Nessun dietrofront da parte del filologo Luciano Canfora. Lo storico 81enne si trova a processo a Bari con l’accusa di aver offeso “la reputazione di Giorgia Meloni”, durante un incontro che si è tenuto al liceo scientifico Fermi nel 2022 sul conflitto tra Russia e Ucraina, ed è pronto a ribadire il suo pensiero nell’udienza fissata al prossimo 16 aprile.
Continue reading“Meloni neonazista”, la premier porta Canfora in aula a Bari: la solidarietà di associazioni e cittadini
Lo storico Luciano Canfora, 81 anni, è a processo a Bari con l’accusa di aver offeso “la reputazione di Giorgia Meloni”, durante un incontro che si è tenuto al liceo scientifico Fermi nel 2022 sul conflitto tra Russia e Ucraina. L’udienza è fissata al prossimo 16 aprile, la Premier è assistita da Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, mentre il difensore di Canfora è Michele Laforgia, candidato alle primarie del centrosinistra. Canfora aveva definito «neonazista nell’animo» la leader di Fratelli d’Italia che sarebbe successivamente diventata presidente del Consiglio nell’ottobre dello stesso anno.
Canfora ha ricevuto la solidarietà di circa trenta associazioni e organizzazioni e di oltre duecentocinquanta cittadine e cittadini che hanno firmato un appello. Il giudizio di Canfora «sulle idee e sui sentimenti dell’onorevole Meloni – puntualizzano i firmatari – va ricompreso nel legittimo esercizio della critica politica, e l’opinione da lui espressa in quella circostanza può essere discussa, non certo ritenuta del tutto infondata oppure motivata da una semplice volontà denigratoria».
I sottoscrittori dell’appello esprimono «la nostra piena solidarietà a Luciano Canfora non soltanto perché stimiamo profondamente la sua levatura di studioso, ammiriamo la sua indiscutibile onestà intellettuale e la sua passione civile, ma anche perché siamo consapevoli che il bersaglio ultimo dell’azione legale intrapresa dall’onorevole Meloni è il diritto costituzionalmente garantito alla libertà di pensiero e di opinione». Tra le organizzazioni, sottoscrivono il documento i sei comitati provinciali dell’Anpi pugliese, l’Arci Puglia e Bari-Bat, la Cgil Puglia e Camera del Lavoro metropolitana di Bari, Libera Puglia, la Fondazione Giuseppe Di Vagno, partiti politici e associazioni politico-culturali, le organizzazioni studentesche riunite a livello regionale nella Rete della Conoscenza.
Tra le firme individuali compaiono il presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo, la segretaria regionale Cgil Gigia Bucci e il segretario della Camera del Lavoro di Bari Domenico Ficco, il presidente regionale Arci Francesco Digregorio, don Angelo Cassano, l’ex presidente della provincia Gianvito Mastroleo, il regista Carlo Bruni, l’ex sindaca Daniela Mazzucca, l’ex rettore Corrado Petrocelli, i docenti universitari Nicola Colaianni, Lea Durante, Luisa Giorgio, Domenico Mugnolo, Mario Spagnoletti, Ferdinando Pappalardo, Pasquale Voza, la coordinatrice dell’Osservatorio regionale sui neofascismi Antonella Morga.
“Meloni neonazista”, la premier porta Canfora in aula a Bari: sarà assistita dal sottosegretario Delmastro
Lo storico Luciano Canfora, 81 anni, è a processo a Bari con l’accusa di aver offeso “la reputazione di Giorgia Meloni”, durante un incontro che si è tenuto al liceo scientifico Fermi nel 2022 sul conflitto tra Russia e Ucraina. L’udienza è fissata al prossimo 16 aprile, la Premier è assistita da Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, mentre il difensore di Canfora è Michele Laforgia, che resta ancora in corsa nonostante la scelta del Pd di puntare su Leccese per rappresentare il centrosinistra alle prossime amministrative di Bari.
“La leader di Fratelli d’Italia, poveretta, trattata di solito come una mentecatta pericolosissima, essendo neonazista nell’animo si è subito schierata con i neonazisti ucraini”, le parole pronunciate da Canfora durante l’incontro. La Meloni non ci ha pensato due volte e ha deciso subito di querelare Canfora. Lo storico ha precisa in seguito che “dire neonazista non significa dire nazista”. “Neonazista è, ad esempio, l’atteggiamento di chi usa le navi da guerra per respingere i migranti. Si tratta di comportamenti piuttosto recenti di una dirigente politica che ha le sue idee, secondo me troppo forti, sul terreno fondamentale della migrazione in atto nel Mediterraneo e su cui, a suo tempo, abbiamo sentito parole tremende. Neonazista è uno che non accetta e non rispetta l’unità del genere umano e che riguardo al fenomeno migranti si esprime in maniera bellica. Coloro che scappano dalla Libia sono esseri umani da rispettare altrettanto degli ucraini e non da respingere con le cannoniere. Questa è la mia obiezione e la ragione per la quale io approdo al concetto di neonazista, perché rassomiglia a quell’atteggiamento mentale secondo cui alcuni esseri umani sono di serie B”, ha precisato in seguito. E questo verrà ripetuto in aula dallo stesso Canfora.