Sono stati condannati a 20 anni di reclusione, in abbreviato, Nicola Cifarelli e Cesare Michele Oreste, ritenuti responsabili dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere di Angelo Popolizio, il 28enne scomparso ad Altamura (Bari) il 7 agosto 2014. I due sono stati riconosciuti colpevoli anche di porto e detenzione di arma da fuoco, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. Il cadavere di Popolizio non è mai stato trovato. La Procura aveva chiesto l’ergastolo per entrambi, il gup Giuseppe Battista ha invece escluso l’aggravante della premeditazione. Secondo l’accusa, quel giorno i due avrebbero prelevato la vittima da un circolo ricreativo e, dopo averlo condotto in aperta campagna, lo avrebbero ucciso con diversi colpi d’arma da fuoco. Caricato il cadavere in auto, poi, lo avrebbero lasciato in custodia a un sodale del clan D’Abramo-Sforza, di cui due farebbero parte, perché ne impedisse il ritrovamento. Arrestati nel maggio 2022, Cifarelli e Oreste (45 e 39 anni) erano già in carcere per altri motivi. L’omicidio, secondo la Dda, sarebbe stato commissionato dopo avere appreso che il 28enne era stato, a sua volta, incaricato da un clan rivale di uccidere un esponente di vertice del gruppo criminale D’Abramo-Sforza. Cifarelli è ritenuto coinvolto anche in un altro caso di lupara bianca, relativo all’omicidio e all’occultamento di cadavere di Biagio Genco, ucciso da Altamura nel 2006 e il cui corpo non è mai stato trovato.
Bari, definì l’avvocato Chiariello un “quasi affiliato” ai clan: il pentito Oreste condannato per calunnia
Le dichiarazioni, ritenute oggi false, furono utilizzate dal giudice di Lecce per riconoscere nei confronti dell’avvocato l’aggravante dell’agevolazione mafiosa nell’inchiesta per corruzione in atti giudiziari in cui Chiarello è rimasto coinvolto insieme all’ex gip Giuseppe De Benedictis.
Continue reading