Giallo a Taranto, il 48enne Antonio Carella trovato per strada in una pozza di sangue: è grave in Rianimazione

Antonio Carella, 48enne tarantino già noto alle Forze dell’Ordine, è stato ritrovato questa mattina in una pozza di sangue in via Calabria. A lanciare l’allarme i familiari dell’uomo, sul posto è intervenuto il 118 che ha trasportato il 48enne in ospedale.

Ora è ricoverato in Rianimazione e le sue condizioni sono gravi. Ha numerose ferite alla testa, probabilmente causate dal calcio di un’arma. Vicino al corpo è stato ritrovato un caricatore di una pistola e un proiettile inesploso.

Le indagini sono affidate ai Carabinieri che hanno raccolto le prime testimonianze.

Mistero a Triggiano, 30enne si allontana da casa e viene ritrovato ferito nel torrente Lamie: indagano i Carabinieri

Un 30enne, allontanatosi da casa nella giornata di ieri, è stato ritrovato dai Carabinieri nei pressi del torrente Lamie alle spalle del centro commerciale Bariblu, in aperta campagna e in una zona piuttosto isolata.

I familiari avevano denunciato la sua scomparsa, i militari si sono messi sulle sue tracce e lo hanno ritrovato poche ore dopo. Il 30enne era ferito, sanguinante in diverse parti del corpo e così sono stati utilizzati dei lacci di corda per fermare l’emorragia.

Poi sul posto sono intervenuti i soccorsi, il 30enne è stato trasportato dal 118 al Policlinico di Bari in codice rosso. Le indagini sono state affidate ai Carabinieri.

Caso Gessica Disertore, emessa rogatoria internazionale. Bacco: “Vogliamo tutta la documentazione”

Torniamo ad occuparci della morte di Gessica Disertore, deceduta il 27 settembre del 2023 a Puerto Rico, sulla nave da crociera Disney Fantasy Cruise Line dove lavorava nel ristorante stellato di bordo. Aveva solo 27 anni. I misteri sul “suicidio” di Gessica sono tanti, il fratello Luigi e mamma Patrizia ce li hanno raccontati in un video. Abbiamo incontrato e intervistato il criminologo e il criminalista forense Candiano. Ha contattato noi dopo aver visto il servizio ed è stato incaricato dalla famiglia con Bacco ad occuparsi della vicenda. Il caso ormai, dopo la visibilità fornita da Quinto Potere, è diventato nazionale.

“C’è stato un incontro con la Procura che ha riferito con chiarezza che la rogatoria internazionale è stata fatta per avere tutta la documentazione necessaria, che invece attualmente non abbiamo – spiega Pasquale Bacco, consulente medico legale della famiglia, ai microfoni di Fanpage.it -. La prima cosa che manca è il referto dell’autopsia eseguita lì, la cosa più importante. Non solo hanno imbalsamato il cadavere della ragazza, ma ricordiamo che ci hanno mandato il corpo di Gessica senza gli organi del collo, quelli che permettono di dire se è avvenuto o meno un suicidio. Gli altri organi erano stati messi all’interno di un sacco della spazzatura, non trattati e in putrefazione. Quindi, capite che tipo di autopsia è stato possibile fare in Italia? Non abbiamo nemmeno le foto del luogo dove sarebbe avvenuto il suicidio, né quelle del cadavere. Poi la Procura di Bari, quindi lo Stato italiano, ha anche richiesto i video ripresi da una telecamera che si trova nel corridoio dove c’era la stanza di Gessica. Guardando quelle immagini potremmo capire se lei era sola oppure no. Le lacerazioni andrebbero spiegate, le autorità dovranno anche consegnare tutti i verbali con le testimonianze delle persone che sono state ascoltate dopo il ritrovamento del corpo. Noi non abbiamo nulla, oltre al cadavere di Gessica, trattato in quella maniera. Ed è una cosa indecente perché, secondo il diritto internazionale, le autorità giudiziarie del Paese di origine e residenza devono essere messe nelle condizioni di effettuare l’autopsia. La cosa importante però è che la Procura ha detto che non si fermerà finché non avrà le carte. La rogatoria è partita e ci sono alcuni giorni da aspettare. Dovrebbero rispondere entro la fine dell’anno”.

