Mola, storia a lieto fine: ritrovato il furgone rubato alla comunità educativa

“Il pullmino della Comunità Frontiera di Padre Giuseppe De Stefano è stato ritrovato. Voglio ringraziare la Tenenza dei Carabinieri per la loro rapida ed efficace azione”.

Ad annunciarlo sui social è il sindaco di Mola, Giuseppe Colonna. Il mezzo è stato restituito alla Comunità Frontiera, con all’interno tutta l’attrezzatura sportiva (divise e 36 palloni della squadra di pallavolo).

“Il loro intervento ha permesso di restituire alla comunità un mezzo essenziale per i ragazzi, che lo utilizzano ogni giorno per partecipare ad attività educative e sportive – si legge nel post -. Riaverlo significa poter continuare a garantire loro esperienze di crescita e condivisione”.

Bari, spaccio di stupefacenti a Japigia e Mola: in carcere 21 persone vicine al clan Palermiti – NOMI E VIDEO

Nelle prime ore della mattinata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Bari Centro hanno dato esecuzione a 21 ordini di carcerazione (di cui 6 con pena sospesa) emessi dalla locale Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello, nei confronti di altrettante persone colpite da sentenze definitive di condanna per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e/o detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

+++ IL VIDEO DELL’OPERAZIONE SUL CANALE TELEGRAM +++

Le condanne scaturiscono dall’indagine denominata “Astra” condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia tra gli anni 2016-2018 e coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, che ha consentito di accertare l’esistenza di un’associazione finalizzata al traffico di droga, contigua al noto clan Palermiti, operante nel quartiere Japigia e nel sud-est del capoluogo nonché nel comune di Mola di Bari.

Le articolate attività tecniche e dinamiche hanno consentito di ricostruire la struttura dell’organizzazione, dotata di una fitta rete di pusher, molteplici canali di approvvigionamento, speciali tecniche di occultamento di droga e denaro, estesasi al punto da operare anche in più comuni della provincia, con particolare riferimento a Mola di Bari, ove era stata aperta una vera e propria succursale. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati 41 kg di hashish, 19 kg di marijuana, 1,5 kg di cocaina nonché 1 mitraglietta Skorpion.

Le risultanze investigative hanno portato nella fase delle indagini preliminari all’emissione di 36 misure cautelari da parte del GIP di Bari, eseguite dai Carabinieri nel maggio 2021, una delle quali compiuta in Albania attraverso l’ausilio del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP).

Le pene inflitte con gli odierni provvedimenti oscillano tra gli otto mesi e i diciotto anni di reclusione, per un totale di 148 anni di carcere.

