“L’assenza della premier Meloni” alla Fiera del Levante “è dovuta probabilmente anche al fatto che qui in Puglia non trova gente che la applaude senza critica, qui avrebbe trovato la verità. Quando il premier sfugge alla verità danneggia se stesso dal mio punto di vista. E comunque avrebbe avuto una accoglienza rispettosa e collaborativa”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ai cronisti arrivando in Fiera del Levante per la cerimonia d’inaugurazione dell’87esima edizione.
“Sfuggire a questo evento così importante per il Mezzogiorno – ha aggiunto – secondo me è stato un errore. Fermo restando, ovviamente, che le giustificazioni per un premier sono infinite, nel senso che il presidente del Consiglio avrà cose importanti da fare, però anche Bari, la Fiera e la Puglia sarebbero state importanti”.
La premier ha poi parlato attraverso un videomessaggio. “Quest’anno il sud è stato la locomotiva economica dell’Italia a differenza degli anni passati quando quasi sempre era il fanalino di coda. Abbiamo voluto tracciare una direzione nuova e chiara e intendiamo seguirla, cioè dare alle imprese e ai cittadini del Mezzogiorno la possibilità concreta di dimostrare il proprio valore”.
“Nel 2023 – ha aggiunto la premier Meloni – il pil del Sud è cresciuto più della media nazionale, l’occupazione è aumentata in misura maggiore rispetto al resto d’Italia, gli investimenti sono cresciuti del 50%. Il mezzogiorno ha dato una spinta decisiva alle esportazioni permettendo all’Italia di piazzarsi al quarto posto della classifica mondiale dell’export scavalcando prima la Corea del sud e poi il Giappone”.
Il governo ha messo in campo “tanti mattoni di una strategia più ampia per rispondere al protagonismo del Mezzogiorno che non chiede assistenzialismo, sussidi, mancette elettorali, ma chiede di essere messo nelle condizioni di competere ad armi pari con il resto della nazione”. “Troppo spesso – ha evidenziato – il Mezzogiorno in passato è stato considerato una zavorra, ma in realtà è la grande vera opportunità di crescita dell’Italia. A noi spetta il compito di liberare il suo potenziale immenso e inespresso, con investimenti, con la spinta infrastrutturale necessaria per ridurre il divario con il resto d’Italia”.