Fuori strada con l’Apecar tra Mesagne e San Pietro Vernotico: muore 52enne. Era cosciente all’arrivo dei soccorsi

Tragedia ieri sera sulla provinciale 82 che collega Mesagne a San Pietro Vernotico dove una Apecar è uscita fuori strada ribaltandosi. Deceduto il conducente del mezzo, un 72enne di Mesagne. Quando i vigili del fuoco e l’ambulanza sono arrivati sul posto l’uomo era ancora cosciente ma, durante i tentativi di soccorrerlo, ha avuto un malore ed è morto.

Tragedia nel Leccese, si schianta contro auto in sosta: muore il 42enne Salvatore Daniele

Un uomo di 42 anni, Salvatore Daniele, è morto in un incidente stradale avvenuto ieri sera a Surbo, nel Leccese. L’uomo era alla guida di una Fiat 500 Abarth che, per cause in corso di accertamento, si è schiantata contro una Volkswagen Golf ferma in sosta in via Benedetto Croce.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasportato il 42enne, originario di Surbo, all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. I tentativi di rianimazione sono risultati vani. La dinamica dell’incidente è al vaglio dei carabinieri.

Tragedia nel Foggiano, accusa malore e cade dal trattore: muore agricoltore 59enne di Torremaggiore

Era alla guida del suo trattore quando, probabilmente a causa di un malore, è caduto dal mezzo ed è morto. Vittima un agricoltore di 59 anni di Torremaggiore, nel Foggiano.

L’incidente è avvenuto in località Montenuovo, alla periferia di Serracapriola. Il mezzo ha proseguito la corsa fino a quando si è ribaltato contro un albero. Sul posto è intervenuto il personale del 118 ma per il 59enne non c’era più nulla da fare.

Bari, neonata muore al Di Venere dopo lite tra medici: confermata l’assoluzione per i due ginecologi

A otto anni dai fatti diventa definitiva l’assoluzione per i ginecologi Vito Partipilo e Carlo Campobasso dell’ospedale Di Venere di Bari, finiti a processo per omicidio colposo per il caso di una bambina morta nella struttura a causa di un ritardo nel parto cesareo causato – secondo l’accusa – da una lite tra medici. A deciderlo è stata la Corte di Cassazione che ha giudicato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura generale contro la sentenza con cui i due erano stati assolti in appello.

La Cassazione ha anche annullato senza rinvio, per l’intervento della prescrizione, la condanna a otto mesi (pena sospesa) per l’anestesista Antonio Simone. Per l’allora primario di Chirurgia generale, Francesco Puglisi, è stata annullata la condanna al risarcimento danni disposta in appello (ai soli fini civili) ma con rinvio davanti a una nuova sezione della Corte d’Appello civile.

Stando alle indagini dei carabinieri del Nas, quel giorno, il 2 maggio 2016, le sale del reparto di ostetricia erano tutte occupate e quando i sanitari si sono accorti della sofferenza fetale e hanno disposto un cesareo d’urgenza, hanno deciso di rivolgersi al vicino reparto di chirurgia generale, dove però era programmato un altro intervento. A quel punto ci sarebbe stato tra i medici dei due reparti un litigio sull’utilizzo della sala, di fatto ritardando il cesareo di oltre un’ora. Nell’attesa la donna, pronta per il parto, sarebbe rimasta senza monitoraggio e quando la bambina è stata finalmente fatta nascere era già in grave sofferenza per asfissia cardiaca dovuta al cordone ombelicale stretto attorno al collo. I genitori della piccola sono già stati risarciti con 400mila euro.

Pallavolo salentina in lutto, malore fatale durante la doccia: muore la 33enne Valentina Sergi

La pallavolo salentina piange Valentina Sergi. La 33enne stella dell’Astra Volley di Presicce-Acquarica è deceduta dopo aver accusato un malore mentre faceva la doccia. Il suo corpo è stato trovato senza vita nel suo appartamento, a nulla sono valsi i tentativi di rianimarla. Sconvolta anche tutta la comunità di Torre San Giovanni, i funerali si svolgeranno nel pomeriggio presso la chiesa della Madonna dell’Aiuto di Torre San Giovanni.