Elenco condanne

  1. Martiradonna Emanuel, nato a Bari, 03.12.1997 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 10 mesi 7 giorni 5 di reclusione) art. 73 c. 1-4-5-6 dpr 309/90 art. 81 c.p., art. 337 c.p., art. 74 c.2-3-4 dpr. 309/90 art. 81 c.p.;
  2. Carrassi Andrea, nato a Bari, 16.05.1992 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 8 mesi 5 giorni 27 di reclusione) art. 73 c.1-4-5-6 e art.74 c.2-3-4 dpr. 309/90;
  3. Cassano Giacomo, nato a Bari, 23.06.1972 (ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 5, mesi 5 giorni 25 di reclusione) art. 74 c.2-3-4, art. 73 c. 1-6 dpr. 309/90 e art. 81 c.p.;
  4. Abbaticchio Michele, nato a Bari, 03.08.1997 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 7, mesi 6 giorni 17 di reclusione) art. 624 – 625 c. 2 c.p., art. 73 c.1-4-5-6 dpr 309/90 e art. 110 c.p., art. 74 c. 2-3-4;
  5. Bellantuono Michele, nato a Conversano, 25.08.1995 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 10, mesi 6 giorni 24 di reclusione) art. 73 c. 1-4-5-6 dpr. 309/90 art. 110 c.p., art. 337 e art. 110 c.p. e art. 61 c.p., art. 582 c.p.  art. 110 c.p. art. 81 c.p. e art. 61 c.2 c.p., art. 2 legge 895/1967 e art. 648 c.p. art. 110 c.p., art. 74 c. 2-3-4 dpr 309/90;
  6. Genco Giovanni, nato a Conversano, 12.05.1995 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 6 mesi 4 di reclusione) art. 73 c.1-4-5-6 art. 110 c.p., art. 74 c.2-3-4 dpr 309/90;
  7. Esposito Ciro, nato a Bari, 14.01.1977 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 14, mesi 6 giorni 10 di reclusione) art. 648 c.p., art. 477 c.p., art. 482 c.p. art. 110 c.p., art. 337 c.p., art. 73 dpr. 309/90 e art. 81 c.2 c.p., 416 bis c.1-3-4-5-8 c.p.;
  8. Pepe Renato, nato a Bari, 25.11.1983 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 12 mesi 4 giorni 21 di reclusione) art. 73 c.4-5 dpr.309/90 art. 81 e 110 c.p., art. 75 c.2 dlgs 159/2011, art. 640 c.p., art. 74 c.2 dpr. 309/90 ;
  9. martiradonna giuseppe, nato a bari, 14.01.1987 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 18, giorni 29 di reclusione) art. 73 c.5 dpr.309/90, art. 374 bis c.p., art. 482 c.p. art, 476 c.p.,              art. 628 c.1 -3 n.3 c.p., art. 612 bis c. 1-4 c.p., art. 74 c.1-3-4 dpr. 309/90, art. 73 c.1-4-6 dpr.309/90;
  10. Martiradonna Michele, nato a Bari, 17.10.1992 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 5 di reclusione) art. 73 c.1-5-6 d.p.r. 309/90, art. 74 c.2-3-4 dpr. 309/90;
  11. Bottalico Vito Ivan, nato a Bari, 27.12.1998 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 7, mesi 8, giorni 17 di reclusione) art. 73 c.1-4-6 dpr.309/90 e art. 110 c.p., art.337 c.p., art. 74 c.2-3-4 dpr.309/90;
  12. Vaccarelli Alessandro Nicola, nato a Mola di Bari, 16.01.1991 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 8 mesi 7 giorni 20 di reclusione) art. 582- 585 e 110 c.p., art. 629 c.p. e art. 81 c.2 c.p., art. 316 ter c.p. e art. 110 c.p., art. 483 c.p., art. 385 c.p., art. 74 c.2-3-4 dpr. 309/90, art. 73 c.1-4-6 dpr. 309/90;
  13. cirulli michele, nato a bari, 05.02.1980 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 2, mesi 6 giorni 12 di reclusione) art.648 c.p. art. 55c.9 del dlgs 231/2007 art. 81 c.2 c.p., art. 73 c.1-4-6 dpr. 309/90;
  14. Loprino Francesco, nato a Bari, 11.03.1963 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 12 giorni 13 di reclusione) art. 73 c.1 bis-4-5 dpr. 309/90 art. 81 c.p. e art. 110 c.p.;
  15. soloperto massimiliano, nato a bari, 03.04.1974 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 9 mesi 5 di reclusione) art. 648 c.p. art. 485 c.p. art. 73 c.1-6 dpr 309/90 art. 81 e 110 c.p., art. 99 c.4 c.p. 81 e 110 c.p.;
  16. Martiradonna Filippo, nato a Bari, 04.04.1966 (ordine di esecuzione per la carcerazione con contestuale decreto di sospensione per mesi 11 giorni 5 di reclusione) art. 73 c.1 dpr. 309/90 e art. 81 c.1 c.p.;
  17. Cassano Nicola, nato a Bari, 18.09.1998 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione con decreto di sospensione per anni 2 mesi 4 di reclusione) art. 73 c.5 dpr. 309/90 e art. 81 c.p.;
  18. De Zio Alessandro, nato a Bari, 10.04.1982 (cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione con decreto di sospensione per mesi 10, giorni 11 di reclusione) art. 612 c.2 c.p. art. 110 c.p. e art. 73 dpr. 309/90;
  19. Axhenti Aldo, nato in Albania, 15.06.1985 (ordine di esecuzione per la carcerazione con contestuale decreto di sospensione anni 3, mesi 8 di reclusione) art. 73 c.1-4-6;
  20. Ciliberti Nicola, nato ad Andria, 30.05.1981 (ordine di esecuzione per la carcerazione con contestuale decreto di sospensione per mesi 8 giorni 29 di reclusione) art. 73 c.1-4-6 dpr. 309/90;
  21. nina fatjon, nato in albania, 05.11.1990 (ordine di esecuzione per la carcerazione con contestuale decreto di sospensione anni 1 mesi 3 di reclusione) art. 73 c.1-6 dpr.309/90.

Mola, rubato il furgone della comunità educativa. L’appello del Sindaco: “Mezzo vitale restituitelo subito”

“Ieri sera, tra le 20:00 e le 21:00, nei pressi del mercato ittico è stato rubato il pullmino della Comunità Frontiera di Padre Giuseppe De Stefano. Un mezzo che è vitale per accompagnare le ragazze e i ragazzi nelle attività educative e sportive, dando loro l’opportunità di crescere insieme e di condividere esperienze importanti”.

