Tentati omicidi, mafia e droga. A Noicattaro scacco ai clan Misceo e Annoscia: 22 arresti e 69 indagati – I NOMI

Sono in totale 69 gli indagati dell’inchiesta che ha portato all’arresto nella notte di 22 persone, ritenute affiliate ai clan Misceo e Annoscia nel territorio di Noicattaro. Le accuse a vario titolo sono di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, due tentati omicidi (di cui uno duplice nel quale rimasero feriti Luca Belfiore e Luciano Saponaro, ritenuti vicini al clan Misceo) produzione, detenzione e traffico di stupefacenti, detenzione di armi, accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti, trasferimento fraudolento di valori.

In totale sono 69 i capi d’imputazione: 1 associazione mafiosa (a carico di 18 indagati); 2 associazioni finalizzate al traffico di stupefacenti (una a carico di 31 indagati, l’altra a carico di 14 indagati); 2 tentati omicidi, di cui 1 duplice (a carico di 13 indagati); 48 delitti in tema di stupefacenti (a carico di 42 indagati); 2 delitti in materia di armi (a carico di 8 indagati); 9 delitti di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti (a carico di 11 indagati); 2 delitti vari di trasferimento fraudolento di valori (a carico di 4 indagati); 1 delitto di resistenza a pubblico ufficiale (a carico di 1 indagato). Nei confronti di 12 persone, gravemente indiziate del reato di traffico e detenzione di stupefacenti, è stata avanzata richiesta di ordinanza cautelare personale, il gip deciderà dopo l’interrogatorio preventivo.

Secondo quanto ricostruito la base operativa del clan Misceo era situata a Noicattaro, da qui le attività illecite si estendevano a Gioia del Colle, Triggiano, Capurso, Bari, Fasano. Quella decisionale nel carcere di Secondigliano a Napoli. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il clanMisceo hanno aveva “ingaggiato una sorta di sfida armata con il rivale clan Annoscia, operativo nello stesso territorio, per l’illecita occupazione di un alloggio di edilizia popolare, resosi disponibile a seguito della morte del legittimo assegnatario, e per il controllo delle piazze di spaccio, sfociata in un tentato duplice omicidio il 3 marzo del 2021 nella piazza principale della città”. La pace tra i clan sarebbe stata sancita da Giovanni Palermiti, figlio del boss Eugenio del quartiere Japigia di Bari. Dalle indagini sono emersi inoltre investimenti della criminalità nelle attività commerciali e sono state contestate due intestazioni fittizie di società.

Fra gli arrestati c’è Giuseppe Misceo, ritenuto capo dell’associazione, che dal carcere di Napoli avrebbe continuato a impartire ordini al clan mediante l’utilizzo illegale di cellulari. Ecco i nomi delle persone arrestate riportate da La Gazzetta del Mezzogiorno:

1. AMORUSO Giuseppe, alias “colpo in canna”
2. ANELLI Domenico, alias “Bombolo”
3. ANNOSCIA Giuseppe, alias “Schpidd”
4. BARBETTA Pietro, alias “Petruc Nghmmiridd”
5. BELFIORE Luca
6. CICCARELLI Ruggero, alias “il lupo”
7. CORALLO Vincenzo, alias “U Uannà”
8. FANELLI Antonio, alias “Tony”
9. FANELLI Salvatore
10. GAGLIARDI Nicola
11. GRIMALDI Emanuele, alias “Lillino il sorgo”
12. MARINO Francesco, alias “Checco u’ buc”
13. MIGLIETTA Egidio
14. MINCUZZI Michele, alias “nasone”
15. MISCEO Giuseppe, alias “il fantasma”
16. PATRUNO Antonio, alias “il pagliaccio o Gianni Celeste”
17. PATRUNO Giuseppe, alias “crocchetta o panzerotto”
18. PATRUNO Giuseppe, alias “u’Zal”
19. PATRUNO Massimo Emiliano
20. PATRUNO Tommaso Francesco
21. RUBINO Alessandro
22. SAPONARO Luciano, alias “u pesciaiuol”

Tragedia a Napoli, investito da uno scooter durante la vacanza: 75enne di Bari muore in ospedale

Un pedone è stato investito ieri sera da uno scooter a Napoli ed è morto stamani, per le gravi ferite riportate: salgono così a 26 le vittime della strada del 2024 in città. Un uomo di 75 anni, nato a Bari ma residente in Francia, a Napoli in vacanza insieme alla moglie e a una nipote, è stato investito da uno scooter Honda SH300 mentre attraversava la strada.

