale e muore il giorno dopo a casa: indagati medico e infermiere

S’indaga per omicidio colposo sulla morte di una 71enne, recatasi al Pronto Soccorso dell’ospedale di Putignano per alcune difficoltà respiratorie lo scorso 12 gennaio e deceduta il giorno successivo dopo essere stata dimessa.

Nel fascicolo risultano indagati una dottoressa e un infermiere in servizio, l’inchiesta è nata dopo la denuncia presentata del marito della vittima che l’ha trovata senza vita la mattina del 13 nel letto della propria abitazione.

La 71enne non aveva malattie pregresse e, secondo quanto denunciato dall’uomo, sarebbe stata dimessa senza ulteriori accertamenti nonostante la respirazione affannosa e la tosse. L’iscrizione della dottoressa e dell’infermiere nel registro degli indagati è un atto dovuto per consentire lo svolgimento dell’autopsia, eseguita nelle scorse ore nel cimitero di Conversano.

Gallipoli, bimbo di 7 anni per 6 ore al Pronto Soccorso con dolori addominali: il papà viene aggredito dal medico

Il padre di un piccolo paziente di 7 anni, in ospedale con forti dolori addominali, è stato aggredito da un medico del Pronto Soccorso dell’ospedale Sacro Cuore Gesù di Gallipoli. Vittima dell’aggressione un tecnico radiologo, in servizio presso l’Asl 3 di Torino e rientrato in Salento per le vacanze natalizie. La sua denuncia è contenuta in una lettera inviata alla direttrice generale dell’Asl Lecce, Maria Nacci, e al direttore sanitario dell’ospedale di Gallipoli, Salvatore Grazia. A riportarlo è La Repubblica.

Secondo il medico del Pronto Soccorso il paziente di 7 anni doveva essere sottoposto ad un’ecografia all’addome, questo rendeva obbligatorio però un ricovero di tre giorni nel reparto di Pediatria. Il papà a questo punto ha preso tempo e ha chiesto prima di vedere l’esito degli esami del sangue per valutare l’ipotesi del ricovero e l’eventuale ecografia, una richiesta che però ha mandato in escandescenza il medico.

“Ho altri 15 pazienti da visitare e non ho tempo da perdere”, le parole proferite prima dell’aggressione. Il medico si è alzato dalla poltrona, ha spinto e mandato via il papà, che aveva suo figlio in braccio, dalla sala visite. Gli animi si sono riscaldati e sul posto sono intervenuti anche i vigilanti. I due sono stati lasciati in sala d’attesa al “freddo”, all’1.50 è stato somministrato al piccolo un farmaco antiacido con scarsi benefici dopo l’esito negativo degli esami al sangue. Alle 3.31, dopo oltre 6 ore di permanenza in ospedale, il medico del pronto soccorso ha firmato le dimissioni modificando parzialmente la descrizione del diario clinico da quanto riferito a voce, omettendo che l’ecografia addominale sarebbe avvenuta solo a seguito di ricovero per almeno tre giorni nel reparto di pediatria. Resta da capire se la vicenda proseguirà ora con una formale denuncia.

Vuole essere subito visitato e aggredisce medico specializzando di 27 anni: follia al Pronto Soccorso di Corato

Un medico specializzando di 27 anni è stato aggredito ieri sera mentre era a lavoro nel Pronto soccorso nell’ospedale Umberto I di Corato, nel Barese.

Il giovane professionista è stato colpito al viso da uno schiaffo sferrato da un uomo che senza passare dal triage, è entrato nel reparto di emergenza urgenza pretendendo di essere visitato subito. Il tentativo di calmarlo è stato inutile: dopo le urla, l’uomo ha alzato le mani centrando al volto il 27enne per poi scappare.

Il medico ha sporto denuncia contro ignoti e nonostante la prognosi di cinque giorni, oggi è regolarmente al lavoro in un’altra struttura della Asl di Bari.