Nodo ferroviario Bari, il Consiglio di Stato: “Nessun rischio per l’ambiente”. Lavori sbloccati ma c’è ritardo

Il Consiglio di Stato ha respinto definitivamente i ricorsi presentati dal Comune di Noicattaro, da un gruppo ambientalista e dai proprietari di alcune aree di Lama Balice in merito al progetto per il nodo ferroviario di Bari. Secondo la Quarta Sezione non ci sono rischi per l’ambiente e violazioni del procedimento che ha portato al via libera della Regione Puglia. Il progetto da 300 milioni per spostare 10 chilometri di binari è dunque conforme a tutte le norme, ma lo stop ai lavori comporterà circa un anno di ritardo nella sua realizzazione.

Nodo ferroviario Bari Nord, c’è l’ok della Regione Puglia: via libera al progetto da 633 milioni di euro

La Giunta regionale pugliese ha espresso giudizio favorevole di compatibilità ambientale al progetto preliminare per la realizzazione del Nodo ferroviario di Bari Nord, un’opera da circa 633 milioni. Secondo il cronoprogramma, nel 2031 l’infrastruttura dovrebbe essere pronta. Il progetto, poco più di 11 chilometri di linea ferroviaria, consiste nella realizzazione di un nuovo tracciato in variante alla linea adriatica che si sviluppa quasi interamente al di sotto del piano campagna con realizzazione di due nuove stazioni con conseguente dismissioni dei due attuali scali al servizio dei due quartieri di Palese e Santo Spirito e soppressione dei passaggi a livello. Il cronoprogramma prevede un iter di 1.850 giorni per il completamento dell’opera.

Nodo ferroviario Bari Sud, sospesa autorizzazione al progetto. Emiliano: “Regione impugnerà sentenza del Tar”

“La Regione procederà all’impugnazione della sentenza. Siamo dispiaciuti di questa sentenza ma confidiamo nella giustizia. Il Consiglio di Stato aveva già bocciato la sospensione dei lavori che il Tar Puglia aveva emesso d’urgenza. Quindi noi siamo convinti che il Consiglio di Stato seguirà l’orientamento già espresso e sbloccherà il cantiere”. Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine della Conferenza delle Regioni che si è tenuta oggi a Roma, rispondendo alle domande dei giornalisti sul nodo ferroviario. “Il Tar ha annullato un’autorizzazione paesaggistica per vizi formali, con i lavori che sono oltre la metà” ha spiegato Emiliano. Secondo l’Avvocatura regionale, il Tar di Bari si è dichiaratamente discostato dalle indicazioni del Consiglio di Stato in sede cautelare e ha tutelato l’interesse dominicale dei proprietari a sacrificio dell’interesse pubblico alla celere realizzazione di un’opera strategica che le comunità locali attendono da molto tempo.

Secondo il giudice amministrativo di primo grado, l’accoglimento del ricorso avrebbe l’effetto di bloccare i lavori in relazione alla parte dell’opera ferroviaria che interferisce con la proprietà privata, spingendosi ad affermare il possibile spostamento del tracciato ferroviario progettato da RFI. La sentenza, di fatto, comporta invece una dannosa interruzione dei lavori di realizzazione dell’intero intervento e una inammissibile regressione del procedimento di quasi dieci anni, che riporta le lancette dell’orologio alla fase della progettazione preliminare, se non addirittura alla fase dello studio di fattibilità, in cui gli Enti preposti avevano già analizzato le varie opzioni e verificato la mancanza di soluzioni alternative al tracciato prescelto, anche da un punto di vista ambientale e paesaggistico. Insomma il Tar ha cancellato dal mondo giuridico le successive e laboriose fasi procedimentali, ormai concluse, che hanno condotto all’esecuzione dei lavori in corso determinando la concreta inattuabilità di qualunque altra alternativa progettuale. La scelta di uno specifico tracciato è inevitabilmente ed inscindibilmente connessa ad una più ampia infrastruttura lineare, che ha già cominciato ad avere esecuzione.