Paura a Molfetta, minacciati con una pistola da malviventi: ragazzi costretti a consegnare 100 euro

Un gruppo di ragazzi è stato aggredito e minacciato con una pistola (forse giocattolo) da alcuni malviventi domenica sera in via Leonardo del Vescovo, nel quartiere Madonna della Rosa di Molfetta.

Le vittime, impaurite, sono state costrette a consegnare 100 euro per evitare conseguenze peggiori. L’accaduto è stato denunciato ai Carabinieri che hanno avviato le indagini per cercare di risalire all’identità degli aggressori, grazie anche all’utilizzo delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.

Molfetta, 96 licenziamenti in Network Contacts. Il dg Saitti: “Scelta sofferta non è dipesa da noi”

“È con grande dispiacere che constatiamo ancora una volta la mistificazione della realtà da parte dei sindacati, che continuano a semplificare e distorcere una vicenda industriale complessa”. Giulio Saitti, direttore generale di Network Contacts, commenta così le dichiarazioni rese dalla Cgil sul tema dell’avvio della procedura di licenziamento collettivo per i 96 dipendenti impiegati nella commessa Wind Consumer.

“Vorrei chiarire fin da subito che la riduzione delle attività e la procedura di licenziamento collettivo nulla hanno a che fare con il cambio del CCNL di riferimento, come erroneamente sostenuto” ha spiegato Saitti, sottolineando che l’azienda ha dovuto subire con amarezza la decisione del loro committente di ridurre i volumi delle attività a loro affidate.

“Il mercato in cui operiamo è complesso e turbolento – ha proseguito – e siamo costretti ad affrontare decisioni difficili, prese a malincuore anche dai nostri clienti. Questo dato è incontrovertibile e non può essere alterato da strumentalizzazioni”. Per quanto riguarda il passaggio al CCNL del BPO, si ribadisce che questo è avvenuto solo dopo il mancato rinnovo del CCNL delle Telecomunicazioni, che aveva superato a sua volta i due anni di stallo. “Peraltro il nuovo contratto – specifica – meglio risponde alle nostre esigenze operative, in particolare in termini di innovazione e competenza, e offre una retribuzione superiore ai lavoratori”.

Una delle innovazioni più significative è la partecipazione agli utili aziendali, un passo fondamentale verso una gestione più inclusiva e collaborativa. È stato dunque sfatato il mito dell’imprenditoria distante dai lavoratori, creando un fronte comune che consente a tutti di partecipare ai risultati dell’impresa. Viene quindi fermamente respinto al mittente ogni tentativo di manipolazione e strumentalizzazione da parte dei sindacati. “Qualsiasi tentativo di collegare la questioni contrattuale e la riduzione dei volumi delle attività di Wind Consumer è completamente infondato. Network Contacts rimane impegnata nel migliorare le condizioni lavorative e nel portare avanti le sue sfide industriali con serietà e trasparenza”, ha concluso Saitti.

Nasconde armi, droga, munizioni e divise dei carabinieri rubate nel seminterrato: arrestato 21enne a Molfetta

Un 21enne di Molfetta è stato arrestato con le accuse di detenzione illecita di armi, produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti e ricettazione.

La Guardia di Finanza ha scoperto che il giovane aveva sistemato in un seminterrato del centro cittadino armi, droga e soprattutto divise dei carabinieri, probabilmente da usare per commettere truffe o rapine.

Secondo quanto accertato, le uniformi sono state rubate a un carabiniere a cui era stata portata via anche una uniforme storica per cerimonie completa di medaglie e controspalline.

A far scattare i controlli dei finanzieri il continuo andirivieni di persone. Il 21enne è stato così bloccato e ha aperto le porte del piccolo immobile, in cui sono stati trovati 230 grammi di hashish, 330 cartucce di calibro differente, una Beretta 418 calibro 6.35 con matricola cancellata e con fondina, diversi bilancini e materiale utile al confezionamento. Tutto il materiale è stato sequestrato.

Molfetta, centro massaggi trasformato in bordello: arrestati due uomini di Modugno. Indagate due donne – NOMI

Un centro massaggi trasformato in una casa di prostituzione a Molfetta, con tanto di servizi sponsorizzati su Internet. La Guardia di Finanza ha arrestato in flagranza Michele Leonetti, 41enne di Modugno, e Cosimo Martiradonna, 39enne di Modugno.

A riportarlo è La Gazzetta del Mezzogiorno. Entrambi sono rimasti coinvolti in passato in un’altra inchiesta della Procura di Bari sempre sullo sfruttamento della prostituzione.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Leonetti avrebbe gestito l’intera attività di prostituzione accompagnando le prostitute sul posto. In più a lui spettava il controllo della struttura anche attraverso l’utilizzo di un sistema di videosorveglianza. A Martiradonna invece il compito di controllare l’attività dall’interno dei locali. C’era un codice segreto per accedere, anche i clienti sono stati portati in Caserma e interrogati.

Sono indagate anche due donne. Si tratta della compagna 28enne di Leonetti, accusata di far parte dell’organizzazione, e una 32enne che, oltre a prostituirsi, avrebbe pattuito con i clienti il prezzo delle prestazioni sessuali e incassato i relativi pagamenti.

Prestito con tassi fino al 110 per cento, arrestato 70enne ottico di Molfetta: aggressioni o furti di auto alle vittime

Un ottico di Molfetta è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di usura, estorsione, rapina e lesioni personali dopo un’articolata attività d’indagine avviata dopo la denuncia presentata da una delle vittime.

