Bari, minaccia di morte avvocato per riavere 400 euro: 49enne di Modugno condannato anche in Appello

Avrebbe preteso che l’avvocato che aveva assistito il padre in una causa penale (archiviata) restituisse 400 euro, che però non sarebbero mai stati versati. E per questo, avrebbe inviato al legale lettere con pesanti minacce, rivolte anche alla moglie e al figlio dell’avvocato e al civilista che lo stava assistendo. «Restituisci i 400 euro agli eredi, altrimenti non avrò pace finché non me la pagherai carissima. Soffrirai così tanto da rimpiangere di non essere mai nato. Sono lontano da Bari ma ho parenti, amici e conoscenti disposti a tutto per vendicarmi».

Per questo il 49enne di Modugno (Bari) Giuseppe Chiumarulo, residente a Rimini, è stato condannato anche dalla Corte d’Appello di Bari alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione (confermata la sentenza di primo grado in abbreviato) per la tentata estorsione nei confronti di un avvocato penalista barese.

L’uomo dovrà anche pagare un risarcimento nei confronti del legale, del civilista, della Camera penale e dell’Ordine degli avvocati di Bari, costituite parti civili e assistite rispettivamente dagli avvocati Gaetano Sassanelli, Mariarita Blasi e Domenico Di Ciaula. La vicenda inizia nel 2017, quando il padre (poi deceduto) dell’imputato si rivolse al penalista per denunciare per danneggiamento un’azienda che aveva svolto dei lavori nel condominio.

La causa penale fu archiviata ma l’uomo, oltre a non pagare l’avvocato, l’avrebbe accusato di operare senza mandato. Il penalista iniziò quindi una causa civile nei suoi confronti per ottenere il pagamento di quanto dovuto, sul quale le parti raggiunsero un accordo per una rateizzazione.

Dopo la morte dell’uomo, la causa riprese contro gli eredi. Ed è a questo punto, nel febbraio 2019, che arrivano le prime lettere minatorie per la restituzione di soldi che in realtà al penalista non sarebbero mai stati versati. Il 49enne è stato condannato in primo grado nel 2023, a marzo 2025 è arrivata la decisione della Corte d’Appello.

Bari, minaccia e picchia l’ex davanti ai figli piccoli: 25enne violento a processo. Ricatti con foto intime in chat

Un 25enne barese, detenuto in carcere, finisce a processo per maltrattamenti e minacce all’ex compagna più piccola di due anni. Dopo anni di violenze subite, anche davanti ai due figli della coppia, la vittima ha avuto il coraggio di denunciarlo.

Lui l’avrebbe minacciata e perseguitata diffondendo anche foto intime in chat. Una relazione “malata” già dagli esordi, quando la ragazzina aveva solo 14 anni.

Spesso saltava la scuola e si allontanava per giorni da casa dei genitori che hanno sempre cercato di opporsi alle violenze fatte dal principio della storia tra offese e percosse.

“Ero consapevole che era una relazione malata, ma non riuscivo a lasciarlo, ero convinta di esserne innamorata”, le parole della vittima che ha trovato però il coraggio nel tempo di opporsi.

Foggia, 15enne sequestrato e minacciato dalla famiglia della fidanzatina neomamma: altri 3 arresti

Altre tre persone sono state arrestate dai carabinieri di Foggia per il rapimento e il pestaggio avvenuto il 28 novembre scorso di un 15enne che fu prelevato da casa, minacciato di morte e picchiato da parenti della sua fidanzata coetanea da poco diventata mamma. Secondo quanto accertato, lo scopo era di impedire al giovane padre il riconoscimento del neonato per tenere il piccolo in famiglia.

Il 5 dicembre scorso erano già stati arrestati in flagranza il padre e il fratello della ragazza, di 51 e 23 anni. I nuovi arresti, eseguiti sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare per sequestro di persona, riguardano tre giovani di 25, 27 e 21 anni. Tutti i protagonisti della vicenda sono romeni e residenti a Foggia.