Inizia così la denuncia social del sindaco di Mola, Giuseppe Colonna, sui social. “A chi ha compiuto questo gesto, vorrei chiedere di fermarsi un momento e riflettere. Non è stato rubato solo un veicolo, ma qualcosa che dà a tante persone una possibilità in più”, si legge nel post.

“Vi chiedo di avere il coraggio di rimediare. Un errore non definisce una persona, ma il modo in cui si sceglie di affrontarlo sì. Mostrate rispetto per chi ogni giorno lavora per il bene degli altri. Restituite subito il mezzo – conclude il primo cittadino -. Se qualcuno ha visto qualcosa di sospetto o ha informazioni utili, vi invito a contattare subito le Forze dell’Ordine. Confido nel senso di responsabilità di tutti”.

Lasciato solo nella mer**, il disagio di Franco dura da anni: la morte della mamma è solo una scusa

Torniamo ad occuparci della storia di Franco dopo la pubblicazione del primo servizio che ha suscitato parecchio clamore per le immagini mostrate.  Lo ricordiamo, Franco abita nel centro storico di Mola, con nostro rammarico siamo andati da lui nel giorno del funerale della sua mamma a cui era legatissimo. Viveva con lei in casa.

Franco non è solo, ha una sorella e ha altri parenti. Nonostante questo vive in condizioni pietose da diverso tempo. Una situazione ben nota anche ai servizi sociali di Mola, almeno da luglio scorso.

Una situazione di degrado totale, non è tollerabile che oggi una persona possa vivere in queste condizioni. Considerando anche una famiglia alle spalle e le possibilità di aiutarlo da parte delle Istituzioni, nonostante i problemi legati alla legge e alla burocrazia.

Vi mostriamo una foto che risale ad aprile 2024, quando la mamma era ancora in vita e le condizioni dell’abitazione erano praticamente le stesse. Presto ascolteremo la versione dei fatti del cognato che intervisteremo dopo i primi momenti di tensione, così come cercheremo di capire come hanno agito i servizi sociali e le Istituzioni. Anche il Sindaco di Mola si è fatto avanti. Ci sono tanti punti oscuri sulla vicenda. Nel video allegato gli aggiornamenti di questa triste storia.

Mola, picchia e minaccia la moglie davanti alla figlia piccola: condannato 39enne di Conversano

Tra il 2018 e il 2022 avrebbe in più occasioni maltrattato la moglie con calci, pugni, schiaffi, minacce di morte e insulti anche davanti alla figlia nata da poco. Per questo, la Corte d’Appello di Bari ha condannato a due anni e due mesi di reclusione, con le attenuanti generiche, un 39enne di Conversano (Bari) ma residente a Mola di Bari, per i maltrattamenti nei confronti della moglie, oggi 26enne.

In primo grado l’uomo era stato condannato a tre anni e tre mesi per i maltrattamenti ed era stato assolto “perché il fatto non sussiste” dall’accusa del tentato sequestro della figlia. Per la Procura, infatti, nel gennaio 2022 l’uomo avrebbe afferrato la piccola – di nemmeno due anni – e l’avrebbe portata con sé in auto con l’intento di allontanarsi, per poi fermarsi dopo aver saputo che la sorella della moglie aveva chiamato i carabinieri.

Secondo quanto ricostruito dall’accusa l’uomo, nell’estate del 2019, avrebbe costretto sua moglie a trasferirsi nella ex caserma Rossani di Bari (dismessa e occupata da senzatetto) dove avrebbe continuato a picchiarla. Pochi mesi dopo i due si trasferirono in Germania per lavorare in un ristorante e anche lì le violenze sarebbero continuate al punto da costringere il titolare, che aveva fornito loro una casa, a mandarli via. L’uomo avrebbe anche cercato di costringere la donna a tagliare ogni contatto con i genitori, dicendole di raccontare in giro che questi erano morti in un incidente stradale.

Mola, scomparsa la 50enne Annalisa Violante. Ricerche in corso: “Si è allontana volontariamente da casa”

“Così come appreso da interlocuzioni con la locale Stazione dei Carabinieri e da una nota ricevuta dalla Prefettura di Bari, da ieri mattina, lunedì 17 febbraio 2025, Annalisa Violante, 50 anni, di Mola di Bari, si è allontanata volontariamente dalla sua abitazione”.

Inizia così l’appello pubblicato sui social dal Comune di Mola di Bari. “I familiari hanno segnalato la scomparsa ai Carabinieri che hanno attivato il piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse”, si legge nel post.

“Indossava borsa a zaino di colore scuro, sneakers nere con bordo bianco marca Fila, fuseaux di colore nero, giubbino di colore nero/marrone con cappuccio e cappello di lana colore nero – conclude il Comune -. Chiunque avesse notizie o l’avesse vista è invitato a segnalare la sua presenza ai Carabinieri”.