Il 70enne, secondo quanto ricostruito, avrebbe elargito somme di denaro a più persone e dopo pochi giorni pretendeva la restituzione della somma con l’aggiunta di tassi usurari anche del 110%.

Davanti all’impossibilità della restituzione di denaro, seguivano atti ritorsivi come aggressioni fisiche o appropriazioni di autovetture nei confronti delle persone offese.

Olly rinuncia all’Eurovision: “Decisione sofferta ma ho bisogno della mia gente”. Confermate tappe a Molfetta

Con un post su Instagram Olly, fresco vincitore di Sanremo 2025, ha annunciato che non parteciperà all’Eurovision. Confermata dunque la doppia tappa all’Eremo di Molfetta il 16 e 17 maggio 2025, giorno in cui ci sarà proprio la finale dell’Eurovision.

“Sono giorni che mi interrogo e chiedo pareri a tutti, la risposta è sempre la stessa: ‘alla fine devi fare quello che ti senti’ perché tutti sanno quanto conti per me essere me stesso, sempre. Ecco io non credo che voi sareste tristi se spostassi dei concerti per Eurovision, ma io credo fermamente di avere bisogno di connettermi con tutto quello che mi sta accadendo, prima di guardare ancora più in là, di continuare con la mia amata gavetta live di cui parlo sempre con infinito orgoglio”, si legge nel post.

“Ho deciso dunque di rinunciare all’opportunità di partecipare all’Eurovision Song Contest, con la consapevolezza che sia una di quelle cose che ti capitano forse una sola volta nella vita. Ringrazio chi mi ha votato e mi ha dato la possibilità di avere questo privilegio: spero di vedervi presto a un mio concerto per ricambiare tutto l’amore che sto ricevendo in questi giorni – ha aggiunto -. Per me questa decisione è il mio modo di ascoltare me stesso e forse anche il mio contorto modo di dirvi grazie. Qualcuno dirà che sto rinunciando a un sogno, ecco io credo di aver solo scelto di viverlo con i miei tempi. Faccio un enorme in bocca al lupo a chiunque prenderà il mio posto: la musica in Italia è piena di artisti formidabili e il cast di questo anno ne è la prova più sincera. Crederci sempre! Qualcosa sta cambiando ed è sotto agli occhi di tutti. Vi abbraccio e ci vediamo in tour”.

Omicidio De Gennaro a Molfetta, il killer Onofrio De Pasquale condannato a 16 anni: tentò di murare il cadavere

Onofrio De Pasquale, 33enne originario di Bisceglie, è stato condannato a 16 anni di reclusione per l’omicidio del 23enne Dario De Gennaro risalente al 16 febbraio 2023.

La giovane vittima venne uccisa in un appartamento in via Immacolata a Molfetta con 36 coltellate, l’assassino cercò di occultare il cadavere murandolo in un’intercapedine della stessa abitazione.

All’origine della colluttazione, sfociata poi in omicidio, motivi legati al mondo dello spaccio e della droga. La sentenza è arrivata al termine del processo con rito abbreviato. De Pasquale dovrà riconoscere anche il pagamento delle spese del procedimento e di mantenimento in carcere durante la custodia cautelare.

A lui concesse le attenuanti generiche e non contestata la premeditazione del delitto. I familiari di De Gennaro ritengono la pena non congrua alle modalità dell’omicidio.

A Molfetta un altro “caso Lorusso”, soldi da pazienti per saltare le liste d’attesa: arrestato dirigente medico

Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Trani, accogliendo la richiesta della Procura di Trani che ha coordinato le indagini svolte dai Carabinieri del N.A.S. di Bari, ha adottato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita questa mattina, nei confronti di un dirigente medico in servizio presso il presidio ospedaliero di Molfetta (BA). Le accuse sono di corruzione, concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Le indagini, relative al periodo compreso fra luglio e novembre 2024, hanno consentito di ipotizzare – ferma restando la presunzione di non colpevolezza dell’indagato fino a condanna definitiva e con valutazioni che dovranno essere confermate nel contraddittorio delle parti – che lo specialista avrebbe gestito il servizio di pubblica utilità della ASL di Bari in modo privatistico.

Il medico, infatti, avrebbe messo in atto un sistema parallelo rispetto al meccanismo di prenotazione ordinario, che gli avrebbe permesso di ottenere compensi illegali per consentire ai pazienti di sottoporsi in modo immediato a visite ed esami che altrimenti sarebbero stati eseguiti dopo molti mesi. Tra di loro ce n’erano alcuni che, seppur esenti dal pagamento del ticket, per eludere le liste di attesa, sono stati costretti a corrispondere dai 50 ai 100 euro per “prestazione”.

Vi erano, poi, anche dei pazienti privilegiati a cui veniva riservata una corsia preferenziale. Si trattava, in questi casi, di colleghi ed amici che, quando avevano bisogno, si rivolgevano direttamente al professionista che subito si adoperava per eseguire le prestazioni durante l’orario di servizio utilizzando la strumentazione dell’ospedale.

Dopo l’acquisizione dei documenti, e dopo aver intuito di essere sotto indagine, lo specialista avrebbe anche tentato di inquinare il quadro probatorio suggerendo ad alcuni dai quali aveva intascato indebitamente il denaro le risposte da fornire ai carabinieri che li avevano convocati in caserma.