A bordo del motociclo un ventunenne, al quale è stata ritirata la patente e che è stato sottoposto ad accertamenti per verificare l’eventuale stato di alterazione. Il pedone investito, soccorso e trasportato dal 118 all’ospedale Cardarelli, è stato ricoverato in prognosi riservata ma è morto stamani. La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’eventuale autopsia, mentre il mezzo è stato sequestrato. Il personale dell’infortunistica stradale della Polizia locale sta svolgendo indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente.

B&b in fiamme a Napoli, due indagati per la morte della pugliese Emanuela: attesa per l’autopsia

La proprietaria e il gestore del b&b di Napoli dove ha perso la vita la giovane salentina Emanuela Chirilli sono stati iscritti nel registro degli indagati. Si tratta di un atto dovuto prima dell’autopsia che dovrà accertare le cause del decesso della 28enne di Maglie, morta nell’incendio divampato. Le ipotesi di reato sono quelle di omicidio colposo e incendio colposo.

Secondo quanto appurato dalle prime indagini l’incendio sarebbe partito dalla sauna del b&b situato in piazza Municipio e sarebbe stato causato da un cortocircuito. Emanuela ha cercato di scappare, ma non ce l’ha fatta. Un altro ospite aveva lasciato una recensione in cui lamentava di aver preso una scossa elettrica a contatto con il rubinetto della doccia.  

Morte Chirilli a Napoli, ipotesi omicidio colposo: attesa per l’autopsia. Spunta la recensione sulla “scossa” in doccia

Omicidio colposo è l’ipotesi di reato, per il momento contro ignoti, nell’indagine della Procura di Napoli che mira a fare piena luce sulla morte di Emanuela Chirilli, la giovane di Maglie (Lecce) che avrebbe compiuto 28 anni a ridosso del Natale, uccisa dal fumo asfissiante provocato probabilmente dal corto circuito o dal malfunzionamento di una presa nella sauna accanto alla stanza nella casa vacanze di piazza Municipio a Napoli dove aveva scelto di soggiornare per una notte. Il conferimento dell’incarico per l’autopsia è previsto per l’inizio della prossima settimana.

In quella occasione la procura (sezione Lavoro e colpe professionali coordinata dalla pm Di Monte) potrebbe iscrivere eventuali indagati come atto dovuto per dare loro la possibilità di difendersi e nominare un consulente. Il corpo della giovane, secondo quanto si è appreso, è stato trovato a pochi passi dalla porta d’ingresso della stanza.

Forse un estremo, disperato quanto inutile tentativo di mettersi in salvo prima che il fumo invadesse tutti gli ambienti. Se l’autopsia servirà a fare chiarezza sulle cause della morte, si aspettano risposte anche dalle testimonianze raccolte, dal contenuto dei messaggi del cellulare della ragazza e dall’esame delle immagini delle telecamere di sorveglianza.

“La camera non era male, anche se abbastanza rumorosa. Il problema è il servizio in quanto abbiamo fatto presente alla ragazza che ci ha accompagnate in camera di un grave problema in bagno ovvero scossa elettrica al contatto col rubinetto della doccia. Ci ha liquidate con un messaggio dicendo che sarebbero passati a verificare ma non è mai venuto nessuno, fatto grave a mio parere in quanto potrebbe causare situazioni pericolose visto che noi stesse abbiamo preso la scossa nel tentativo di fare una doccia”. Questa la recensione inserita con due stelle sul b&b dove è avvenuta la tragedia.