Secondo la ricostruzione fornita dai militari dell’arma, che hanno operato sotto la direzione della procura di Foggia, la sera del 28 novembre scorso gli indagati hanno fatto irruzione, armati in casa del quindicenne, a Rignano Scalo di Foggia, dove avrebbero sequestrato e rapito il ragazzo. Il giorno dopo due dei presunti rapitori riportarono il ragazzo ai genitori. La giovane mamma, dopo un periodo di affido alla famiglia del 15enne – stando a quanto riferito dall’avvocato Gianluca Pignataro legale degli indagati – si trova ora in casa di una sorella maggiorenne con il proprio figlio neonato, riconosciuto dal padre 15enne.

L’aggressione, stando alla ricostruzione, avvenne con tre pistole, alcuni coltelli, una scimitarra e due mitragliatrici. I genitori del 15enne furono presi a calci e pugni e oggetto di minacce di morte. Il 15enne fu chiuso nel portabagagli dell’auto e portato in campagna dove fu picchiato fino alla riconsegna ai carabinieri. La ragazza evitò l’aggressione dei parenti rifugiandosi in un’abitazione vicina. Lo stesso giorno i carabinieri supportati dallo Squadrone eliportato carabinieri cacciatori ‘Puglia’, nel corso delle indagini sequestrarono a Borgo Incoronata in casa di un indagato circa 1 kg di cocaina, pistole a salve e munizioni per fucile.

Follia a Palagiano, lite per il traffico. Minaccia e rompe il naso a operaio della raccolta rifiuti: “Ti taglio la testa”

Un operaio 31enne della ditta Impregico, che si occupa della raccolta rifiuti a Palagiano, è stato aggredito da un cittadino perché accusato di aver bloccato il traffico con il suo mezzo. La denuncia è a firma della Fp Cgil di Taranto, l’episodio è avvenuto il 21 agosto scorso.

Il dipendente è stato aggredito con una testata sul setto nasale mentre si trovava presso uno sportello bancomat del paese, dopo essere stato minacciato verbalmente con frasi del tipo “Ti devo tagliare la testa. Ti devo fare fuori”. L’aggressione è avvenuta dopo settimane di tensione tra l’operaio e il suo aggressore che aveva già mostrato un comportamento violento, mimando il gesto di tagliare la gola all’operaio. Quest’ultimo, all’epoca, aveva semplicemente fermato il camion della nettezza urbana su una strada provinciale per permettere a un collega di rimuovere in sicurezza un grande cellophane dalla carreggiata, che costituiva un pericolo per gli automobilisti.

“Ho cercato di spiegare all’automobilista che avremmo impiegato solo un attimo, ma è stato tutto inutile”, le parole dell’operaio. “Siamo di fronte all’ennesimo atto di violenza contro gli operatori dell’igiene urbana, episodi che stanno diventando sempre più frequenti e pericolosi”, afferma Francesco Achille della FP CGIL Taranto. “Un pericolo che registriamo anche in altri comuni della provincia e nel comune capoluogo dove onesti lavoratori diventano oggetto di minacce, percosse, violenze verbali e fisiche” – afferma Mimmo Sardelli segretario generale della FP CGIL di Taranto, che sul caso specifico ha chiesto anche l’intervento dei Vigili Urbani di Palagiano a cui sono state chieste maggiori tutele di sicurezza lungo i percorsi.

Nel frattempo, l’operaio R.R. ha presentato una denuncia formale contro il suo aggressore presso il Comando dei Carabinieri di Palagiano, richiedendo maggiore protezione per sé e per i suoi colleghi durante lo svolgimento del loro lavoro.

Prigionieri e malati nella scuola-discarica: “Salvate quei poveri cani”. Il padrone minaccia Antonio

Vi raccontiamo una storia incredibile che va avanti da maggio 2022 e che ha luogo in contrada Sava a Santeramo. Quest’area è stata sequestrata dopo che Giovanni l’ha trasformata in una gigantesca discarica. Il Giudice ha però permesso di far restare lì tre cani, dopo aver accertato le loro condizioni di salute, e dato il via libera all’uomo per permettergli di continuare ad “accudirli”. Le condizioni degli animali sono pietose e il nostro blitz ha provocato tensione.

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