 

Mistero al cimitero di Lecce, trovate ossa umane sopra una bara: si farà esame del Dna. Ipotesi sepoltura abusiva

Mistero al cimitero di Lecce dove nel corso di una estumulazione sono emerse ossa umane poste direttamente sulla terra ad una profondità di appena 50 cm, al di sopra di due bare che dovevano essere disseppellite.

Si tratta di un’operazione che viene compiuta una volta scaduti il termine dei 10 anni dalla sepoltura. La scoperta è stata fatta dai necrofori della Lupiae Servizi che hanno subito allertato la polizia che è giunta sul posto con agenti delle volanti. Le ossa per disposizione del magistrato inquirente Luigi Mastroniani sono state collocate in una cella frigorifera del cimitero a disposizione del medico legale che dovrà per prima cosa individuare il sesso e l’età e capire da quanto tempo i resti si trovassero lì sotto e se ci sia corrispondenza con qualcuno che risulti scomparso.

Sul teschio sono stati trovati ancora dei capelli e questo permetterà di risalire al Dna del defunto. Tuttavia l’ipotesi di una sepoltura legata ad un caso di lupara bianca è quella meno battuta dagli investigatori che propendono invece per una sepoltura abusiva.

Si fingono Carabinieri con lampeggiante, rubano auto a 28enne e lo riempiono di botte: mistero a Molfetta

Si fingono Carabinieri, con tanto di lampeggiante blu sul tettuccio, e rubano l’auto a un 28enne di Giovinazzo. L’episodio è avvenuto a Molfetta il 10 novembre scorso e ha dell’incredibile. La vittima era a bordo della sua Mercedes Classe A, una macchina si è affiancata sulla complanare della ss16 bis. Il 28enne ha pensato fosse una pattuglia in borghese in servizio di notte e così si è fermato. A questo punto sono entrati in azione diversi uomini incappucciati. Al suo rifiuto di consegnare dei soldi, gli hanno sottratto le chiavi dell’auto prima di colpirlo ripetutamente e fuggire via, complice anche l’arrivo di un’altra vettura. Sul posto sono intervenuti poi i veri Carabinieri, il 28enne è stato ritrovato per strada in evidente stato di shock. L’auto è stata ritrovata più tardi e intatta. Le indagini sono affidate ai Carabinieri con l’obiettivo di fare chiarezza intorno a questa strana vicenda.

Mistero a Trani, investe una minorenne e scappa senza lasciare i dati: “Sono un medico ho un’urgenza”

Mistero a Trani dove ieri nella serata di ieri una ragazzina minorenne è stata investita da un’auto all’incrocio tra via Malcangi e corso Imbriani. Fortunatamente non è rimasta gravemente ferita, l’automobilista è sceso dalla vettura ma ha detto di essere un medico e di avere un’urgenza. Risalito sul mezzo, se ne è andato senza lasciare nessun dato. La ragazzina, dolorante ad una gamba, è stata soccorsa dai passanti e dall’ambulanza del 118. Le Forze dell’Ordine sono al lavoro per risalire all’identità dell’uomo.

Con le mani legate salvato in mare, mistero Santo Spirito: 20enne cambia 4 versioni. Nessuna traccia di violenza

La prima versione fornita, quella della violenza sessuale da parte di una baby gang, sarebbe al momento smentita. Ha rifiutato in ospedale di sottoporsi agli accertamenti clinici per confermare la violenza. Per gli inquirenti comunque è improbabile che non abbia fatto tutto da solo, che si tratti cioè di una aggressione simulata o, peggio, di un tentativo di suicidio.

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