Bari, l’esito del tampone non arriva e muore dopo 8 ore in pronto soccorso: indagati 5 medici della Mater Dei

Si è tenuta ieri l’udienza del processo che vede coinvolti 5 medici della clinica Mater Dei, accusati della morte del 55enne barese Giuseppe Pupillo, deceduto il 5 ottobre 2021 per una dissezione aortica. All’uomo, dopo aver effettuato un elettrocardiogramma in farmacia, fu detto subito di recarsi in ospedale per un ricovero urgente visto l’esito preoccupante. A causa dell’emergenza legata alla pandemia, i parenti furono allontanati e l’uomo si sottopose al tampone Covid.

“Al momento del Triage veniva consegnato sia l’elettrocardiogramma effettuato poco prima, sia il risultato di alcune analisi che mio fratello aveva effettuato – il racconto della sorella -. L’indomani mattina, ossia il 05 ottobre 2021, alle 08 circa, ricevevo una telefonata da mio fratello il quale mi riferiva di essere stanco, che era rimasto sulla sedia della sala d’attesa sino alle 2 della notte, in quanto era stato ammesso in reparto solo dopo che era arrivato l’esito del tampone effettuato al momento del Triage. Ben otto ore in attesa su una sedia in sala d’attesa per avere l’esito di un tampone che si ottiene nel giro di 15-20 minuti”.

Il 55enne viene poi trasferito d’urgenza in Terapia Intensiva e qui muore. “Immediatamente giunti sul posto, il dirigente sanitario ci riferiva che il decesso era avvenuto per una diagnosticata dissezione aortica, lasciandoci increduli e sgomenti – il racconto della sorella riportato da L’Edicola del Sud -. Non sappiamo se la dissezione sia stata correttamente diagnosticata, o se si sia trattato di un infarto non riconosciuto prontamente. Non spetta a noi accertarlo: di certo se non vi fosse stato l’incredibile ritardo nell’ammissione in reparto (otto ore per l’esito di un tampone in un paziente con inequivocabili sintomi di sofferenza cardiaca sono una vera e propria omissione) la situazione non sarebbe degenerata, come poi è avvenuto, con il decesso del mio povero fratello”.

Ieri il legale dei due familiari della vittima ha ottenuto la citazione come responsabili civili della Mater Dei e del gruppo CBH. Indagati il medico del pronto soccorso, il medico di turno in terapia intensiva cardiologica, il cardiologo responsabile dell’Unità operativa di Aritmologia ed Elettrofisiologia cardiaca, e il primario del reparto di Cardiologi

 

Colpito da una portiera in bici a Milano, dopo 10 giorni muore il pugliese Francesco Caputo: donati gli organi

Francesco Caputo, il 35enne ingegnere biomedico salentino originario di Lucugnano (frazione di Tricase), non ce l’ha fatta. È morto dopo 10 giorni di agonia e dopo essere rimasto coinvolto in un incidente stradale a Milano mentre si trovava in bici. In via Superga il 35enne aveva urtato violentemente contro la portiera di un’auto, una Citroen C3, che il conducente aveva aperto senza accorgersi del suo arrivo. Le sue condizioni erano apparse subito gravi. È morto ieri mattina in ospedale, i suoi organi saranno donati. I funerali saranno celebrati a Lucugnano.

Auto finisce fuori strada sulla strada per Mariotto: Bitonto piange la 21enne Rossella Veneto

È Rossella Veneto la 21enne morta ieri pomeriggio in un incidente sulla strada che collega Bitonto alla frazione di Mariotto, nel Barese. La giovane, secondo quanto si apprende, era alla guida della sua auto di cui avrebbe perso il controllo finendo fuori strada, forse a causa delle curve e della pioggia. Nell’impatto contro alcuni alberi, la vittima sarebbe stata sbalzata fuori dall’abitacolo. I soccorsi prestati dal personale del 118 sono risultati inutili.

È invece ricoverato in prognosi riservata un altro automobilista che, sempre nel pomeriggio di oggi e sullo stesso tratto stradale, è rimasto ferito in un altro incidente avvenuto dopo quello in cui ha perso la vita la 21enne. Anche lui sarebbe finito fuori strada. Il personale sanitario lo ha soccorso, classificato come codice giallo e portato all’ospedale San Paolo di Bari in cui è ricoverato.