B&b in fiamme a Napoli: la Puglia piange Emanuela Chirilli. Avrebbe compiuto 28 anni tra pochi giorni

È Emanuela Chirilli la giovane pugliese deceduta nel violento incendio scoppiato alle prime ore del giorno in un appartamento adibito a B&B in piazza Municipio, a Napoli, e situato al settimo piano dello stabile. Il corpo è stato recuperato dai Vigili del Fuoco. Avrebbe compiuto 28 anni il prossimo 23 dicembre, era arrivata da poche ore a Napoli e in giornata sarebbe rientrata a Lecce dove viveva, anche se originaria di Maglie.

Sotto choc il Cefass di Lecce, il centro di formazione che aveva frequentato per sei mesi per il profilo di tecnico per la cura e l’assistenza all’infanzia. In base ad esso poteva lavorare in asili nido, scuole materne e poteva partecipare a concorsi pubblici.

Tragedia nel centro di Napoli, b&b in fiamme al settimo piano: muore 28enne pugliese

Una ragazza pugliese di 28 anni è morta in un incendio sviluppatosi nella notte in un b&b in piazza Municipio, nel centro di Napoli. Il rogo si è sviluppato al settimo piano dello stabile. La parte esterna dell’appartamento appare completamente annerita. La vittima era originaria della provincia di Lecce. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato Decumani e della Polizia di Stato, che hanno avviato le indagini per chiarire la dinamica dell’accaduto.
Numerosi passanti si sono fermati sul luogo dell’incendio, osservando i segni visibili del rogo e chiedendo informazioni sull’accaduto.

Modugno, si finge funzionaria delle Poste e si fa dare 12mila euro da anziano: arrestata 22enne di Napoli

Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Modugno hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare “agli arresti domiciliari”, emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di una 22enne di Napoli.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, a carico della donna sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza in quanto ritenuta responsabile, in concorso con soggetti da identificare, del reato di truffa aggravata e sostituzione di persona. Il provvedimento scaturisce dall’indagine condotta nell’ultimo mese, da personale della Stazione Carabinieri di Modugno, mediante ordinarie attività di polizia giudiziaria che hanno consentito di identificare la donna quale responsabile della truffa in danno di un anziano ottantenne gravemente disabile.

In particolare, l’uomo nei primi giorni di maggio aveva ricevuto sulla sua utenza fissa due telefonate, nel corso delle quali un interlocutore maschile, spacciandosi per genero della vittima, gli aveva fatto credere che sua figlia avesse effettuato un bonifico senza avere fondi sufficienti sul conto corrente e che era stata denunciata dal direttore dell’Ufficio Postale. Nella circostanza, gli veniva offerta la possibilità di evitare guai giudiziari qualora avesse consegnato ad una funzionaria di Poste Italiane, che di lì a poco sarebbe giunta presso la sua abitazione, tutto il denaro che aveva in casa. L’uomo ha così consegnato la somma contante di quasi 12.000 euro. L’anziano, accortosi di essere stato truffato, si è recato presso la Stazione Carabinieri di Modugno, riferendo tutto l’accaduto. A quel punto, i militari hanno proceduto immediatamente ad espletare un’intensa attività di indagine, che ha permesso di individuare la 22enne, D.S.C. di Napoli, come la funzionaria che si era recata presso l’abitazione della vittima e che si era fatta consegnare il denaro, allontanandosi poi frettolosamente.

Il quadro indiziario, raccolto dai Carabinieri a carico dell’indagata, è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Bari che ha avanzato la richiesta di emissione di misura cautelare. Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la cattura della donna. All’esito dell’operazione, l’indagata è stata sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione di residenza ubicata in Napoli. L’operazione odierna testimonia la costante attenzione dell’Autorità Giudiziaria e dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto al dilagante fenomeno delle truffe in danno di anziani nella provincia barese.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che seguirà il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.